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Quanta strada ha fatto la cultura scientifica in Italia negli ultimi vent'anni?

Sarà presentata il 18 marzo la XX edizione dell'Annuario Scienza Tecnologia e Società di Observa, che raccoglie vent'anni di dati per fornire una panoramica delle dinamiche e delle tendenze più significative nei rapporti tra scienza, tecnologia e società. Qui la nostra recensione del rapporto.

Spesso quando il relatore italiano parla di qualsivoglia tema espone le sue opinioni. Il relatore anglosassone invece spesso parte esponendo dei dati, per offrire poi, se proprio deve, la sua opinione.

Quante donne tra i corresponding author? Lo studio di Nature

La rivista Nature ha analizzato i propri dati sulla presenza di donne tra i corresponding author degli articoli ricevuti e poi di quelli accettati dal giornale: nei 5000 lavori sottomessi al giornale negli ultimi cinque mesi, si registra una marcata superiorità nelle percentuali maschili per i lavori sottomessi, mentre la differenza percentuale tra i lavori accettati diventa meno evidente, anche se sembra sempre essere presente.

Crediti immagine: Immagine di DC Studio su Freepik

In occasione dell’8 marzo, la rivista Nature pubblica un editoriale dedicato a uno studio sulla presenza di donne tra i corresponding author degli articoli ricevuti e poi di quelli accettati dal giornale. Stiamo parlando di un giornale generalista, con un impact factor altissimo, che è in cima alla lista dei desideri di quasi tutti gli scienziati del mondo.

Stereotipi di genere: ne parliamo, li leggiamo, li subiamo, ma ancora non li riconosciamo

Degli stereotipi di genere si parla ormai moltissimo, ma nella maggior parte dei casi non li si riconosce. Proprio per questa ragione è così importante capire come e quando li interiorizziamo e di cosa si alimenta l’apparente realtà che ci comandano.

Immagine: https://iconduck.com/search?query=woman CC0 1.0 DEED

Ormai se ne parla in continuazione. Sono gli stereotipi di genere: un virus sociale, che quando assunto produce una distorsione cognitiva delle nostre relazioni, in particolare di coppia, tale da renderle asimmetriche. Se ne parla in continuazione ma nella maggior parte dei casi non li si riconosce. La forza di questi stereotipi è nel fatto che una volta assunti non sono facili da espellere. Il nostro sistema cognitivo, spesso pigro, tende infatti naturalmente a costringere le relazioni umane in schemi comportamentali semplici, poco realistici e tanto banali quanto efficaci.

La fusione dei ghiacci: il Plateau Rosa

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La funzione samaritana della medicina, controcanto dell'ipertecnologia

In quest'era ipertecnologica, esiste ancora la possibilità di tenere la barra sulla rotta dell’umanesimo in medicina? Certo ne esiste la necessità, se è vero che più della metà dei medici si dice insoddisfatta della propria pratica, paradossalmente più sottoposta a critica e a ostilità oggi che la medicina è in grado di cambiare la prognosi di molte malattie un tempo fatali.

In copertina: The doctor, Luke Fields

In un momento in cui ogni scienza applicata vede il proprio futuro addirittura sotto l'egida dell'intelligenza artificiale, ha attirato l'attenzione di chi scrive un recente editoriale del Journal of the American Medical Association, a firma di Jayshil Patel, che suona come un controcanto, il disegno melodico secondario sottoposto al disegno melodico principale.

I negazionisti climatici cambiano tattica, ma sono sempre loro

Il negazionismo climatico ha una nuova faccia: quella che costruisce sfiducia nella scienza e nelle tecnologie rinnovabili – in massima parte già mature per fare la transizione energetica – e che minimizza gli impatti del riscaldamento globale. Serve prendere le misure.

Immagine realizzata con l’AI Runway

Ormai non si può più dire (e credere) che il riscaldamento globale non esiste o che non è causato dall’uomo. Le evidenze sono schiaccianti da decenni e purtroppo, come previsto, stiamo già iniziando a osservarne gli impatti sul nostro benessere, molto mal distribuiti geograficamente e socialmente.

Auto elettriche: occorre ripensare il modello di mobilità

Vehicle battery pack ballistic shield, Tesla Inc 2011

Da un punto di vista sia economico sia ambientale, la parte più costosa di un’auto elettrica è la batteria, pertanto è bene sfruttare tutta la sua vita utile. Tuttavia, il modello di mobilità attuale, basato su molte auto private poco utilizzate, non è né efficiente né sostenibile per un parco auto completamente elettrificato: occorre passare verso un modello di mobilità basato sul car sharing di veicoli a guida autonoma.

Immagine: Patent US8286743B2, Vehicle battery pack ballistic shield, Tesla Inc 2011.

Nel 2023, in Italia le immatricolazioni di auto elettriche sono state 66.276, con una quota di mercato del 4,22%, contro le 49.053 del 2022 e una quota di mercato del 3,71%. Il parco circolante BEV si attesta così a 220.188 unità.

Su base regionale, le immatricolazioni sono così ripartite: in testa il Trentino-Alto Adige con 12.807 veicoli immatricolati, seguito da Lombardia con 12.509 immatricolazioni, Lazio 7.533 veicoli, Toscana con 6.410, Veneto con 5.327, Emilia-Romagna 5.025 veicoli e Piemonte con 4.299 veicoli.

Il robot umanoide non è umano: intervista a Giulio Sandini

Giulio Sandini, direttore del dipartimento di Robotica, Scienze Cognitive e del Cervello dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, sorride accanto al robot antropomorfo iCub

Giulio Sandini, direttore del dipartimento di Robotica, Scienze Cognitive e del Cervello dell’Istituto Italiano di Tecnologia, tra i relatori al convegno sull’Intelligenza Artificiale al Museo Scienza e Tecnologia di Milano di martedì 27 febbraio, ci spiega sfide, promesse e limiti della tecnologia robotica, aiutandoci a comprendere le profonde differenze tra l’intelligenza di un robot e l’intelligenza umana. Nella foto, Giulio Sandini accanto al celebre robot antropomorfo iCub.

Quando si pensa ai robot, spesso nell’immaginario collettivo li si dipinge come umanoidi, dotati di un notevole grado di autonomia, pronti a mettersi al servizio dell’essere umano, quando non a prenderne il posto o addirittura, se la fantasia prende un segno negativo, a ribellarsi e spodestarlo.

Siamo piuttosto lontani dalla realtà.

Verso una regolamentazione etica dell'IA in Europa

EU flag, Stable diffusion v2.0

Le IA possono raggiungere obiettivi impensabili per l'uomo, ma la loro logica di funzionamento differisce radicalmente da quella umana e può portare a conseguenze inaspettate se non regolamentate adeguatamente. L'Unione europea, con la prima "Legge sull'intelligenza artificiale", ha intrapreso un percorso di regolamentazione etica e legale dell'IA per prevenire abusi e garantire che il progresso tecnologico sia allineato con i valori umani fondamentali. Immagine: EU flag, Stable diffusion v2.0.

Nello Cristianini, nel libro “La scorciatoia. Come le macchine sono diventate intelligenti senza pensare in modo umano” riporta la macabra storia della zampa di scimmia. Si narra la vicenda dei coniugi White, che un giorno entrarono in possesso di una zampa di scimmia in grado di esaudire tre desideri. Coppia di poche pretese, i due espressero come primo desiderio di avere 200 sterline per saldare un vecchio debito. Sul momento non successe niente. Tuttavia, il giorno dopo, un postino bussò mestamente alla loro porta.