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Gli algoritmi sbagliano, ma anche noi
Immagine da rawpixel.com (CC 0).
Una delle ragioni con cui viene giustificato il ricorso agli algoritmi come sistemi di assistenza alla decisione è la necessità di diminuire gli errori umani e arginare la parzialità dei loro punti di vista. Inserire nel processo decisionale una procedura automatica formulata nel linguaggio della matematica e magari anche basata sui dati, sembra una buona strategia per renderlo più oggettivo e affidabile.
Un osservatorio intitolato a Vera Rubin, l’astronoma che scoprì la materia oscura

Per la prima volta nella storia degli osservatori nazionali degli Stati Uniti, quello da cui sarà condotta la survey astronomica più ambiziosa e completa che sia mai stata progettata è intitolato a una donna: si tratta di Vera Rubin, i cui studi hanno avuto un ruolo fondamentale per dimostrare l'esistenza della materia oscura.
L'Osservatorio Vera Rubin. Crediti LSST Project/NSF/AURA.
Secondo le stime più recenti, avranno inizio alla fine del 2023 le operazioni scientifiche legate alla Legacy Survey of Space and Time (LSST), la survey astronomica più ambiziosa e completa che sia mai stata progettata. L’obiettivo scientifico è imponente: fotografare l’intera volta celeste dell’emisfero australe più volte alla settimana nel corso di dieci anni, ottenendo quindi informazioni accurate su una grandissima varietà di oggetti cosmici non solo nello spazio, ma anche nel tempo.
Come leggere un articolo medico scientifico
Colloquio su L’intelligenza del suolo
Space Weather: dalla luce al blackout
Allarme Mariupol: perché i corpi insepolti non trasmettono il colera
Se abbiamo sperato che le tante occasioni in cui si è spiegato il meccanismo di diffusione di Sars-CoV-2, responsabile per Covid-19, abbiano lasciato qualche consapevolezza che un agente patogeno ha una propria specifica modalità per infettare le persone, dobbiamo riconoscere che non è così.
Come evitare che l'intelligenza artificiale prenda il controllo

Il super computer MareNostrum-4 presso il Centro Nazionale di Super computazione a Barcellona in Spagna. Immagine di Martidaniel (CC BY-SA 4.0)
Nel 1951 il matematico britannico Alan Turing, considerato uno dei fondatori dell’intelligenza artificiale, disse che «una volta avviato lo sviluppo di macchine intelligenti, non ci vorrà molto perché superino i nostri deboli poteri. A un certo punto dovremo aspettarci che le macchine prendano il controllo».
Autori artificiali: una storia di macchine che scrivono
Club di Roma-MIT: "I limiti della crescita" compie 50 anni

Nel 1972, contemporaneamente alla prima Conferenza mondiale dell'ambiente, viene dato alle stampe "The limits of growth", commissionato dal Club di Roma, guidato fra gli altri da Aurelio Peccei, a cinque giovani studiosi del MIT: da sinistra, Jorgen Randers, Jay Forrester, Donella Hager-Meadows, Dennis L. Meadows and William W. Behrens III. L'opera applica un modello per dare sostanza scientifica a un messaggio storico: le risorse non sono infinite e con questo modello di crescita - economica e demografica - il sistema Terra andrà ben presto incontro alla più grave crisi della sua storia. Nasce così l'ambientalismo scientifico, anche se gli scenari del MIT si riveleranno poi eccessivamente pessimisti e in molti casi sbagliati. Con alcune modifiche pubblichiamo un estratto dal libro di Stefano Nespor (La scoperta dell’ambiente. Una rivoluzione culturale, edito da Laterza nel 2020) che ricostruisce quella stagione.
Nel marzo del 1972, dieci anni dopo Silent Spring di Rachel Carson, che segna secondo molti la nascita dell’ambientalismo moderno, appare un altro libro di fondamentale importanza nello sviluppo del pensiero ambientale e dei movimenti ambientalisti: The Limits to Growth. Per evitare confusioni mantengo il titolo sciattamente tradotto in italiano I limiti dello sviluppo, mentre la traduzione corretta sarebbe stata I limiti della crescita: sviluppo e crescita sono infatti due concetti economicamente e socialmente diversi.





