fbpx March 2020 | Scienza in rete

March 2020

Un piano per reggere a lungo con le terapie intensive

Unità di cura intensiva, Saint Martin's General Hospital, Mechelen, Belgium (Wikimedia).

Da quando l’epidemia di COVID-19 si è abbattuta sull’Italia, diversi studi hanno cercato di valutare i suoi effetti sanitari immediati. Il più ovvio è l’aumento della mortalità, che scopriamo ogni giorno andare ben oltre quanto riportato dai numeri ufficiali [1]. Resta invece ancora poco studiato l’effetto che il notevole carico assistenziale dovuto a questa epidemia potrà avere sulla tenuta del SSN nel medio e nel lungo periodo. In particolare, il numero crescente di pazienti che necessitano di un trattamento in terapia intensiva desta molta preoccupazione.

Coronavirus e rassicurazionismo

Ora che si intravede il raggiungimento del picco dei casi di Covid-19 e quindi a breve l’inizio della discesa, si comincia  a giocare una partita importantissima, dove la diminuzione dei contagi e lo stress da clausura domestica indurrà la gente a allentare le precauzioni, generando proteste e una ripresa del contagio. Come accaduto nel primo mese dell’epidemia, anche ora è quanto mai importante una comunicazione responsabile da parte di autorità e media.

Un po’ di silenzio, prego!

"Siamo cittadini che nulla sanno ma che discutono animatamente di ciò che non sanno", scrive Giovanni Boniolo, tutti "esperti" del nulla ma cooperanti nell’aumentare quel rumore di fondo che, in tempi di Covid-19, è virologia, farmacologia e soprattutto epidemiologia (e quindi statistica). A parte mettersi le mani nei capelli e chiedere il silenzio, vale la pena leggere un punto del “Richiamo sul rispetto dei principi vigenti a tutela della correttezza dell’informazione con riferimento al tema Coronavirus Covid-19”, redatto a marzo dall'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni. E, per gli esperti, ricordare che la discussione con i "venditori di nulla", l'autorevolezza si annulla, andando a mischiarsi con il rumore di fondo.
Crediti immagine: me_vanou/Flickr. Licenza: CC BY-ND 2.0

Siamo figli di una tradizione che ha una lunga, lunghissima storia, ma non sempre ce ne curiamo, molte volte intenti solo a sguazzare nel nostro quotidiano e interessati a parlare, parlare, parlare di tutto e sempre. Eppure, mai come in questi tempi il tacere sarebbe auspicabile.

George Gao: meglio mascherine per tutti

"Human Family", di Harry Greb.

Finora non aveva rilasciato dichiarazioni a giornalisti di paesi occidentali, ma qualche giorno fa George Gao ha risposto alle domande di Jon Cohen e la sua intervista è uscita su Science. Gao è il direttore generale del Center for Disease Control and Prevention cinese.

Confermato eccesso di mortalità molto superiore ai casi di Covid

Mortalità media giornaliera per settimana per la classe di età 75-84 anni nelle città del nord Italia (Aosta, Bolzano, Trieste, Torino, Milano, Brescia, Verona, Venezia, Bologna, Genova). Rapporto del Sisgm, periodo 25 settembre 2019 – 17 marzo 2020.

La violenza con cui il ciclone Covid si è abbattuto sulla nostra penisola ha proiettato l’Italia sulle prime pagine dei giornali in tutto il mondo. Bergamo è diventata la città martire al pari della cinese Wuhan, con Brescia che segue a poca distanza. Letalità apparente molto alta (7,2% verso 2,3% in Cina). Terapie intensive intasate. Mascherine e ventilatori esauriti.

Il vero atto di resistenza è stare a casa, non in scooter

"A differenza dei disciplinati sudditi del biopotere, l’intellettuale fa invece resistenza e compie il sacrificio di godersi per un paio d’ore lo spettacolo di una città deserta e bellissima". Ma può farlo solo grazie alla maggioranza disciplinata che prova proteggere anche la sua salute. Il commento di Cristian Fuschetto all'articolo di Edoardo Cicelyn sul Corriere del Mezzogiorno.
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Come la salute anche la libertà è una di quelle cose di cui ti accorgi davvero solo quando non ce l’hai più. Come mura dotate di uno strano senso dell’ironia, ci vai a sbattere contro solo quando scompaiono. Lo sperimentiamo in questi giorni, in cui ordinanze di ministri, governatori, sindaci hanno ridotto a tal punto le libertà personali che il gesto di andare a buttare l’immondizia comincia con l’essere vissuto con spirito clandestino.

Deutschland über Alles, soprattutto über Italien?

Immagine tratta dal video Italien ist nicht Deutschland! della ZDF - Zweites Deutsches Fernsehen (Seconda Televisione Tedesca).

I tedeschi non ci hanno mai perdonato di aver perso tutte le semifinali dei Mondiali. Forse è offensivo ricordare ai nostri connazionali la sequela di disfatte - che riproponiamo in un articolo dedicato a una realtà triste come l’attuale epidemia di Covid solo per temperare con un sorriso questa tragedia. 

Analisi dei dati epidemiologici del coronavirus in Italia (al 27 marzo)

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L’analisi delle sequenze temporali della frazione dei contagiati osservati rispetto alla popolazione della provincia rileva che 71 delle 107 province, presentano una diminuzione del tasso di crescita, come si osserva ad esempio per Novara nella figura 1. Abbiamo comunque considerato solo le province in cui la riduzione del tasso di crescita inizia almeno tre giorni prima del 27 marzo, ultimo giorno per cui abbiamo i dati misurati. Altre province presentavano un picco, ma era dopo il 24 marzo e sono state scartate.

AVIGAN e le terapie a furor di popolo

Un video su YouTube, una proposta che non trova nessun riscontro in letteratura scientifica e, per dirla con le parole di De Andrè, una freccia che "come dall'arco scocca, vola veloce di bocca in bocca". Ma gli scienziati, che sono conservatori, si fidano ancora del metodo scientifico...
Crediti immagine: Christian Trick/Pixabay. Licenza: Pixabay License

Ci risiamo! Sembra un sequel del caso Stamina, quando 3 milioni di euro furono destinati per una sperimentazione, mai partita, intesa a provare quello che gli scienziati sapevano e dicevano, cioè che non era una cura. Cambia il contenuto ma non il metodo. Nell’emergenza e nella paura viene spontaneo smanettare o agitarsi o ignorare le regole e le buone pratiche, per cui i richiami al metodo scientifico cadono inascoltati e nelle società/economie fondate sulla conoscenza paradossalmente la mentalità tribale torna in auge.