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L'orsa Amarena e l'arte difficile della coesistenza

L'uccisione dell'orsa marsicana Amarena ha scatenato una forte reazione emotiva e un'infodemia piena di contraddizioni. Al di là del gravissimo atto di bracconaggio in sé, è necessario lavorare in modo coordinato  per la tutela di questa piccola popolazione, e cambiare i comportamenti di tutti per coesistere con gli orsi appenninici e salvarli dall'estinzione.

L'orsa Amarena con i cuccioli - Foto di Francesco Lemma

Il 2023 sarà ricordato come un anno nero per gli orsi in Italia, finiti sulle prime pagine di giornale e al centro di dibattiti infuocati dentro e fuori i social, e mai per buone notizie. L’ultima, è un grave atto di bracconaggio: il 31 agosto è stata infatti uccisa a fucilate F17, l’orsa Amarena, popolare per via delle sue frequenti apparizioni pubbliche nei paesi dentro e fuori il Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise (PNALM).

Regolamentazione del deep sea mining: siamo ancora in alto mare

noduli di manganese

Con deep sea mining si indica l’estrazione di minerali dai fondali oceanici. I primi studi per sfruttare le riserve minerarie sottomarine sono iniziati alla fine degli anni ’60. Il culmine è stato tra il 1978 e il 1979, poi si è registrata una perdita d’interesse per il tema a metà degli anni ’80. L'attenzione verso l'idea di estrarre minerali dalle profondità marine torna ciclicamente ogniqualvolta si alzano venti di crisi che minacciano la catena di approvvigionamento. Nonostante vari negoziati, la comunità internazionale non ha mai trovato un accordo per regolamentare questa attività. Quando nel 2021 l’isola di Nauru ha comunicato l'intenzione di voler cominciare a estrarre minerali dai fondali oceanici entro i prossimi due anni, si è riacceso il dibattito sul tema, dovuto anche ai timori per l’impatto ambientale che potrebbe avere.

Foto di NOAA Office of Ocean Exploration and Research, 2019 Southeastern U.S. Deep-sea Exploration

Recentemente si è riacceso il dibattito sul tema dell’estrazione di minerali dai fondali oceanici, in inglese deep sea mining.

Turismo sostenibile: che cosa si fa e che cosa serve fare

Rendere il turismo sostenibile non è impossibile. Oltre a seguitare con la transizione ecologica, tra cui l'elettrificazione dei trasporti di cui il settore beneficerebbe, serve migliorare la gestione dei rifiuti e creare incentivi per premiare chi sta già facendo bene. Tra tutti il marchio Ecolabel, che è molto poco valorizzato dalle amministrazioni locali. In questo articolo consigli, dati, buone pratiche e - per l'Italia - una finestra su cosa prevede il PNRR.

Foto di G-R Mottez su Unsplash

È notizia di questa estate: l’Unesco ha proposto di inserire Venezia nella lista dei patrimoni dell'umanità in pericolo, perché «gli impatti del cambiamento climatico e il turismo di massa minacciano di causare cambiamenti irreversibili all'eccezionale valore universale della proprietà».

Il turismo impatta molto sull’ambiente: ecco quanto

Il turismo è responsabile del 5% delle emissioni globali annue, soprattutto a causa dei trasporti, e il numero è in crescita. Inoltre, causa ancora consumo eccessivo di acqua, suolo e altre risorse naturali, con impatti su flora e fauna locali. Lo stesso turismo soffre delle crescenti temperature. In questo articolo alcuni dati.

Foto di Jacopo Mengarelli: baia di Mezzavalle-Portonovo (Ancona), con imbarcazioni posizionate oltre il limite di legge di 300 metri dalla battigia, risultando pericolose per i bagnanti e deleterie per il fondale marino.

Una volta, prima di una bella escursione in montagna, si consultavano le carte geografiche e le previsioni meteorologiche, e si andava ben equipaggiati. Oggi i turisti si avventurano per i sentieri dando un’occhiata ai social e indossando scarpe e vestiti spesso inadatti.

Oppenheimer, un film che tratta alla pari scienza ed etica

Quella del fisico Robert Oppenheimer è una vicenda controversa e ricca di luci e ombre; già oggetto di numeroso biografie, ora è protagonista dell'omonimo film diretto da Christopher Nolan: lo recensisce per Scienza in rete Fabio Terragni.

È vero: non è stato Robert Oppenheimer a “inventare” la bomba atomica. Il più tragico conseguimento della scienza e della tecnologia del '900 è frutto del primo esempio di Big Science: il Progetto Manhattan, lo sforzo senza precedenti condotto dal governo americano per anticipare la Germania nazista, che è costato oltre due miliardi di dollari e che ha coinvolto decine di migliaia di fisici di primissimo piano, di ingegneri e tecnici.

Cattura e rimozione dell'anidride carbonica: tecnologie, limiti e opportunità

CO2 Anidride carbonica

Con Carbon Dioxide Removal in inglese (CDR), ci si riferisce a tecnologie, pratiche e approcci che rimuovono l'anidride carbonica dall'atmosfera e la immagazzinano in modo duraturo. Esistono diverse soluzioni per la cattura e rimozione dell'anidride carbonica, tuttavia esse non devono essere considerate un’alternativa alla decarbonizzazione ma, come previsto da tutti gli scenari elaborati dall’IPCC, sono necessarie per raggiungere gli obiettivi di emissioni nette zero e per limitare il riscaldamento globale al di sotto dei 2° C entro il 2100.

Photo by Matthias Heyde on Unsplash

Con “cattura e rimozione dell'anidride carbonica”, Carbon Dioxide Removal in inglese (CDR), ci si riferisce a tecnologie, pratiche e approcci che rimuovono l'anidride carbonica dall'atmosfera e la immagazzinano in modo duraturo in “serbatoi” come la vegetazione, il suolo, le formazioni geologiche, l’oceano, o anche in appositi impianti di stoccaggio.

Chimica: Nobel negati e malumori passati alla storia

Le discussioni sulle attribuzioni dei premi Nobel hanno toccato anche quelli per la chimica: è il caso del Nobel assegnato a Fritz Pregl nel 1923, per l’invenzione del metodo di microanalisi delle sostanze organiche. Ce lo racconta Marco Taddia.

Crediti immagine: Anastacia Dv/Unsplash

In occasione del centenario dell’assegnazione del premio Nobel per la Chimica a Fritz Pregl (Lubiana, 1869 - Graz, 1930), una scelta che non mancò di suscitare qualche malumore, è lecito porsi una volta di più la domanda: il premio Nobel è davvero un premio “oggettivo” alla ricerca o riflette piuttosto idee e sentimenti personali, preferenze individuali?

La salute per tutti attraverso la medicina di genere

La genetica, gli ormoni sessuali, il metabolismo, ma anche il ruolo sociale, culturale, lavorativo e l’identità di genere determinano importanti differenze tra uomini e donne e in chi non si riconosce in questo binomio, diversità di cui la medicina si occupa ancora troppo poco. In questo saggio Valeria Raparelli e Daniele Coen si sono dati l’obiettivo di aumentare la consapevolezza dei cittadini e dei professionisti della salute sull’importanza di considerare le differenze di genere in ambito medico, ripercorrendo quanto è supportato dalla ricerca scientifica sui fattori di rischio e sulle terapie usate per le malattie più diffuse. 

Crediti immagine: Alexandru Zdrobau/Unsplash

Anna aveva un’embolia polmonare, ma il medico del Pronto Soccorso l’ha rimandata a casa con un sedativo: si sa che le donne soffrono spesso di ansia. Un dolore intestinale? Se si è donna è più facile che sia sbrigativamente attribuito alla “sindrome del colon irritabile” e non sia oggetto di indagini diagnostiche adeguate, rispetto a quanto avviene per un uomo.

Covid: appello degli epidemiologi sull’abolizione dell’obbligo di isolamento dei positivi e di comunicazione dei dati

Poco prima di Ferragosto sono stati aboliti l’obbligo di isolamento delle persone positive al Covid-19, qualsiasi restrizione per chi abbia avuto contatti con un positivo e la comunicazione quotidiana dei dati sui casi da parte delle Regioni a ministero della Salute e ISS. L’Associazione Italiana di Epidemiologia ha espresso le sue perplessità in merito a queste decisioni con un appello al governo, che pubblichiamo.  

Crediti immagine: Isaac Quesada /Unsplash

A ridosso di Ferragosto, una circolare del ministero della Salute che dà attuazione a un decreto legge del 10 agosto (DL 10 agosto 2023 n.105) ha comunicato l’abolizione dell’obbligo di isolamento per le persone risultate positive ad un test diagnostico molecolare o antigenico per SARS-CoV-2 e di qualsiasi restrizione per le persone che sono venute a contatto con casi di Covid -19.

Trafficanti di natura: il commercio illegale di piante e animali selvatici

Il saggio Trafficanti di natura del giornalista scientifico Rudi Bressa, pubblicato quest'anno da Codice Edizioni, offre una panoramica su alcuni degli esempi più significativi (e non molto conosciuti) di una minaccia sommersa quanto rilevante: il traffico illegale di specie animali e vegetali. E di come sta danneggiando la biodiversità da cui dipende la nostra stessa specie.

Crediti immagine: Edewaa Foster/Unsplash

Finiscono nelle case come oggetti d’arredamento o animali da compagnia, in pentola come piatto forte per menù di lusso, in pillole e preparati di varia natura come ingredienti della medicina tradizionale. Sono rettili, mammiferi, pesci, animali di ogni genere – e in effetti neanche solo animali, ma anche piante.