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Prima dell'obbligo vaccinale usiamo la chiamata attiva

Immagine da Pixabay.

Supponiamo di avere una classe di 25 ragazzi. Ventuno ragazzi, pari all’84%, seguono con profitto le lezioni e quattro invece hanno difficoltà per vari motivi: magari sono distratti, o non hanno sufficienti strumenti di base o non riconoscono in qualche modo l’autorevolezza dei professori e non li ascoltano. Cosa decideremmo di fare? Chiamiamo quei quattro e cerchiamo di capire il motivo del loro disagio per provare a intervenire a livello individuale senza sottoporre gli altri ventuno a estenuanti ripetizioni e inviti all’impegno.

Il giorno della scienza e dell'innovazione alla COP 26

Martedì 9 novembre è il Science and innovation day alla COP 26, con un programma ricco di eventi da seguire in diretta.

Programma (ora di Glasgow)

09:15-10:15 | CLIMATE SCIENCE PARTNERSHIPS FOR GLOBAL ACTION
Ministerial keynote on the contribution made by UK researchers and their partners around the world to climate change research, early warning systems, adaptation, and policies. Expert panellists will share their views on how science can underpin and provide evidence for adaptations in policy, regulation, and development.

La Legge di bilancio mette a rischio l'autonomia del CNR

A quasi vent'anni dal tentativo, durante il governo Berlusconi, di togliere autonomia al Consiglio Nazionale delle Ricerche, oggi la manovra si ripete, e di nuovo in chiave di segretezza: con l’articolo 100 dell'attuale Legge di bilancio in discussione in Parlamento, infatti, viene riproposta la cancellazione dell’autonomia del CNR.

Crediti immagine: Wikimedia Commons. Licenza: CC BY-SA 3.0

Correva l’anno 2002, la Moratti era Ministra al MIUR nel Governo Berlusconi. L’idea era quella di trasformare il CNR in chiave di una presunta accresciuta “efficienza” e “produttività” attraverso un disegno realizzato dalla Ernst&Young. Il progetto era segreto, ma indiscrezioni uscite sui giornali in piena estate resero pubblico l’intento e si mobilitarono rapidamente non solo gli scienziati del CNR ma la comunità scientifica nel suo complesso.

Crescono i contagi. E non è solo l’effetto del Green Pass

Il quesito per cui vorremmo cercare di trovare una soluzione convincente è quanto l'aumento di casi trovati positivi al SARS-CoV-2 sia un effettivo aumento della contagiosità e quanto a un aumento della diagnosi di infezioni asintomatiche dovute all’accresciuto numero di test antigenici che stiamo effettuando nelle ultime settimane per l’entrata in vigore del Green Pass sui luoghi di lavoro.

Comunicare ambiente e salute in tempi di pandemia: una sfida possibile

È da poco uscito il libro Comunicare ambiente e salute. Aree inquinate e cambiamenti climatici in tempi di pandemia (Edizioni ETS, 2021), a cura di Liliana Cori, Simona Re, Fabrizio Bianchi, Luca Carra. Il libro è il primo della collana PiGreco, dedicato a Pietro Greco, scomparso lo scorso dicembre 2020, e affronta la grande tematica della comunicazione nel fronteggiare la relazione tra ambiente e salute. Il libro offre materiali e riflessioni sul piano teorico e applicazioni pratiche. Le esperienze sono maturate nel corso della realizzazione del progetto CISAS del CNR, il Centro Internazionale di Studi Avanzati su Ambiente, ecosistema e Salute umana.

Immagine: Pixbay.

È di questo autunno l’uscita del nuovo libro Comunicare ambiente e salute, a cura di Liliana Cori, Simona Re, Fabrizio Bianchi e Luca Carra, con sottotitolo Aree inquinate e cambiamenti climatici in tempi di pandemia. Il libro è stato presentato lo scorso 11 ottobre al Convegno della Scuola Scienza & Società di Ischia, città natale di Pietro Greco, scomparso lo scorso dicembre, a cui è dedicata la collana PiGreco e di cui il libro è l’opera inaugurale.

La cometa di Encke e le sue novanta sorelle

È stata pubblicata di recente su Planetary and Space Science l'indagine guidata da Ignacio Ferrin e Vincenzo Orofino che fornisce nuove prove a supporto dell’ipotesi che, tra i 20 e i 30 mila anni fa, una grande cometa andò in frantumi originando uno sciame di frammenti, il Taurid Complex. Questo potrebbe essere stato coinvolto in eventi collisionali con la Terra, un coinvolgimento che renderebbe il complesso tutt’ora un pericolo per il nostro pianeta.

In copertina: l’immagine, ripresa il 20 aprile 2020 dal telescopio spaziale Hubble, mostra la frammentazione della cometa C/2019 Y4 (ATLAS). A tutt’oggi si tratta del caso meglio studiato di frammentazione cometaria. A metà degli anni Ottanta gli astronomi Victor Clube e William Napier suggerirono che alle origini del Taurid Complex vi fosse un evento di questo tipo avvenuto tra i 20 e i 30 mila anni fa. Crediti: NASA, ESA, STScI, and D. Jewitt (UCLA)

Un recentissimo studio fornisce nuove prove a supporto dell’ipotesi che, tra i 20 e i 30 mila anni fa, una grande cometa proveniente dalla Nube di Oort andò in frantumi originando uno sciame di frammenti. L’oggetto più famoso di questo gruppo – noto come Taurid Complex – è la cometa di Encke, responsabile di numerosi sciami meteorici. Al termine della loro analisi, gli astrofisici Ignacio Ferrin e Vincenzo Orofino giungono alla conclusione che i membri dell’attuale Taurid Complex sono ciò che rimane di una popolazione di oggetti molto varia e numerosa.

COP 26: ultima chiamata contro l’inerzia climatica

Con due parole, fotografate su un muro di Venezia alla fine del lockdown, un writer, cultore del carpe diem, ha espresso non solo la propria filosofia, ma anche la sarcastica sintesi della motivazione all'inerzia di chi, sul pianeta, esercita poteri industriali, finanziari e politici non sacrificabili sull'altare di altrui, future esistenze.

L'insufficienza dell'azione contro la crisi climatica emerge con forza dal rapporto dell'ONU che precede il vertice sul clima di Glasgow iniziato oggi (COP 26, 31 ottobre - 12 novembre 2021): i piani nazionali elaborati per ridurre l'emissione dei gas a effetto serra nel prossimo decennio (i cosiddetti NDC, Nationally determined contributions, peraltro non cogenti) sono ancora largamente insufficienti per mantenere l’aumento della temperatura media terrestre “ben sotto" i 2,0°C, e idealmente entro gli 1,5°C rispetto all’epoca preindustriale, come stabilito dall’Accordo di Parigi del

Medicane: cosa ci aspetta col cambiamento climatico?

Immagine Medicane Apollo, che sta interessando le coste orientali di Calabria e Sicilia, da Earth Null School.

Dopo aver provocato già tre vittime, una perturbazione con caratteristiche simili a quelle di un ciclone tropicale sta interessando la costa orientale della Sicilia e della Calabria. Da mezzanotte il lungomare di Catania è chiuso perché sono previste onde fino a 5 metri di altezza e venti fino a 120 chilometri orari.