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La rivoluzione gentile di Jane Goodall

Ha trasformato per sempre il nostro sguardo sulle altre specie, e di conseguenza sulla nostra. Le sue osservazioni hanno incrinato barriere millenarie, rivelando negli scimpanzé cultura, emozioni e legami sociali complessi. E oltre a quello della scienziata rivoluzionaria, rimane il ricordo di una donna capace di unire rigore e empatia, di ispirare generazioni di ricercatrici e di portare nel cuore di milioni di persone un messaggio di responsabilità. L'etologa Elisabetta Palagi ricorda Jane Goodall, scomparsa ieri.

Nell'immagine di copertina: Jane Goodall nel 2010. Crediti: Nikeush/Wikimedia Commons. Licenza: CC BY-SA 4.0

Ho avuto il piacere di incontrare Jane Goodall in diverse occasioni, durante congressi scientifici internazionali e anche durante incontri meno formali. Ogni volta, emergeva con forza la sua capacità di trasmettere un coinvolgimento profondo, non solo pratico ma anche emotivo, verso tutto ciò che lega l’essere umano al mondo naturale. Nei suoi occhi e nel suo modo di raccontare il lavoro sul campo si percepiva una convinzione incrollabile: noi non siamo entità separate dalla natura, ma parte integrante di un continuum che ci unisce agli altri viventi.

Bengio vs Pearl: coscienza, rimorso e i limiti dell’IA

Il dibattito sulla minaccia esistenziale dell’IA passa oggi dalle celebri allarmistiche profezie a un confronto tecnico-filosofico tra due giganti: Yoshua Bengio, che invoca guardiani e regole strette per evitare derive di potere e comportamenti «non allineati», e Judea Pearl, che chiede che l’IA impari a pensare per cause e controfattuali se vogliamo sperare in un allineamento morale. Ma la domanda centrale non è tanto «quando» arriverà l’IAG, quanto «come» la progetteremo (o la non progetteremo) dal punto di vista causale ed etico.

L’argomento probabilmente più discusso riguardo alle ricadute sociali dell’intelligenza artificiale (IA) è la sua potenziale minacciosità per il mondo umano. Da anni si discute di “singolarità”, “superintelligenza”, “Armageddon” e oggi il pericolo verrebbe dal fatto che si sarebbe prossimi all’intelligenza artificiale generale (IAG). Umilmente mi viene da osservare che è difficile trovare due psicologi dell’intelligenza umana che siano d’accordo sulla natura, la definizione e la misurazione dell’intelligenza generale. Stessa situazione per l’IAG.

Anti-scelta e no-vax: affinità elettive o matrimonio combinato?

Alle Tavole di Assisi, incontro organizzato da ProVita & Famiglia e dal quotidiano La Verità, lo scontro tra Maurizio Gasparri e un pubblico ostile al suo sostegno ai vaccini rivela una convergenza sempre più evidente: diffidenza verso la scienza e opposizione a diritti civili e riproduttivi si intrecciano in un unico fronte culturale e politico. Una sovrapposizione che studi internazionali hanno documentato, mostrando come esitazione vaccinale e ideologie conservatrici si alimentino a vicenda.

È sabato 6 settembre 2025, sono circa le nove e mezzo di sera, la sala di un albergo di Assisi ospita il convegno Le Tavole di Assisi, organizzato dall’associazione ProVita & Famiglia e dal quotidiano La Verità «per rilanciare il pensiero cristiano, conservatore e identitario». Qualche centinaio di persone assiste a un dibattito sui cosiddetti valori non negoziabili tra politici dei partiti di maggioranza. Tra loro c’è il senatore Maurizio Gasparri. Tutti si trovano d’accordo nell’opposizione al suicidio assistito e all’aborto.

Si apre una nuova entusiasmante strada di ricerca contro l'Huntington

Ed Wild e Sarah Tabrizi nel Laboratorio UCL.

La ricercatrice e senatrice a vita Elena Cattaneo, impegnata direttamente sul fronte della malattia di Huntington, commenta la nuova terapia genica che pare capace di silenziare il gene mutato responsabile della malattia. Quella che si spera possa diventare una cura per rallentare considerevolmente il decorso della malattia, è stata messa a punto da una sperimentazione che ha visto coinvolto UCL di Londra e l'azienda biotecnologica UniQure. Anche se è troppo presto per cantare vittoria, certamente però la ricerca si arricchisce di una nuova strada molto promettente. Qui nella foto Ed Wild e Sarah Tabrizi nel Laboratorio UCL. Credit: UCL

La notizia, di qualche giorno fa, è di quelle che fa sobbalzare dalla sedia: una terapia genica sperimentale, condotta dall'Huntington Disease Centre dell'University College London, ha dimostrato di essere in grado di rallentare del 75% la progressione della malattia di Huntington, a tre anni dalla somministrazione. Il che vuol dire ridurre la comparsa dei sintomi di questa malattia neurodegenerativa ed ereditaria, a cui da sempre il nostro laboratorio di ricerca alla Statale di Milano è dedicato.

La terapia genica per le aritmie cardiache: intervista a Silvia Priori

Un nuovo progetto di ricerca italiano, vincitore di un ERC Advanced Grant, esplora la possibilità di applicare la terapia genica alle patologie cardiache più diffuse, come scompenso e aritmie. L’obiettivo è agire direttamente sui meccanismi molecolari che alterano la funzione del cuore, aprendo la strada a terapie mirate, più efficaci e potenzialmente risolutive

Curare il cuore agendo sui difetti molecolari: è questo l’obiettivo sul quale lavorerà per i prossimi cinque anni il gruppo di ricerca di Silvia Priori, direttrice dell’Unità di Cardiologia Molecolare dell’IRCCS Maugeri di Pavia, grazie all’ERC Advanced Grant assegnato al progetto.

iLAB Sostenibilità: un nuovo laboratorio per imparare a pensare per sistemi

Ripresa dall'esterno attraverso la vetrina dell'iLAB del Museo Scienza e Tecnica di Milano

Al Museo Scienza e Tecnologia di Milano è stato appena inaugurato iLAB Sostenibilità, nuovo spazio educativo per riflettere sull’interconnessione tra le nostre scelte e il mondo che ci circonda. Il nuovo progetto propone un’esperienza immersiva per esplorare la complessità, comprendere le interazioni e imparare a guardare il mondo contemporaneo in termini di sistemi.

Accostarsi alla complessità della realtà in modo creativo, animando con i propri gesti e le proprie interazioni un mondo di ombre. E scoprendo concetti importanti, come quello di feedback o di soglia di cambiamento, attraverso esperimenti pratici, come un vaso pieno di acqua che solo dopo una certa quantità di aggiunte d’un tratto si colora. «Un effetto che può applicarsi anche al riscaldamento globale: la temperatura aumenta senza conseguenze apparenti, fino a che non si oltrepassa una certa soglia», spiega Enrico Miotto, fisico e curatore di iLAB Sostenibilità.

Fibrosi cistica: la ricerca che restituisce il respiro

Immagine simbolica di un malato con fibrosi cistica con naso e bocca coperti da una pellicola trasparente

La Fondazione per la Ricerca sulla Fibrosi Cistica ha presentato la XXIII Campagna nazionale FFC Ricerca, che attraverso il bando 2025 finanzierà 15 nuovi progetti. Abbiamo chiesto a Carlo Castellani, direttore scientifico della Fondazione, di parlarci degli aspetti più promettenti della ricerca, dei nuovi farmaci che hanno cambiato la vita di molti (purtroppo non tutti) i malati, dello studio MindKids, che si focalizzerà sulla salute mentale dei bambini con fibrosi e dello screening del portatore sano. Crediti immagine: Fondazione Fibrosi Cistica

«Mi avevano dato due anni di vita». Virginia Fiori, nata con la fibrosi cistica e responsabile della delegazione della Fondazione Fibrosi Cistica di Firenze, ha raccontato la sua esperienza diretta della malattia – e soprattutto della cura – a un pubblico attento e commosso, durante la presentazione dei nuovi progetti di ricerca 2025 della FFC a Milano, il 17 settembre scorso.

Europa in cenere: (un'altra) estate di incendi

Rosso come il fuoco, bianco come il fumo, grigio come la cenere. Sono i colori che rappresentano l’estate 2025 in Europa, ogni anno sempre più rovente e più incendiata che mai. Soprattutto in Spagna, Portogallo e Italia. I primi dati EFFIS segnalano che nel 2025 in nostro Paese, con 77.519 ha bruciati, ha superato la media storica. Intere zone lambite dalle fiamme, aree protette sommerse dalla cenere e una guerra contro il tempo e il fuoco. E, sempre più, contro le malattie. Anche a causa del cambiamento climatico

Le previsioni dell’Indice Meteorologico degli Incendi (FWI) elaborate dall’European Forest Fire Information System (EFFIS) segnalano un attenuamento del rischio di eventi estremi nelle prossime settimane, con valori in calo anche nelle aree dell’Europa occidentale e orientale più colpite.

Il cambiamento climatico aumenterà la variabilità delle rese agricole

visione aerea di campi coltivati

Il cambiamento climatico non minaccia solo la quantità dei raccolti, ma anche la loro stabilità. Uno studio mostra che con l’aumento delle temperature le rese di mais, soia e sorgo diventeranno più variabili, esponendo l’agricoltura globale – e soprattutto nei paesi più poveri – a rischi crescenti di crisi e fluttuazioni sempre più imprevedibili.

Il riscaldamento globale causato dai combustibili fossili aumenterà la variabilità delle rese di mais, soia e sorgo in tutti i continenti, secondo uno studio pubblicato su Science Advances. Il gruppo di ricerca è il primo a quantificare l’impatto del cambiamento climatico sulla fluttuazione annuale delle rese di queste colture, che sono tra le più importanti per l’agricoltura mondiale.