fbpx All | Page 4 | Scienza in rete

All

I negazionisti climatici cambiano tattica, ma sono sempre loro

Il negazionismo climatico ha una nuova faccia: quella che costruisce sfiducia nella scienza e nelle tecnologie rinnovabili – in massima parte già mature per fare la transizione energetica – e che minimizza gli impatti del riscaldamento globale. Serve prendere le misure.

Immagine realizzata con l’AI Runway

Ormai non si può più dire (e credere) che il riscaldamento globale non esiste o che non è causato dall’uomo. Le evidenze sono schiaccianti da decenni e purtroppo, come previsto, stiamo già iniziando a osservarne gli impatti sul nostro benessere, molto mal distribuiti geograficamente e socialmente.

Auto elettriche: occorre ripensare il modello di mobilità

Vehicle battery pack ballistic shield, Tesla Inc 2011

Da un punto di vista sia economico sia ambientale, la parte più costosa di un’auto elettrica è la batteria, pertanto è bene sfruttare tutta la sua vita utile. Tuttavia, il modello di mobilità attuale, basato su molte auto private poco utilizzate, non è né efficiente né sostenibile per un parco auto completamente elettrificato: occorre passare verso un modello di mobilità basato sul car sharing di veicoli a guida autonoma.

Immagine: Patent US8286743B2, Vehicle battery pack ballistic shield, Tesla Inc 2011.

Nel 2023, in Italia le immatricolazioni di auto elettriche sono state 66.276, con una quota di mercato del 4,22%, contro le 49.053 del 2022 e una quota di mercato del 3,71%. Il parco circolante BEV si attesta così a 220.188 unità.

Su base regionale, le immatricolazioni sono così ripartite: in testa il Trentino-Alto Adige con 12.807 veicoli immatricolati, seguito da Lombardia con 12.509 immatricolazioni, Lazio 7.533 veicoli, Toscana con 6.410, Veneto con 5.327, Emilia-Romagna 5.025 veicoli e Piemonte con 4.299 veicoli.

Il robot umanoide non è umano: intervista a Giulio Sandini

Giulio Sandini, direttore del dipartimento di Robotica, Scienze Cognitive e del Cervello dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, sorride accanto al robot antropomorfo iCub

Giulio Sandini, direttore del dipartimento di Robotica, Scienze Cognitive e del Cervello dell’Istituto Italiano di Tecnologia, tra i relatori al convegno sull’Intelligenza Artificiale al Museo Scienza e Tecnologia di Milano di martedì 27 febbraio, ci spiega sfide, promesse e limiti della tecnologia robotica, aiutandoci a comprendere le profonde differenze tra l’intelligenza di un robot e l’intelligenza umana. Nella foto, Giulio Sandini accanto al celebre robot antropomorfo iCub.

Quando si pensa ai robot, spesso nell’immaginario collettivo li si dipinge come umanoidi, dotati di un notevole grado di autonomia, pronti a mettersi al servizio dell’essere umano, quando non a prenderne il posto o addirittura, se la fantasia prende un segno negativo, a ribellarsi e spodestarlo.

Siamo piuttosto lontani dalla realtà.

Verso una regolamentazione etica dell'IA in Europa

EU flag, Stable diffusion v2.0

Le IA possono raggiungere obiettivi impensabili per l'uomo, ma la loro logica di funzionamento differisce radicalmente da quella umana e può portare a conseguenze inaspettate se non regolamentate adeguatamente. L'Unione europea, con la prima "Legge sull'intelligenza artificiale", ha intrapreso un percorso di regolamentazione etica e legale dell'IA per prevenire abusi e garantire che il progresso tecnologico sia allineato con i valori umani fondamentali. Immagine: EU flag, Stable diffusion v2.0.

Nello Cristianini, nel libro “La scorciatoia. Come le macchine sono diventate intelligenti senza pensare in modo umano” riporta la macabra storia della zampa di scimmia. Si narra la vicenda dei coniugi White, che un giorno entrarono in possesso di una zampa di scimmia in grado di esaudire tre desideri. Coppia di poche pretese, i due espressero come primo desiderio di avere 200 sterline per saldare un vecchio debito. Sul momento non successe niente. Tuttavia, il giorno dopo, un postino bussò mestamente alla loro porta.

Un chip nel cervello per interagire con le macchine: la sfida di Corticale

Luca Berdondini, co-fondatore della start-up Corticale dell’IIT racconta a Scienza in rete la sfida del Brain Computer Interface resa nota da Neuralink. Berdondini parteciperà martedì 27 febbraio, alle ore 18:30, al live con Barbara Gallavotti “Dall’Intelligenza Artificiale agli impianti nel cervello: l’essere umano non sarà più solo biologico?”, al Museo della scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci di Milano. Qui il programma.

L’esordio della Neuralink di Elon Musk nella sperimentazione clinica delle interfacce cervello-computer (o BCI) ha scatenato un rinnovato interesse sulle potenzialità - e i pericoli - di questa tecnologia, che sembra sempre più vicina a realizzare almeno alcune delle sue prime promesse. Se è vero che i progressi di Neuralink lasciano ben sperare, è altrettanto vero che l’azienda di Musk non è la sola in campo, né quella con la tecnologia più avanzata. E tra le diverse aziende e accademie che sviluppano interfacce cervello-computer, ce ne è anche una italiana, nata e cresciuta a Genova. 

Cambia il clima, cambiano anche i pipistrelli?

Con l'aumento di temperature, alcune specie di chirotteri stanno diventando più grandi e modificano la loro distribuzione: sta succedendo nel Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise al vespertilio di Daubenton. Un cambiamento che potrebbe avere effetti negativi per la conservazione di questa specie.

Crediti immagine Guido Gerding, Wikimedia Commons

Il cambiamento climatico costringe tutti a fare i conti con nuove condizioni di vita e a trovare strategie per sopravvivere, incluso un restyling di caratteristiche fisiche e fisiologiche.

La traduzione scientifica al tempo dell’intelligenza artificiale

Nelle traduzioni (come in altri campi), “la possibilità d'errore si annida in ogni riga”. In quest'articolo, il filosofo Luca Guzzardi riflette sul lavoro di traduzione oggi, e in particolare quelle dei saggi e delle opere di divulgazione scientifica, partendo dall'esempio della traduzione di Robert Oppenheimer. L’uomo che inventò la bomba atomica di Ray Monk, ragionando su come, pur senza abbandonare il ruolo umano, le IA possano darci una mano in questo tipo di lavoro.

Immagine di copertina generata con DALLE

Sosteneva Jorge Luis Borges, in un saggio del 1932 intitolato Le versioni omeriche, che «nessun problema è altrettanto consustanziale con le lettere e con il loro modesto mistero di quello che propone una traduzione». Borges aveva in mente la grande letteratura, ma mi chiedo se, nell’epoca di ChatGPT e dell’inglese come lingua globale, la questione non sia applicabile anche alla traduzione di saggi scientifici. Alla domanda sono spinto dalla recente lettura della biografia di Ray Monk, Robert Oppenheimer. L’uomo che inventò la bomba atomica (tr. it.

Noi, le piante e l'intelligenza

Le piante sono finalmente uscite dal cono d'ombra in cui la plant blindness, la dispercezione per cui tendiamo a non notarle in un determinato ambiente, le aveva confinate. Ma spesso sono raccontate attraverso una lente antropomorfica. È da questa che nasce anche la domanda: le piante sono intelligenti?

Crediti immagine: Martin Sanchez/Unsplash

Sono comparse sulla terra 450 milioni di anni fa. Dominano il nostro pianeta con la loro imponente biomassa: 450 gigatonnellate di carbonio contro le minimali 0,06 degli umani. Dipendiamo da loro per l'ossigeno che producono e per il cibo che ci danno. Sono le cruciali mediatrici della concentrazione di anidride carbonica nell'atmosfera, e questo valore è strettamente legato al cambiamento climatico.

Di cosa parliamo quando parliamo di agricoltura rigenerativa

L'agricoltura rigenerativa è un approccio emergente ma molto promettente per il nostro sistema agroalimentare, che appare ormai insostenibile sotto diversi aspetti: ne ripercorriamo le caratteristiche principali.

Crediti immagine: Peter Kleinau/Unsplash

I recenti episodi di contestazione da parte degli agricoltori mettono in evidenza come ormai il sistema agroalimentare, così come è stato progettato dai fautori della cosiddetta rivoluzione verde del secolo scorso, sia oggi insostenibile per gli aspetti ecologici, economici e sociali e – perché no ? - etici.