La rivoluzione gentile di Jane Goodall

Ha trasformato per sempre il nostro sguardo sulle altre specie, e di conseguenza sulla nostra. Le sue osservazioni hanno incrinato barriere millenarie, rivelando negli scimpanzé cultura, emozioni e legami sociali complessi. E oltre a quello della scienziata rivoluzionaria, rimane il ricordo di una donna capace di unire rigore e empatia, di ispirare generazioni di ricercatrici e di portare nel cuore di milioni di persone un messaggio di responsabilità. L'etologa Elisabetta Palagi ricorda Jane Goodall, scomparsa ieri.
Nell'immagine di copertina: Jane Goodall nel 2010. Crediti: Nikeush/Wikimedia Commons. Licenza: CC BY-SA 4.0
Ho avuto il piacere di incontrare Jane Goodall in diverse occasioni, durante congressi scientifici internazionali e anche durante incontri meno formali. Ogni volta, emergeva con forza la sua capacità di trasmettere un coinvolgimento profondo, non solo pratico ma anche emotivo, verso tutto ciò che lega l’essere umano al mondo naturale. Nei suoi occhi e nel suo modo di raccontare il lavoro sul campo si percepiva una convinzione incrollabile: noi non siamo entità separate dalla natura, ma parte integrante di un continuum che ci unisce agli altri viventi.








