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Un piede in due mondi: dal laboratorio alla corsia in Oriente come in Occidente

A Zhengzhou, nel cuore dell’Henan, tra le radici della civiltà cinese e un moderno ospedale universitario, prende forma la riflessione di un giovane ricercatore: la riporta Simonetta Pagliani.

Zhengzhou è una città relativamente piccola per i canoni cinesi: circa 2 milioni di abitanti; è un centro commerciale e industriale e il capoluogo della provincia di Henan, il luogo in cui affondano le radici preistoriche della civiltà cinese, delle prime grandi dinastie (Shang e Zhou) e in cui si sono sviluppate le prime forme di scrittura cinese. Quattro delle antiche capitali della Cina (Luoyang, Kaifeng, Anyang e, appunto Zhengzhou) si trovano in questa provincia. 

Naomi Oreskes: «Ho mostrato come la scienza viene manipolata. E ora spiego perché»

Naomi Oreskes al Convegno Nazionale di Comunicazione della Scienza della SISSA di Trieste

La storica della scienza Naomi Oreskes è stata protagonista della giornata conclusiva del Convegno Nazionale di Comunicazione della Scienza tenuto alla SISSA di Trieste. La docente di Harvard scava alle radici del fondamentalismo economico, mettendo a nudo le fallacie di un’ideologia che vuole abolire il più possibile le regole per lasciare mano libera al mercato. E mostra le deliberate strategie con cui è stata diffusa. Un’ideologia che odia lo Stato, nel culto della libertà dell’individuo e dell’impresa, ma vede anche nella scienza un’avversaria, perché è proprio la scienza che dimostra i gravi danni provocati da un mercato privo di regole.

Nell’Aula Magna della SISSA c’è molta aspettativa, e si sente. Naomi Oreskes, invitata a parlare nella giornata conclusiva del Convegno Nazionale di Comunicazione della Scienza, tenuto alla SISSA di Trieste dal 2 al 5 dicembre, presenterà il suo ultimo saggio The Big Myth – How American Business Taught Us to Loathe Government and Love the Free Market (presto in libreria anche in traduzione italiana).

Ponte sullo Stretto: sintesi del confronto tecnico-scientifico tenuto in Senato

Aula di Palazzo Madama, sede del Senato italiano

Martedì 18 novembre 2025 si è svolto nella Sala dei Presidenti di Palazzo Giustiniani presso il Senato della Repubblica il seminario “Ponte sullo Stretto: confronto tecnico-scientifico su aspetti geologici e sicurezza del progetto”, promosso dalla senatrice e docente dell'Università di Milano Elena Cattaneo. La senatrice ha riassunto per noi i punti principali emersi dalla discussione degli esperti, sottolineando l’opportunità di ulteriori esami ed analisi del rischio, a 15 anni dalla prima presentazione del progetto. Crediti immagine: Alessandro Serrano/Wikimedia Commons (CC BY-SA 4.0)

Martedì 18 novembre 2025 si è svolto il seminario “Ponte sullo Stretto: confronto tecnico-scientifico su aspetti geologici e sicurezza del progetto”, nella Sala dei Presidenti di Palazzo Giustiniani presso il Senato della Repubblica. Il video integrale del seminario è disponibile sul sito di Radio Radicale a questo link.

Il ruolo dell’effetto cul-de-sac nell’alluvione in Emilia-Romagna

operazioni di soccorso in alluvione 2023

Dopo l’Emilia-Romagna, quest’anno è il Friuli ad essere colpito dalla pioggia intensa, dove i costi umani ammontano già a due vittime e centinaia di sfollati. Uno studio della Fondazione Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC) aggiunge ora un nuovo tassello alla comprensione di ciò che è accaduto nell’emiliano nel 2023 e nel 2024. Si tratta dell’"effetto cul-de-sac”: un’area di bassa pressione ha convogliato aria umida verso la regione per giorni, rimasta intrappolata tra le montagne, portando così a precipitazioni continue. Ne abbiamo parlato con Enrico Scoccimarro, a capo dello studio.

Immagine di copertina: operazioni di soccorso a Coccolia di Ravenna. Crediti: Gabriele Dibiase/Wikimedia Commons. Licenza: CC BY-SA 4.0

Tornano l’inverno, il conto alla rovescia per il Natale e insieme tornano le paure per allagamenti e inondazioni. Secondo l’ISPRA oltre 8 milioni di persone in Italia vivono in Regioni (Emilia-Romagna, Toscana, Campania, Veneto, Lombardia e Liguria) fortemente esposte al rischio di frane e alluvioni, pari a circa il 14% della popolazione (rispettivamente, il 2,2% e il 11,2%).

Ecoemozioni, guida al pianeta che cambia per ragazze e ragazzi

manifestazione climate change con mappamondo triste

Come parlare ai più giovani delle emozioni legate alla crisi climatica senza minimizzarle né lasciarsi travolgere? "Ecoemozioni. Piccola guida di sopravvivenza al pianeta che cambia" è un libro che offre parole, strumenti e strategie per riconoscere l’ecoansia, trasformarla in consapevolezza e ritrovare un senso di azione possibile, tra scuola, famiglia e quotidianità.

Parlare delle proprie emozioni, dando loro un nome e accettandole, spesso è difficile. Ancora più complicato, se si tratta di emozioni negative, è entrare in azione e lavorare per cambiare il nostro comportamento e la nostra realtà quotidiana per stare meglio. Ma c’è un livello di difficoltà ulteriore, e riguarda le ecoemozioni, o emozioni climatiche: comporta non lasciarsi sommergere dall’ansia, dalla rabbia o dal senso di impotenza. Anche se i cambiamenti necessari per salvare il pianeta ci sembrano enormi, e completamente fuori dalle nostre mani. 

Social freezing: un diritto di tutte, ma ancora possibilità di poche

Tank con azoto liquido

Una recente petizione accende il dibattito sulla conservazione degli ovociti a scopo sociale. Cosa manca perché diventi uno strumento di autonomia riproduttiva?

Sul vocabolario Treccani la fertilità viene definita come «potenzialità riproduttiva». E potersi riprodurre non dipende soltanto da una catena di incastri biologici, ma anche - e soprattutto - dalle buone condizioni entro le quali essi si avverano. La presenza di un partner, per esempio, la disponibilità di risorse o più in generale il realizzarsi di condizioni favorevoli. 

Centrali geotermiche e terremoti indotti: facciamo chiarezza

centrale geotermica di Nesjavellir in Islanda

L'estrazione geotermica dal sottosuolo richiede—a volte—una stimolazione, che consiste nell'iniettare dei fluidi nella crosta terrestre per renderla più permeabile. Questa procedura può causare terremoti a volte rilevanti. Un gruppo di ricercatori ha messo a punto un algoritmo di machine learning che prevede l'aumento di permeabilità ottenuto a partire dalla magnitudo dei terremoti indotti. Lo ha fatto sfruttando i dati raccolti da due esperimenti negli Stati Uniti e ne sta testando la validità anche in altri siti. L'algoritmo potrebbe diventare uno strumento per la selezione dei siti più adatti per sistemi geotermali migliorati e per la loro ottimizzazione. Inoltre, poter prevedere la sismicità indotta potrebbe aumentare l'accettabilità sociale di questi stabilimenti.

Nell'immagine di copertina: la centrale geotermica di Nesjavellir in Islanda. Credit: Scott Ableman (CC BY-NC-ND 2.0).

Nel 2006 la centrale geotermica costruita da Geopower Basel, nella zona industriale di Basilea fu costretta a chiudere. La stimolazione idraulica del sottosuolo aveva infatti causato un terremoto di magnitudo 3,4 in una zona sismicamente silenziosa, provocando danni agli edifici e spaventando la popolazione. La zona era particolarmente favorevole per una centrale del genere.

Ancora qualche considerazione sulla COP30

Torniamo sulla COP30 di Belém, attesa come la “COP della verità”, che ha mostrato limiti e possibilità del negoziato climatico: come commenta Stefano Nespor, poche novità su fossili e foreste, ma nuovi strumenti di sostegno ai Paesi vulnerabili, l’avvio della Belem Mission e un segnale forte a difesa del multilateralismo.

Da lunedì 10 novembre a sabato 22 novembre 2025 si è tenuta a Belém, in Brasile, la COP30. Hanno partecipato circa 50.000 persone. Meno dei 70.000 presenti alla COP28 di Dubai, più dei 25.000 presenti l’anno precedente alla COP29 di Baku (sede non tra le più felici, anche a causa delle tensioni geopolitiche in quel periodo). Un numero ragguardevole, tenuto conto che Belem si trova nel cuore della foresta amazzonica in Brasile e notevoli erano le difficoltà logistiche da affrontare.

Un nuovo studio riscrive la storia di domesticazione del gatto

gatto su poltrona

Un grande progetto internazionale guidato da ricercatori italiani ha analizzato il DNA di 87 gatti antichi e moderni, coprendo 11.000 anni di storia. I risultati mettono in crisi l’idea di un’unica domesticazione vicino-orientale e mostrano un percorso fatto di più ondate migratorie, arrivate in Europa solo in età romana. Una scoperta che cambia il modo in cui ricostruiamo le origini del nostro compagno più elusivo.

I gatti, quegli eleganti e soffici animali domestici che tante persone hanno come compagni di vita, hanno una storia evolutiva per alcuni aspetti ancora poco chiara. In effetti, per oltre un secolo gli archeologi hanno provato a ricostruire la storia del gatto domestico partendo da pochi resti e molte ipotesi.

La falsa alternativa alla PMA cerca consensi anche in Europa

test gravidanza negativo

Esistono tecniche di procreazione assistita “naturali”? E, soprattutto, sono in grado di offrire alternative valide ed evidence based alle coppie che percorrono il faticoso cammino dell’inseminazione assistita? La NaProTecnologia, un protocollo per il trattamento dell’infertilità che si dichiara come naturale cerca di fare nuovi proseliti. 

«Non credo nemmeno di volere più un figlio. Voglio solo riavere la mia vita. Voglio dire, guardaci. Siamo un disastro. È come se non avessimo nemmeno una relazione, figuriamoci un matrimonio. Non sono tuo marito, sono solo un tipo che ti inietta ormoni ogni sera. Non facciamo nemmeno più sesso». Lo sfogo di Richard dopo l’ennesimo tentativo fallito di fecondazione in vitro con sua moglie Rachel, nel film Private Life di Tamara Jenkins del 2018, è un’efficace rappresentazione del costo emotivo e fisico della procreazione medicalmente assistita.