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May 2021

Uno screening può aiutare a mantenere aperte le scuole? L'esperienza del Piemonte

Il programma di screening Scuola Sicura è stato avviato sperimentalmente nei primi tre mesi del 2021, in aggiunta alle correnti procedure di sorveglianza e contact tracing, per gli studenti iscritti alle classi seconde e terze delle scuole secondarie di primo grado della regione Piemonte. Si tratta di un lavoro di stretta collaborazione tra scuola e ASL per ridurre la trasmissione del contagio e concorrere a mantenere le scuole aperte: i primi risultati, che evidenziano le criticità cui far fronte, sono incoraggianti e dimostrano che un programma di screening nelle scuole può essere implementato a patto che venga effettuato in modo organizzato e che si ponga attenzione in particolare alle modalità di coinvolgimento di scuole e studenti, alle strategie di testing, all’organizzazione e al sistema informativo che lo deve sostenere.

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Un gruppo di cinque bambini dell’Istituto Nigra di Torino sono accompagnati dai loro genitori presso l’hot spot del poliambulatorio di Via Le Chiuse per eseguire un tampone per Covid-19. Non hanno sintomi e non sono contatti di caso, ma partecipano al programma di screening Scuola Sicura deliberato dalla Regione Piemonte a inizio 2021. Fanno parte del gruppo A della loro classe; la settimana prossima sarà testato il gruppo B e così via fino alla fine del mese.

La pandemia ispiri nuovi standard di ventilazione degli edifici

In un articolo pubblicato su Science, un gruppo di 39 scienziati chiede un cambio di paradigma nel controllo della qualità dell'aria degli ambienti interni ripensando i sistemi di ventilazione per tenere conto dei patogeni trasmessi per via aerea. L'appello arriva poco tempo dopo il riconoscimento da parte di OMS e CDC dell'importanza dell'aerosol nella trasmissione di SARS-CoV-2, a oltre un anno dall'inizio della pandemia.

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Trattare la qualità dell’aria negli ambienti interni con lo stesso rigore con cui si garantiscono acqua pulita e alimenti sicuri. Questo il cambio di paradigma invocato da un gruppo di 39 scienziati in un articolo pubblicato oggi sulla rivista Science.

Comunicazione pubblica della scienza: è necessario un nuovo patto. Il messaggio del Simposio della FISV

La pandemia può diventare un’occasione per pensare a un nuovo patto sulla comunicazione della scienza che aumenti la confidenza dei cittadini con la ricerca scientifica e l’innovazione tecnologica e li coinvolga nei processi decisionali: questo il messaggio lanciato dal Simposio FISV del 28 aprile.

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«Purtroppo non c’è oggi forma di ricerca che sia guidata dalla pura verità». Con questa nota del filosofo Massimo Cacciari si è aperto il Simposio FISV del 28 aprile Quale oggi per quale domani: il ruolo delle scienze della vita. Una considerazione che tiene conto della complessità delle dinamiche che concorrono a determinare le decisioni in materia di scienza e tecnologia.

Dov’è la prevenzione nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza?

La missione 6 del PNRR è “Salute”: ma salta agli occhi la mancanza di qualunque riferimento alla prevenzione.

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) italiano è stato trasmesso il 30 aprile alla presidenza portoghese dell’Unione Europea. Il piano si apre con la considerazione che

La pandemia di Covid-19 è sopraggiunta in un momento storico in cui era già evidente e condivisa la necessità di adattare l’attuale modello economico verso una maggiore sostenibilità ambientale e sociale

Adattamento ai cambiamenti climatici: a che punto siamo?

L’Italia è al passo coi tempi sul piano dell’adattamento ai cambiamenti climatici? Lo abbiamo chiesto a Sergio Castellari, che ci ha riportato lo stato dell’arte, anche al livello europeo, in ambito di adattamento climatico, dalle importanti soluzioni “basate sulla natura” ai traguardi ancora da raggiungere.

Immagine: Pixabay.

L’Italia è tra i paesi europei più sottoposti al rischio climatico, trovandosi nel bacino del Mediterraneo; tuttavia, nonostante i progressi fatti negli ultimi anni, non è ancora al passo nel processo di adattamento ai cambiamenti climatici.

La farmacovigilanza sui vaccini è essenziale per la nostra salute

Simonetta Pagliani ripercorre quanto sappiamo degli eventi avversi verificatisi dopo la somministrazione dei vaccini contro Covid-19: per comprendere e riconoscere l'eventuale nesso di causalità, la farmacovigilanza e la segnalazione di ciascuno di questi eventi sono fondamentali. Come riporta AIFA, “non tutti gli eventi avversi sono causati dai vaccini, ma tutte le informazioni contribuiscono a monitorarne la sicurezza".

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L'Italia, come il resto del mondo, è ancora in piena pandemia, ma nella popolazione generale la percezione del rischio si è spostata dalle manifestazioni della malattia alla sicurezza del vaccino. Lo rileva anche il terzo rapporto sulla sorveglianza dei vaccini Covid-19, relativo alle rilevazioni del periodo gennaio-marzo 2021.

Informatica e Covid-19: la reazione italiana

L'informatica ha avuto e ha un ruolo importante nella pandemia di Covid-19, per esempio nell'ambito della telemedicina e del contact tracing, nonché nel supporto ad altre scienze. Un gruppo di ricercatori del CINI ha organizzato un censimento dei progetti informatici nati in Italia. 

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Le scienze e le tecnologie informatiche giocano un ruolo primario nella lotta contro Covid-19, direttamente, attraverso sistemi e servizi specifici (contact tracing, monitoraggio del rispetto delle norme di distanziamento sociale, telemedicina, didattica a distanza), o a supporto di altre scienze (diagnostica per immagini, epidemiologia e virologia computazionale). Per avere un’idea più precisa dell’importanza di questo fenomeno in Italia, nel maggio 2020, in coda alla prima ondata pandemica, abbiamo organizzato un censimento dei progetti informatici nati per fronteggiare la pandemia.

Clima e Covid-19: irraggiamento solare e temperatura i fattori più influenti

Sono stati pubblicati diversi studi che indagavano la relazione tra diffusione di SARS-CoV-2 e clima, ma i risultati sono discordanti. In un recente lavoro pubblicato su Scientific Reports, i ricercatori hanno cercato di superare le limitazioni, concludendo che l'irraggiamento solare rappresenta il fattore climatico più influente nella diffusione del virus, seguito da temperatura, umidità, precipitazioni. Tuttavia, anche i fattori demografici svolgono un ruolo rilevante (così come altri fattori non direttamente valutati nello studio, come la severità e il rispetto delle misure di distanziamento sociale e l’intensità degli scambi commerciali), tanto da annullare l’effetto protettivo dei fattori climatici nei paesi con condizioni meteorologiche favorevoli.

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L’epidemia di Covid-19 ha sconvolto la vita delle persone, le dinamiche sociali e l’economia dei paesi. Per contenere la diffusione del virus, gli Stati sono stati costretti a prendere delle misure restrittive. Al fine di calibrare la risposta e ridurre l’impatto sulle libertà individuali, si è cercato di comprendere quali fossero i fattori determinanti la diffusione del SARS-CoV-2. Tra questi, uno importante sembrava essere la temperatura.

Esitazione vaccinale, ciò che la storia ci suggerisce di non fare

È ancora presto per capire quale potrebbe essere l’impatto dell’esitazione verso i vaccini anti-Covid sull’efficacia delle campagne, ed è difficile prevedere il grado di successo delle campagne di vaccinazione. Se si guarda alla storia dei secoli passati, a partire dalla pratica della variolazione, ci si rende conto che con l’avanzare della modernità i tratti che consentono una migliore efficienza sociale sul piano economico, politico o educativo espongono maggiormente, rispetto a contesti più vicini a quelli dell’adattamento evolutivo, a comportamenti dissonanti e in qualche misura autolesivi o apparentemente irrazionali. In questo senso, la storia può suggerire qualcosa su quello che non si dovrebbe fare.

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Un’inchiesta pubblicata dal New York Times qualche giorno fa sulla resistenza alle vaccinazioni anti-Covid nell’America rurale e radicalmente religiosa del Tennessee, conferma che il fenomeno dell’esitanza vaccinale è culturalmente complesso, ma in ogni caso ha una base emotiva e non dipende da ignoranza o stupidità.