La ricerca getta un ponte sullo Stretto
Quella che si è tenuta oggi presso il Liceo classico Vittorio Emanuele II di Palermo non è stata solo la semplice inaugurazione di un laboratorio di scienze, per quanto ampio (circa 100 mq) e moderno.
Quella che si è tenuta oggi presso il Liceo classico Vittorio Emanuele II di Palermo non è stata solo la semplice inaugurazione di un laboratorio di scienze, per quanto ampio (circa 100 mq) e moderno.
Un gruppo di ricerca ha scoperto complesse comunità di microorganismi in un lago di asfalto sull’isola caraibica di Trinidad. Il fatto che le condizioni ambientali in cui prosperano questi batteri e archei siano davvero molto simili a quelle di Titano, la grande luna di Saturno, potrebbe interessare molto gli astrobiologi.
L’Agenzia spaziale europea (ESA) ha dato il nome di Edoardo Amaldi al suo nuovo Automatic Transfer Vehicle, il terzo di una serie di vettori cargo capaci di raggiungere e rifornire la Stazione spaziale internazionale (ISS). Amaldi (1908-1989) era un fisico italiano, allievo e amico di Enrico Fermi, co-fondatore sia del CERN sia della stessa ESA e, dunque, grande europeo.
Probabilmente risolto il mistero dell'origine della luce zodiacale, la luminosità dalla strana forma triangolare che a volte si osserva dopo il tramonto. In uno studio pubblicato su The Astrophysical Journal un team di astronomi individua il maggiore responsabile del fenomeno: sono le comete della famiglia di Giove.
A partire dall'esordio dell'iniziativa in ottobre 2006, il Dipartimento di Fisica dell'Università degli Studi di Milano ha offerto un fitto calendario di eventi che hanno toccato le più varie tematiche della ricerca in fisica.
In questo laboratorio aperto i partecipanti vengono condotti da Marina Carpineti e Marco Giliberti in un viaggio "tra le onde". Dimostrazioni ed esperimenti danno la possibilità di conoscere da vicino la propagazione ondulatoria e di sperimentare alcune importanti caratteristiche delle onde.
La Fondazione Lorini ha assegnato il suo Premio, quest’anno alla seconda edizione, ex aequo a due giovani scienziati italiani per ricerche innovative volte ad individuare i meccanismi molecolari che possono bloccare la progressione delle metastasi e rendere “mortali” le cellule staminali del cancro.
Quando il palermitano Stanislao Cannizzaro (1826 - 1910), all’epoca professore di Chimica all’Università di Roma, insigne caposcuola , già patriota risorgimentale e poi senatore del Regno, seppe che la Royal Society gli aveva attribuito la medaglia Copley 1891 “for his contribution to chemical philosophy especially for application of Avogadro’s theory”, forse ebbe un brivido di commozione. Ne è rimasta traccia nel discorso che pronunciò durante il banchetto organizzato in suo onore la sera del 10 dicembre 1891. Il testo (La Scienza e la Scuola) fu pubblicato a
Nei topi l’effetto è sorprendente: basta mettere fuori uso l’enzima che, tramite idrossilazione, inibisce l’attività delle proteine prodotte dal gene HIF-1 e gli animali non ingrassano né sviluppano steatosi epatica, neppure con una dieta costituita al 60 per cento di lipidi. Anzi, sono magri e con una maggiore sensibilità all’insulina.
La storia che Keith Devlin racconta in questo bel libro prende le mosse da una lettera, o meglio, dallo scambio di lettere intercorso tra Blaise Pascal e Pierre de Fermat, due geniali matematici del Seicento. Quella corrispondenza, scrive Devlin, “ci offre uno sguardo illuminante su come due delle più grandi menti matematiche del mondo s’arrovellarono su un problema, inciampando e facendo ‘banali’ errori per poi essere infine ricompensate da lampi di brillanti intuizioni”. Di che problema di tratta? Devlin lo spiega cominciando dalla
Lo studio della crescita di centinaia di alberi secolari ha permesso di ricostruire l'andamento dei monsoni asiatici fino al 1300. Questi nuovi dati, in attesa di giocare il loro ruolo nei futuri modelli climatici, si sono già dimostrati davvero utili in campo storico spiegando il declino della civiltà Angkor.