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Nancy Hopkins: storia della battaglia per la parità di genere al MIT

Si celebra tra poco la Giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza: cogliamo l'occasione per ripercorrere la storia di Nancy Hopkins, biologa del MIT che con le colleghe ha portato avanti una lunga e impegnativa battaglia per la parità di genere in uno degli istituti più prestigiosi del mondo.

Pochi giorni prima della giornata dedicata alla ragazze e donne nella scienza, fissata dalle Nazioni Unite l’11 febbraio, l'Accademia Nazionale delle Scienze americana ha annunciato che conferirà la Public Welfare Medal a Nancy Hopkins. Parliamo di una figura carismatica, una famosa biologa molecolare che, nel corso di quarant’anni di carriera al Massachusetts Institute of Technology, ha coraggiosamente sostenuto iniziative per creare e garantire pari opportunità alle donne nella scienza.

Complottismo, la filosofia scende in campo

L'ingresso della mostra "Complottismo, fake news e altre trappole mentali", che riproduce la forma di un grande libro aperto attraverso cui si passa

Inaugurata da poco nelle Salette dell’Aula Magna dell’Università degli Studi di Milano, è aperta fino al 22 febbraio la mostra Complottismo, fake news e altre trappole mentali, due nuove sale del Museo della Filosofia, iniziativa unica al mondo lanciata dall’Università di Milano. La mostra, ad accesso libero, offre un percorso interattivo non solo interessante, ma anche divertente, attraverso i meccanismi cognitivi e le trappole mentali che portano a costruire, diffondere e dare credito alle teorie del complotto. E ci conduce a capire - con l’aiuto di un videogioco, pillole di esperti, cartoni animati ed enigmistica - come i semi da cui può germogliare la mentalità complottista siano in realtà nella testa di ciascuno di noi. Nella foto, l'ingresso della mostra.

Alla mostra Complottismo, fake news e altre trappole mentali si entra attraverso un accesso ritagliato in un grande libro spalancato, installato sotto i suggestivi portici del cortile centrale dell’Università.

Interfacce cervello-computer: Neuralink entra in campo ma i giocatori sono tanti

Immagine: US Patent No 11630516B1, Brain-machine interface (BMI) with user interface (UI) aware controller, figura 3, Neuralink Corp, 18 aprile 2023.

Dopo tante chiacchiere e un singolo post, Neuralink si è finalmente seduta al tavolo delle aziende che hanno impiantato un dispositivo di interfaccia cervello-computer nell’essere umano.

Animali alpini a rischio per il riscaldamento climatico

Il riscaldamento globale ha un forte impatto sulle abitudini e la distribuzione delle specie animali più iconiche delle Alpi. Così gli stambecchi salgono sempre più in quota e diventano notturni, mentre le lepri alpine soffrono della presenza della lepre europea, "cugina" di basse altitudini, che grazie alle alte temperature risale i pendii

Crediti foto: Veronica Frigerio

In tutto il mondo, le montagne sono uno degli ambienti in cui gli effetti del riscaldamento globale si fanno sentire con più prepotenza. Diminuzione delle precipitazioni nevose, innalzamento della linea di copertura nevosa nonché dello zero termico, scioglimento dei ghiacciai, aumento del rischio idrogeologico e di fenomeni estremi sono solo alcune delle conseguenze di questi cambiamenti.

Capire la complessità, accettare l’incertezza, preservare l’equilibrio

Una ragazza nella posizione yoga del fior di loto è seduta sullo sfondo di un cuore composto da fiori e foglie

Antonio Bonaldi, medico, una lunga esperienza professionale e scientifica nell’ambito della sanità pubblica, nel volume Salute, medicina e dintorni raccoglie una serie di riflessioni su un ampio ventaglio di temi che riguardano la salute, mostrando come il mondo oggi sia fortemente interconnesso e ogni problema vada approcciato in modo sistemico, aggiungendo allo sguardo sulle cose quello sulle relazioni. Ci guida da questa prospettiva nel complesso mondo della medicina, mettendone in evidenza contraddizioni e incertezze, e offrendo al lettore elementi per capire e consigli per decidere meglio come occuparsi della salute propria e di quella del Pianeta. Crediti immagine: Freepik

Mentre aumenta la consapevolezza che la salute di ciascuno di noi è in grande parte nelle nostre mani – tema che offre terreno fertile al fiorente mercato di sempre nuovi e non sempre attendibili rimedi, metodi, manuali per rimanere sani – cresce anche però la sensazione che orientarsi tra i meandri della medicina e farsi un’opinione su ciò che può essere utile o dannoso per la nostra salute non sia affatto semplice.

Divulgatori, raccontiamo i processi

Come la comunicazione scientifica può contribuire alla costruzione di una cittadinanza scientifica? Ruggero Rollini propone due approcci: il racconto del processo scientifico e il racconto del processo divulgativo, suggerendo come possano integrarsi per promuovere una migliore comprensione e partecipazione nella scienza.

Crediti immagine: Image by Freepik

Se doveste chiedere a dieci comunicatori della scienza qual è il fine per cui fanno il loro lavoro, otterreste undici risposte diverse. Quello che probabilmente troverà tutti più o meno d’accordo è che la comunicazione della scienza abbia una funzione sociale e che questa eserciti – in qualche modo - un effetto netto positivo. In sostanza, i comunicatori della scienza tenderanno a credere che una buona comunicazione scientifica faccia bene alla società.

Dalle falsificazioni agli autori fasulli, problemi nuovi ed emergenti nelle pubblicazioni scientifiche

Sono sempre più gli articoli scientifici ritrattati, anche da riviste autorevoli, per errori o, peggio, falsificazioni fraudolente. E, nel frattempo, è nato l'inquietante fenomeno della “vendita delle firme”, cioè servizi che offrono, dietro pagamento, la possibilità di essere inclusi tra gli autori di un articolo. In questo contesto, emerge e si fa sempre più importante nell'editoria scientifica la figura del whistleblower, che svolge in modo metodico un'attività di verifica.

Crediti immagine: Immagine di fabrikasimf su Freepik

Nel mondo dell’editoria scientifica sta emergendo una nuova figura, a metà tra lo scienziato e il detective: il segnalatore di errori in articoli pubblicati in riviste scientifiche (anche importanti). Si chiama whistleblower ma non è una talpa e nemmeno una gola profonda, perché svolge l’attività di controllo alla luce del sole con un lavoro di metodico, a volte lungo e complesso, per evidenziare errori che possono essere stati fatti in buona fede, magari per la fretta di pubblicare, oppure essere di natura fraudolenta.

Per il diritto alla salute alimentare: l'esempio dello sportello di ascolto del Quarticciolo di Roma

Nonostante il diritto alla salute alimentare sia prerogativa di chiunque, le disparità socioeconomiche rappresentano un fattore discriminante, sia in termini di disponibilità di risorse che di educazione alimentare. Nel quartiere popolare del Quarticciolo di Roma è nato uno sportello di ascolto nutrizionale gratuito gestito da nutrizionisti volontari che mettono a disposizione le proprie competenze affinché la salute alimentare torni a essere un bene comune. 

Natura morta con formaggio. Floris van Dyck, olio su tavola (1615)

A via Ugento 30, nel quartiere popolare del Quarticciolo di Roma, c’è un posto in cui la scienza si siede e ascolta, e aiuta come può - e come deve - una collettività dimenticata, solo perché nata nella zona sbagliata della città. Una scienza accessibile e soprattutto gratuita, offerta dalle competenze di diversi nutrizionisti che ogni martedì dalle 18 alle 20 aprono lo sportello di ascolto nutrizionale dell’ambulatorio popolare di Roma est “affinché di cibo si goda e non si soffra”.

Il nuovo piano pandemico: non basta lo spartito, serve anche un'orchestra con gli strumenti giusti

La bozza del Piano strategico operativo di preparazione e risposta a una pandemia da patogeni a trasmissione respiratoria a maggiore potenziale pandemico 2024-2028 ha il merito di enunciare molti principi su cosa  fare per prepararsi e reagire a un evento pandemico. Ma non risponde ad alcune domande chiave: Cosa ci ha insegnato la pandemia di Covid-19? E cosa ha ostacolato una risposta efficace e tempestiva? Come possiamo rimuovere gli ostacoli? Se alle Regioni è richiesto di redigere piani operativi per salvaguardare la salute delle persone, dobbiamo anche metterle in grado di operare correttamente, in modo sinergico e valutabile.

Crediti immagine: modificata da Andrey Konstantinov/Unsplash

Dopo la pandemia, una delle domande più frequenti che vengono poste agli esperti di turno è: «Che cosa ci ha insegnato la pandemia?». La risposta, al di là del dovuto riconoscimento dell’impegno individuale e spesso eroico dei nostri sanitari, è complessa, perché la pandemia ha esacerbato, aggiungendo l’emergenza come fattore di amplificazione, problemi del nostro sistema sanitario che hanno ostacolato una risposta efficace se non efficiente. Perciò l’insegnamento più importante in realtà non è sugli aspetti delle infezioni, ma sui molti punti critici del sistema sanitario.

Cosa ci insegna la catastrofe etica della medicina nazista

Un prigioniero di Dachau viene sottoposto a condizioni di pressione paragonabili a quelle che si trovano a 15.000 metri di altitudine nel tentativo di determinare se i piloti tedeschi potessero sopravvivere a quell'altezza, Dachau 1942. Photo ID: 238.5.3-Brandt Case, Pros. Ex. 610. Crediti: United States Holocaust Memorial Museum, courtesy of National Archives and Records Administration, College Park.

La rivista The Lancet ha da poco compiuto 200 anni: la fondò, nel 1823, il farmacista e chirurgo ventisettenne Thomas Wakley, con l'intento di estendere la conoscenza professionale dalla piccola cerchia di clinici che ne deteneva il monopolio a tutti i medici britannici della città, della campagna e delle colonie e di operare come un bisturi (lancet) per estirpare dalla medicina le credenze e le pratiche inefficaci e dalla sanità inglese la corruzione.