Quei geni delle mummie
Scienza in Rete intervista il dott. Albert Zink, direttore dell’Istituto per le Mummie e l'Iceman dell’Accademia Europea di Bolzano, primo centro di ricerca internazionale specializzato negli studi sulle mummie.
Scienza in Rete intervista il dott. Albert Zink, direttore dell’Istituto per le Mummie e l'Iceman dell’Accademia Europea di Bolzano, primo centro di ricerca internazionale specializzato negli studi sulle mummie.
Le valutazioni dell'aspettativa di vita di una persona anziana basate sulla velocità della sua camminata risulterebbero molto più accurate delle previsioni basate solo su età e sesso.
La nuova strategia valutativa emerge dalla ricerca del team di Stephanie Studenski (University ofPittsburgh) pubblicata su JAMA e basata sull'analisi dei dati raccolti tra oltre 34 mila ultra sessantacinquenni in 9 differenti studi effettuati tra il 1986 e il 2000.
Attraverso una ventina di microstorie, centrate attorno a un personaggio o ad un evento significativo, il libro offre una incisiva panoramica del ruolo svolto dalla comunità scientifica italiana nello sviluppo dei 150 anni di storia unitaria, sia sotto il profilo dei contributi apportati dagli scienziati italiani alle rispettive discipline, sia e soprattutto sotto l’aspetto del peso esercitato nella vita culturale e politica del paese. Non è un volume rivolto agli storici di professione, e non contiene inedite rivelazioni sul piano storiografico; ma ha il non piccolo pregio di offrire ad
Non è stato solo un clamoroso errore quello in cui è incappato nel 1998 Andrew Wakefield, quando pubblicò sulla rivista Lancet uno studio che identificava il vaccino trivalente contro morbillo, parotite e rosolia come una delle possibili cause scatenanti l'autismo. Una ricerca, quella di Wakefield, che fece parecchio scalpore e che fu vera e propria benzina sul fuoco per i movimenti no-vaccino, diffusi in tutto il pianeta.
Ecco perché la musica ha valore in qualunque società, senza limiti di epoca e cultura: perché per l’essere umano è come una droga. La prova viene dalle ricerche di Valorie Salimpoor e i suoi colleghi della McGill University, dell’International Laboratory for Brain, Music and Sound Research e del Centre for Interdisciplinary Research in Music Media and Technology di Montreal, in Canada.
Perchè dire no agli F-35? Scienzainrete ha già dedicato attenzione alla questione dei caccia F-35 Joint Strike Fighter, anche sostenendo e diffondendo la mozione del Senatore Umberto Veronesi sulla assurdità e la incostituzionalità della scelta del nostro Paese di dotarsi di questi caccia. Ecco alcune informazioni aggiuntive, di carattere preminentemente tecnico, che potrebbero contribuire a rendere ancora più evidente la giustezza di quella mozione e delle tante analoghe iniziative e prese di posizione.