L’autore di questo agile saggio, Paolo de Bernardis, è uno dei più noti astrofisici italiani. Professore di Astrofisica e Cosmologia Osservativa all’Università “La Sapienza” di Roma e Accademico dei Lincei, de Bernardis ha ricevuto prestigiosi premi internazionali, tra cui il Balzan nel 2006 e il Dan David nel 2009. I contributi del suo gruppo alle ricerche sul fondo di radiazione cosmica, una sorta di eco del Big Bang, sono all’avanguardia dell’attuale ricerca cosmologica. Un vero scienziato che ha anche il non comune pregio di occuparsi di divulgazione scientifica scrivendo un testo nel quale racconta lo stato dell’arte nell’ambito della cosmologia.
Nel libro si ripercorrono le tappe più significative della storia della cosmologia, l’interesse per la quale – come sottolinea l’autore – è innato nell’uomo. Nell’Introduzione si accenna alle origini della cosmologia, prima nel mito e poi nel ragionamento filosofico. Si passa poi, nei primi tre capitoli, ad approfondire la lenta trasformazione della cosmologia in una vera e propria scienza, dai contributi iniziali di Galileo, a quelli di Newton, per arrivare ai lavori di Einstein e di Hubble che inaugurano la cosmologia scientifica. I tre capitoli successivi trattano quindi del modello del Big Bang, dalla proposta originaria di Gamov fino all’attuale cosmologia di precisione. E infine, nell’ultimo capitolo, vengono brevemente esposte le prospettive future, dagli studi dettagliati di alcune proprietà del fondo di radiazione cosmica fino ai possibili sviluppi delle osservazioni di neutrini cosmologici e di onde gravitazionali.
Il taglio scelto è particolarmente originale. L’originalità non risiede tanto nell’utilizzo della storia come strumento di diffusione di cultura scientifica, quanto nell’interesse precipuo alla storia dei metodi, strumenti e tecnologie inventate o perfezionate per condurre misure sempre più raffinate.
In Osservare l’universo il lettore riesce a farsi davvero un’idea di quali siano gli strumenti, le tecniche e le misure che hanno condotto gli scienziati all’attuale comprensione scientifica dell’universo e della sua evoluzione. Il modello del Big Bang, con i dettagli delle varie fasi attraversate dall’universo - a partire dal suo stadio iniziale superdenso, supercompatto, supercaldo, alla successiva espansione subitanea (inflazione) alle successive fasi di raffreddamento - emerge nelle pagine del testo di de Bernardis dal continuo confronto tra congetture e teorie, da un lato, e sviluppo di tecniche di misura sempre più raffinate, dall’altro. Assai diverso da altri saggi sullo stesso tema che offrendo una mera esposizione qualitativa, per quanto affascinante e ben scritta, lasciano troppo spesso nel lettore l’impressione di avere che fare con la fantascienza o la fantasia.
Un libro quindi nel quale le conquiste dell’astronomia e della cosmologia si uniscono a quelle della tecnologia. E proprio a proposito della tecnologia l’autore non manca di osservare che “quando si fa un salto di qualità tecnologico e lo si applica per la prima volta, arrivano sempre risultati nuovi, e spesso anche inattesi”. E nel saggio sono presenti esempi che dimostrano che, “utilizzando per la prima volta nuove tecnologie in un settore diverso da quello in cui sono state sviluppate, si raggiungono risultati scientifici eclatanti.” Questo duplice aspetto della tecnologia che da un lato, nel suo sviluppo, può portare a nuovi e inattesi risultati, e dall’altro, nella sua applicazione a campi per i quali non era stata inizialmente pensata, può produrre progressi scientifici fondamentali, dovrebbe essere da stimolo non solo per i cittadini ma anche per la nostra classe politica che da troppo tempo mortifica la ricerca nel nostro Paese.
Come tutti i buoni libri di divulgazione scientifica, anche questo richiede un po’ di sforzo da parte del lettore. Ma lo sforzo è ampiamente ripagato dalle conoscenze che se ne traggono in uno dei campi più affascinanti della ricerca scientifica di tutti i tempi.