fbpx May 2020 | Page 4 | Scienza in rete

May 2020

Simbiosi e complessità: le parole chiave per il post Covid-19

Si continuano a rilanciare messaggi di ripresa come se nulla fosse cambiato e nulla cambierà rispetto al pre-Covid-19. E invece la ripartenza dovrebbe fondarsi su alcuni punti chiave, nei quali le regole e le condizioni sono diverse rispetto al passato.
Crediti immagine: Pixabay/Pexels. Licenza: Pexels License

Per far fronte alle conseguenze della pandemia da virus SARS-COV-2, che ha coinvolto aspetti non solo sanitari ma anche sociali ed economici, ritengo che non si possa prescindere da un innovativo modello scientifico e istituzionale - come ho sostenuto in altre circostanze - abbandonando quei presupposti riduzionistici che ci hanno condotto in un vicolo cieco.

Giovanni Apolone: il cancro nella bufera della pandemia

Sento Giovanni Apolone, direttore scientifico dell’Istituto dei tumori di Milano, che domani dalle 14:30 parteciperà a un interessante webinar su Covid con Alberto Mantovani, Tito Boeri, Ilaria Capua, Giuseppe Ippolito e altri esperti (martedì 12 maggio, 14:30-18:30. Qui per seguire la diretta). Perché un'intervista su Covid a chi si occupa di tumori? Per due motivi: perché la pandemia ha colpito più duramente i malati cronici, in particolare i malati di cancro e di cuore.

La scarsa intelligence dell’Imperial e di altri modelli

In nessun'altra epidemia della storia degli ultimi cinquant’anni v’è stata una tale produzione di modelli matematici sull’epidemia prodotti da epidemiologi, fisici, economisti, assicuratori, matematici di ogni tipo. Una folla, anche se finora pochissimi hanno visto i loro risultati pubblicati su riviste scientifiche.

Plasmaterapia per Covid-19. Perché sì, perché no

Sono in fase di partenza studi nazionali e locali sull'impiego della plasmaterapia per i pazienti con Covid-19. Ma cosa sappiamo dell'efficacia di questa strategia?
Crediti immagine: Wikimedia Commons. Licenza: CC BY-SA 4.0

Sono ai blocchi di partenza uno studio nazionale e diversi studi locali sul potenziale uso terapeutico della pratica clinica nota come “plasmaterapia”. Consiste nell’infondere ai pazienti il plasma, la parte priva di cellule del sangue, dei soggetto che sono guariti da Covid-19.

Distanti ma uniti. Le inquietudini di Einstein ai tempi del Covid-19

“Distanti ma uniti” è un refrain delle settimane di quarantena che avrebbe potuto infastidire parecchio Einstein, che non è mai riuscito a mandare giù l'idea dell'entaglement quantistico.

“Distanti ma uniti”. Poche cose avrebbero potuto infastidire Albert Einstein quanto il refrain consolatorio delle settimane di questa dannata quarantena. Oltre a essere un incoraggiamento, “Distanti ma uniti” potrebbe infatti benissimo essere il payoff di uno dei brand più affascinanti della fisica quantistica, disciplina verso cui lo scienziato nutrì un complesso “odi et amo”.

Patocenosi di Covid-19: un tributo a Mirko Grmek

La teoria della patocenosi, elaborata dal grande storico della medicina Mirko Grmek, apre a una visione ecologica delle malattie in equilibrio dinamico fra loro. A volte una malattia ne eclissa altre, come fece la peste nera con vaiolo e morbillo. Comune è anche la sinergia fra loro, come le coinfezioni e il potenziamento della malattia stessa dovuto alla risposta parossistica degli anticorpi, come nel caso del nuovo coronavirus. La lente della patocenosi chiarisce anche le caratteristiche della pandemia da SARS-CoV-2, che emerge dal combinato della promiscuità uomo-animale nei wet market cinesi ma spicca il volo per la loro adiacenza con i centri direzionali abitati da individui che si spostano continuamente e rapidamente a livello planetario. E spiega anche il fatto che SARS-CoV-2 utilizzi per entrare nelle cellule dell’ospite un recettore che si trova espresso in quantità più significative nelle persone anziane e nelle persone colpite dalle patologie cosiddette del benessere, proliferando in un ecosistema sanitario avanzato che per rispondere a queste malattie ha abbassato la guarda sul territorio e aumentato la disponibilità di metodi di intervento salvavita come le terapie intensive. Si crea così un circolo virtuoso ma perverso per la diffusione del parassita, che sancisce la superiore intelligenza collettiva dei germi su ogni attuale forma di intelligenza collettiva umana o artificiale.
Nell'immagine, Mirko Grmek (1924-2000).

Il famoso detto di Cicerone – Historia magistra vitae – ha un valore limitato e pragmatico per lo storico delle malattie. Nel campo dell’epidemiologia, se la storia non insegna infatti cosa dobbiamo fare nel presente per garantirci un futuro migliore, nondimeno consente di capire meglio cosa sta accadendo davanti ai nostri occhi e può metterci in guardia dall’intraprendere azioni nefaste. Mirko Grmek, Pathological Realities, 2019

Modesta proposta per dosare la riapertura

Maschera amerindia, Musée Quai Branly, Paris. Fotografia di Renata Tinini.

Sarà una buona idea uscire oggi? Dalla finestra vedo gente che viene e gente che va. Quasi tutti con la mascherina, che invece diventa un optional ai giardini dove i ragazzi fanno cerchio sulle aiuole. Non so altrove, ma qui a Milano la vita è ripresa. Passeggiata sui Navigli, mercati aperti ma una bancarella ogni due, mezzi pubblici non stracolmi, ma non si può più attraversare la strada senza guardare come si faceva fino a ieri. 

Covid-19 e i bambini

A parte l'assenza di tamponi positivi fra i bambini sotto i 10 anni nello studio di Vo' Euganeo (e dell'1% fra i ragazzi), altre osservazioni segnalano infezioni dei bambini, che anche se asintomatici possono essere infettivi. Il rischio di morte è praticamente nullo, ma si sono verificati casi di manifestazioni dermatologiche e un aumento di casi della malattia di Kawasaki, anche se parliamo di casi rari. Tutti questi elementi vanno considerati per decidere quando far  tornare bambini e ragazzi a scuola, anche per consentire ai genitori di riprendere il lavoro.
Crediti: "Corona virus" di Sofia Carra.

Non c’è dubbio che riprendere la frequenza nelle scuole di ogni grado è un diritto e una necessità, innanzi tutto psicopedagogica, ma anche (e non banalmente) di “parcheggio sociale” per i genitori che lavorano. Averla posticipata a settembre risponde, però, a un’altra necessità, strettamente sanitaria, che mette in gioco il principio di precauzione.