fbpx May 2020 | Page 2 | Scienza in rete

May 2020

Analisi dei dati epidemiologici del coronavirus in Italia (al 25 maggio)

 --

Oggi 25 maggio ci sono sei regioni dove l'aumento del numero totale di casi positivi rispetto a dieci giorni fa è inferiore a venti, le stesse degli ultimi quattro giorni: la Calabria, la Basilicata, l'Umbria, la provincia di Bolzano, la Sardegna e la Valle D'Aosta. Inoltre, per le prime quattro e il Molise oggi l'incidenza è nulla.

La Sardegna sembra vicina alla fine dell'epidemia, seguita dall'Umbria, dalla Calabria e dalla Valle D’Aosta.

Perché si muore sempre meno di Covid?

L'immagine è un particolare dell'infografica con cui il New York Times del 24 maggio ha illustrato lo straordinario articolo dedicato ai quasi 100mila morti di Covid negli Stati Uniti. "An Incalculable Loss".

In Italia si muore sempre meno di Covid. Ieri (24 maggio) la Protezione civile ha segnalato 50 decessi (0 decessi in Lombardia salvo verifiche). Ma se i morti son sempre meno, possiamo sperare che anche in presenza di una ripresa delle infezioni la mortalità resti contenuta? Non potrebbe darsi il caso che, come accaduto fin dall’inizio in Germania, alla crescita degli infetti corrisponda una linea solo in leggera salita dei morti, quindi uno scenario diverso e per molti versi tranquillizzante?  O ci stiamo illudendo?

Contagio a grappoli e da superdiffusori

Cerith Wyn Evans, "...the Illuminating Gas", Hangar Bicocca, Milano, 23/5/2020. Fotografia di Renata Tinini.

Nel mese di marzo, le autorità sanitarie locali sono state informate che tre membri del coro amatoriale della contea di Skagit, vicino a Washington, erano risultati positivi al coronavirus e che altri 25 avevano sintomi compatibili con l’infezione. Dall’indagine sanitaria è poi emerso che, su 61 partecipati al coro, 53 erano sintomatici, di cui 33 confermati positivi al virus; tre sono stati ricoverati e due sono morti.

Sovradiagnosi del tumore della tiroide: un danno da arginare

Le sovradiagnosi di tumore alla tiroide, ossia la diagnosi di un tumore che, se non scoperto, non avrebbe causato disturbi, possono provocare seri danni agli individui, nonché uno spreco di risorse che potrebbero essere invece indirizzate ad altre attività socio-sanitarie.
Crediti immagine: Chokniti Khongchum/Pixabay. Licenza: Pixabay License

La percezione che “fare di più” sia comunque meglio non è, in ambito medico, sempre supportata da solide evidenze scientifiche. Le recenti procedure diagnostiche e terapeutiche, sviluppatesi grazie alle innovazioni tecnologiche, hanno spesso apportano benefici limitati, se non nulli, in termini di riduzione della mortalità e di migliore qualità della vita. Viceversa, a volte, possono provocare seri danni agli individui e un dispendio di risorse che potrebbero essere meglio indirizzate ad altre attività socio-sanitarie.

Albert Einstein e l'arte

L’immaginazione è più importante della conoscenza. La conoscenza è limitata. L’immaginazione abbraccia il mondo.
Albert Einstein (1929)

Einstein. Un personaggio universale, uno scienziato straordinario. Sulle sue opere e sulla sua vita sono stati versati fiumi di inchiostro e digitati migliaia di gigabyte: un mare di informazioni forse più vasto del suo immenso archivio, custodito presso la Hebrew University di Gerusalemme.

Una specie di covid delle api

Una malattia virale che provoca nelle api un forte tremore, incapacità di volare e morte certa in una settimana si sta diffondendo con una crescita esponenziale nel Regno Unito. A rivelarlo uno studio appena pubblicato su Nature Communications.
Crediti immagine: dife88/Pixabay

Una volta contratto il virus non resta molto da vivere, una settimana al massimo, poi la malattia si diffonde pian piano attraverso i contatti, mietendo centinaia, migliaia di vittime. Si tratta di un virus a RNA, il virus della paralisi cronica delle api (chronic bee paralysis virus, CBPV) che provoca gravi morie negli sciami di questi insetti.

SARS-CoV-2: il mistero di un virus perfetto

In pochi mesi abbiamo imparato moltissimo di SARS-CoV-2. Ma un punto rimane ignoto: la sua origine.
Crediti immagine: Miroslava Chrienova/Pixabay. Licenza: Pixabay License

Il virus alla base dell’attuale pandemia, il SARS-CoV-2, fino a pochi mesi fa un totale sconosciuto, ora lo è sempre meno, grazie al fatto che una consistente parte della ricerca mondiale, non solo biomedica, è stata orientata e reimpostata sul virus e sui temi a esso collegati. Nonostante ciò, vi è un aspetto che rimane sconosciuto e oscuro: l’origine del virus. Questo aspetto è di fondamentale importanza non solo dal punto di vista scientifico generale ma anche per le possibili ricadute sulla prevenzione e sui rapporti internazionali.

Sorvegliare e pulire: eccessi da sanificazione

Il Panopticon, struttura ideata dal filosofo Jeremy Bentham per sorvegliare i carcerati.

Paura del contagio da superfici, oggetti, tastiere di computer, borse della spesa, abiti… Una certa giustificazione c’è: ottimi lavori scientifici dimostrano che, in condizioni sperimentali controllate, il maledetto SARS-CoV-2 riesce a sopravvivere per un certo tempo [1-2-3]. E tuttavia, la probabilità di infettarsi toccando superfici, tastiere, maniglie, sedili è infinitamente piccola, risibile nella vita reale.

Salute e clima: due crisi in una

Per un paio di mesi, il lockdown ha abbassato in modo considerevole le attività produttive e il traffico: con quali effetti sull'inquinamento atmosferico? E soprattutto, cosa possiamo imparare dall'esperienza?
Crediti immagine: Foto-Rabe/Pixabay. Licenza: Pixabay License

Le misure di lockdown hanno ridotto considerevolmente per un paio di mesi attività produttive e traffico, come probabilmente non era mai successo su scala così estesa. Come ha influenzato questa forzata quarantena le emissioni e le concentrazioni di inquinanti atmosferici e di gas serra? E che prospettive si aprono adesso con la ripresa?