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Contratti per i ricercatori: sciopero contro tagli, precarietà e guerra

grafica di una ricercatrice con manifesto di protesta

In molte città italiane il 12 maggio scorso i precari delle università sono scesi in piazza. È il primo sciopero nazionale ad avere come protagonisti ricercatrici e ricercatori, assegnisti, dottorandi, personale precario. Le richieste: più fondi per garantire posizioni stabili a chi fa ricerca, meno risorse per la guerra. Al centro del dibattito c’è il contratto di ricerca istituito dal governo Draghi in sostituzione degli assegni di ricerca. Contestate le modifiche proposte dal governo.

Torino, Milano, Siena, Bologna, Roma, Palermo, Napoli, Venezia e molte altre città il 12 maggio scorso hanno visto scendere in piazza i precari delle università. È stato il primo sciopero nazionale ad avere come protagonisti ricercatrici e ricercatori, assegnisti, dottorandi, personale precario.

Karen Hallberg, la scienzata disarmata e disarmante

foto di Karen Hallberg

In un mondo segnato da guerre e crisi globali, la nuova segretaria generale di Pugwash ci racconta le sfide del disarmo e il valore del dialogo scientifico per la pace.

Karen Hallberg, fonte Wikipedia.

Pugwash è il nome di un villaggio di pescatori in Canada, e di un impegno per la pace. Quello che nel luglio del 1957, nel pieno della guerra fredda, presero ventidue scienziati che si trovarono qui per la prima delle Pugwash Conferences on Science and World Affairs. Alla loro testa c’era il matematico e filosofo Bertrand Russell, che due anni prima, il 9 luglio del 1955, aveva presentato nella Caxton Hall di Londra il Manifesto di Russell e Einstein con cui il filosofo e il fisico (morto in aprile, ma dopo aver firmato) chiedevano al mondo di rinunciare alla guerra.

Lettera di risposta alla posizione critica sul Contratto di ricerca

Abbiamo letto con attenzione la lettera aperta sulle criticità del nuovo Contratto di ricerca (CDR) pubblicata il 15 aprile scorso. Pur apprezzando l’intenzione della docente e dei docenti firmatari di aprire un dibattito, riteniamo urgente e necessario chiarire alcuni punti fondamentali che riguardano il presente e il futuro del lavoro nella ricerca.

Il diritto dei genitori come strategia dell'ultra destra internazionale

bambini che corrono con lo zaino

Dal caso alla Corte Suprema USA alle campagne di ProVita in Italia: come ideologia e politica entrano nelle aule scolastiche. La recente proposta governativa sul consenso informato preventivo per attività scolastiche su temi sensibili riproduce in Italia strategie già collaudate negli Stati Uniti. Seguendo l'esempio di gruppi come Moms of Liberty, i movimenti conservatori italiani stanno promuovendo il concetto di "primato educativo dei genitori" per limitare l'autonomia didattica delle scuole. È una tendenza internazionale che, sotto il pretesto di difendere i diritti familiari, mira a controllare l'educazione pubblica, censurare contenuti inclusivi e ridefinire il ruolo delle istituzioni scolastiche. 

Lo scorso 30 aprile, il Consiglio dei Ministri ha inserito attraverso una proposta di legge lo strumento del consenso informato preventivo da parte delle famiglie per la partecipazione dei figli ad attività legate a temi sensibili, come quelli Lgbtqia+ e legati all’educazione sessuale e affettiva, ma non solo.

Euclid, una missione per comprendere l’espansione dell’Universo

il lancio della missione Euclid

Sono stati rilasciati i primi dati raccolti con il telescopio Euclid, una delle missioni più ambiziose dell'ESA. L'astrofisico Matteo Miluzio ci racconta il progetto, portandoci nel dietro le quinte di una missione spaziale.

Nell'immagine: il lancio di Euclid, avvenuto nel 2023. Crediti: Space X/ESA. Licenza: ESA Standard License

Il 19 marzo 2025 è stato reso pubblico sul sito dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA) il primo lotto di dati ottenuti dal telescopio Euclid, che ha osservato una porzione di cielo fornendo, già alla prima osservazione, informazioni estremamente dettagliate di oggetti sia vicini che molto distanti.

Restaurare la natura: perché proteggere non basta più

montagne con bosco al tramonto

Proteggere non basta più: per contrastare la perdita di biodiversità e i cambiamenti climatici bisogna ripristinare gli ecosistemi perduti. È la sfida del secolo, ma anche una grande opportunità: ne parliamo con l'ecologo Roberto Danovaro, autore di "Restaurare la natura" (Edizioni Ambiente).

Se le condizioni del pianeta ci preoccupano, è difficile leggere un libro che tratta questi temi senza farsi venire una certa ansia. Perché il punto di partenza è chiaro: la nostra specie ha causato danni enormi, impattando significativamente il 75% delle terre emerse e il 66% dei mari. Nei prossimi 30 anni potremmo perdere da mezzo milione a un milione di specie.

Dopo un conflitto armato, quanto tempo ci vuole per recuperare?

dei sassi da cui cresce un papavero

Guerre e conflitti sono una presenza costante e cronica nel mondo. Hanno molteplici ed estesi impatti sulle popolazioni, in particolare sui bambini. Dopo la fase acuta di un conflitto armato, ci vogliono circa quindici anni per ripristinare, mantenere e riprendere il trend di miglioramento dei livelli di mortalità infantile rispetto a quelli precedenti al conflitto. Ecco perché sono necessarie nuove politiche e politici interessati al bene pubblico per ricostruire efficacemente il sistema sanitario (insieme ai sistemi sociali ed economici) dopo un conflitto armato.

Agli impatti della guerra e alle condizioni per costruire politiche di pace è dedicato un incontro alla Casa della memoria e della storia di Roma, martedì 13 maggio, ore 17.30. L'incontro sarà trasmesso in streaming anche su Scienza in rete.
 

Ogni anno, la vita di milioni di persone viene sconvolta da conflitti armati e guerre. Il numero di stati coinvolti in conflitti armati nel 2023 era 52, tre in meno rispetto all'anno precedente.

Nuove sfide linguistiche: dalle interiezioni al linguaggio inclusivo

un fumetto contenente una schwa

Dalle interiezioni al linguaggio inclusivo: Simonetta Pagliani riflette di come la lingua evolve per costruire relazioni, rappresentare le diversità e negoziare nuovi equilibri sociali, tra resistenze e innovazioni.

A volte, una serie di letture che focalizzano l'interesse del lettore su un certo argomento lo porta poi a divagare e ad approdare a quello per un altro: è successo a chi ora ne scrive, complice il webinar Confronto sul linguaggio inclusivo organizzato da Zadig il 16 aprile us.