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April 2011

Addio a Baruch Blumberg

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E’ morto il 5 aprile in California, all’età di 85 anni, Baruch Blumberg, che nel 1976 vinse il premio Nobel per la medicina per la scoperta del virus dell’epatite B. Al risultato lo scienziato statunitense giunse negli anni sessanta, ben prima dell’avvento delle tecniche di sequenziazione genomica, raccogliendo migliaia di campioni biologici in tutto il mondo. Fu nel corso di uno di questi viaggi che, nel sangue di un aborigeno australiano, identificò l’antigene di superficie che caratterizza il virus e che infatti venne chiamato “antigene Australia”.

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Una nuova particella?

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Il mondo della fisica in subbuglio e col fiato sospeso per un anomalo segnale registrato al Fermilab: potrebbe trattarsi di una nuova particella oppure di una nuova forza esistente in natura.

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Batuffoli primordiali

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Secondo un recente studio, l'aspetto delle prime rocce formatesi nel nostro Sistema solare doveva essere più simile a quello dello zucchero filato piuttosto che a quello solido che ci è famigliare.

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Qualche riflessione in occasione dell’anno della chimica

Le scienze fisiche e chimiche hanno cambiato profondamente le condizioni di vita dell’umanità. La chimica in particolare ha avuto un ruolo fondamentale: il suo potere creativo ha reso disponibili un gran numero di materiali e processi per la trasformazione della materia: che però sono stati spesso percepiti come non naturali, in opposizione a quelli naturali. Per conseguenza, il problema del loro controllo da parte della società è divenuto sempre più attuale.

Osservare l'universo

L’autore di questo agile saggio, Paolo de Bernardis, è uno dei più noti astrofisici italiani. Professore di Astrofisica e Cosmologia Osservativa all’Università “La Sapienza” di Roma e Accademico dei Lincei, de Bernardis ha ricevuto prestigiosi premi internazionali, tra cui il Balzan nel 2006 e il Dan David nel 2009. I contributi del suo gruppo alle ricerche sul fondo di radiazione cosmica, una sorta di eco del Big Bang, sono all’avanguardia dell’attuale ricerca cosmologica. Un vero scienziato che ha anche il non comune pregio di occuparsi di divulgazione scientifica scrivendo

I bimbi dell'Aquila due anni dopo

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A due anni di distanza dal sisma che ha colpito l’Abruzzo, mentre abbiamo ancora davanti agli occhi le tragiche immagini del più recente che ha sconvolto il Giappone, l’Ospedale Bambin Gesù di Roma rende noti i primi risultati dello studio sulle conseguenze psichiche dell’evento tra i più piccoli, che ha coordinato all’Aquila e nei paesi limitrofi con il sostegno della Caritas Italiana e la collaborazione dei pediatri del luogo.

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Bollettino radiazioni

Fukushima
Scheda
Titolo originale: 
Fukushima atmosferic transport
Soggetto: 
Modello di diffusione della nube radioattiva di Fukushima.
Data: 
4 April, 2011

Il Norwegian Institute for Air Research (NILU) ha elaborato un modello di diffusione delle particelle radioattive liberate nell'ambiente dai reattori della centrale nucleare di Fukushima. Sul sito del NILU si possono trovare le previsioni aggiornate ogni 6 sei ore; quelle riprese nel video valgono dal 4 al 9 aprile e sono stare registrate il 5 aprile.

Tre sono gli elementi radioattivi tracciati:

Informazioni per gli editor
stato: 
pronto
Italiano
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I neuroni decidono per noi?

Lo studioso israeliano Itzhak Fried ha pubblicato su un recente numero di Neuron una ricerca che promette di riaprire le polemiche sul rapporto fra le neuroscienze e il concetto di libero arbitrio. Fried è andato in sala operatoria mentre erano eseguite operazioni a cranio aperto su una dozzina di pazienti coscienti, affetti da forme intrattabili di epilessia. Ha potuto misurare l'attività di singoli neuroni mentre i pazienti replicavano l'esperimento che rese celebre il neuroscienziato statunitense Benjamin Libet

Chicchi d'uva proteggono il colon

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La scoperta di Antonio Moschetta e della sua équipe, del Consorzio Mario Negri Sud di Chieti, mette in luce un nuovo legame tra l’alimentazione e la regolazione dei geni a livello delle cellule intestinali. Grazie ai finanziamenti di AIRC i ricercatori italiani hanno infatti scoperto che il coattivatore trascrizionale noto col nome di PGC1alfa, che induce l’aumento dell’attività mitocondriale, nel colon e nei tumori che si sviluppano a questo livello non promuove i sistemi anti-ossidanti, contrariamente a quanto accade in altri tessuti.

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