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Via dal gas!

Rielaborazione di Scienza in rete di immagini Pixabay.

Ce la possiamo fare. L'aggressione della Russia nei confronti dell'Ucraina ha fatto definitivamente emergere il consenso europeo sulla necessità di ridurre la dipendenza dal gas russo, che si era già delineato in occasione di precedenti crisi. La dipendenza dalle importazioni di combustibili fossili rende il continente altamente esposto alla volatilità dei prezzi, agli shock delle forniture e ai rischi per la sicurezza, alimentando al contempo regimi antidemocratici che da un momento all'altro possono diventare ostili, come si è visto nel caso della Russia.

Il nucleare per la transizione ecologica?

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Secondo l'Agenzia internazionale dell'energia (IEA) la transizione ecologica si farà sostanzialmente con le energie rinnovabili. Tuttavia, è previsto anche un ruolo, seppur minore, dell'energia nucleare a fissione. Anche l'IPCC non ne esclude completamente l'utilizzo. Per costruire una centrale nucleare, a maggior ragione se si vuole attendere lo sviluppo della "quarta generazione", servono vari anni. All'interno di questo contesto, c'è quindi un discreto dibattito di cui sia l'opinione pubblica che i decisori politici devono tenere di conto.

L'impatto di Covid-19 sulla mortalità generale

L'andamento della mortalità generale nel 2020 e 2021 è tra gli indicatori più sintetici dell'impatto della pandemia in un paese. In particolare, l'osservato speciale è l'eccesso di mortalità, ovvero la differenza tra il numero di decessi registrati e quello che ci si sarebbe aspettati sulla base degli anni precedenti. Tuttavia, non è semplice elaborare una stima accurata delle morti attese se la pandemia non ci fosse stata. Gli uffici nazionali di statistica, come ISTAT o il Federal Statistical Office for Germany, usano le medie grezze dei decessi osservati nei cinque anni precedenti, ma probabilmente si tratta di una sottostima, perché non considera l'invecchiamento della popolazione. In Italia nel 2020, questa stima indicherebbe un eccesso di circa 100 000 decessi, mentre un modello elaborato da un gruppo di biostatistici di Imperial College London mostra che considerando l'invecchiamento della popolazione l'eccesso sarebbe di circa 60 000 decessi. Il modello permette anche di confrontare l'impatto dell'epidemia su diversi territori, sia italiani che europei, perché comprende le stime per cinque paesi (Italia, Spagna, Inghilterra, Svizzera e Grecia) fino a livello provinciale. (Immagine di Scienza in rete.)

Mentre cresce il numero di vittime causate dalla guerra russa contro l'Ucraina, arrivano nuovi dati sulle vittime della pandemia, a ricordarci l'assurdità del periodo che stiamo vivendo con due crisi che si accavallano accompagnate dai loro bollettini quotidiani di morte e distruzione.

Long Covid pediatrico: cosa ne sappiamo?

Simonetta Pagliani raccoglie qui quanto sappiamo, a oggi, del long-Covid in età pediatrica, facendo riferimento agli studi più recenti in materia; il tema s'interseca inevitabilmente anche con la valutazione rischi-benefici dei vaccini nei più giovani.

Crediti immagine: Kelly Sikkema/Unsplash

Anche se, nell'età pediatrica, la gravità della malattia prodotta da tutte le varianti finora emerse di SARS-CoV-2 è minore che negli adulti, non è certo che si comporti in questo modo anche l'incidenza delle sue sequele a lungo termine: i dati in proposito sono troppo differenti per essere del tutto attendibili.

Il mondo capovolto della pace perpetua

Con la guerra, riprende vita il sogno della "pace perpetua", teorizzata da Immanuel Kant dieci anni prima della morte: un progetto filosofico destinato a essere seppellito dalle campagne napoleoniche. Nell'immagine, silhouette di Immanuel Kant.

Giunta la fine del 1794, l'intero scacchiere europeo sconvolto dalle guerre contro la Francia rivoluzionaria, Federico Guglielmo II re di Prussia si arrese all'evidenza: la seconda spartizione della Polonia era inevitabile. L'esercito della zarina Caterina II aveva riconquistato Varsavia, ed era già previsto che i palatinati di Cracovia e di Sadomir, occupati in parte dai prussiani, andassero all'Austria.