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È il momento di Cheops

Il 18 dicembre è iniziata l'avventura spaziale del satellite Cheops, frutto di un progetto congiunto ESA-Svizzera e con un importante contributi italiano. Scopo della missione è determinare le caratteristiche dei pianeti extrasolari già noti, fornendo ad esempio indicazioni sull'inclinazione dell'orbita planetaria e in alcuni casi anche sulla loro atmosfera. Claudio Elidoro ne parla con Isabella Pagano dell'INAF – Osservatorio Astrofisico di Catania, responsabile scientifico nazionale per la partecipazione italiana al progetto Cheops.

Con 24 ore di ritardo sulla tabella di marcia dovute a un problema al vettore Soyuz-Fregat, alle 9:54 (ora italiana) del 18 dicembre è iniziata l’avventura spaziale del satellite Cheops. Lanciato dalla base spaziale europea di Kourou nella Guyana Francese, nei prossimi tre anni e mezzo Cheops sarà impegnato a raccogliere informazioni su pianeti di piccola massa già noti che orbitano stelle vicine e brillanti.

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Lavati le mani, Fra Martino!

Come ogni dicembre, anche questo è arrivata la Christmas Edition del BMJ, lo speciale del British Medical Journal che raccoglie alcune ricerche curiose che pur non rientrando tra i contenuti pubblicati normalmente dalla rivista, trovano una loro luce sotto Natale. Tra quelle scelte quest’anno c’è l’idea di prevenire la trasmissione dei virus gastrointestinali e respiratori, comuni tra i bambini e causa della maggior parte delle loro assenze scolastiche, insegnando loro come lavarsi le mani in modo corretto.

Sbarco di cervelli

Gli studenti non comunitari delle università italiane sono 180.000, pari al 10% del totale. Di questi, una piccola parte sono i rifugiati, spesso in possesso di un titolo superiore. L’Italia è stato il primo paese ad adottare il programma europeo U4Refugees, che apre corridoi educativi per chi sbarca nel nostro paese per chiedere protezione internazionale. Su circa 200 domande all’anno presentate da rifugiati, CRUI assegna annualmente 100 borse di studio per l'accesso ai corsi di laurea e a dottorati di ricerca. A questa iniziativa si aggiunge il lavoro delle onlus che insieme ai centri SPRAR e ad alcune università promuovono attivamente il diritto allo studio di chi raggiunge il nostro paese fuggendo da guerre, miseria e persecuzioni. Con questo articolo Scienza in rete dà il via a una serie di inchieste sullo “sbarco di cervelli” per conoscere meglio questa realtà e farla crescere.
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Rifugiarsi nello studio. Letteralmente. Permettere alle persone titolari di protezione internazionale di raggiungere il traguardo universitario rientra negli obiettivi del Refugee Education 2030, la strategia delle Nazioni Unite che ha il fine di promuovere l’integrazione sociale e rispondere al diritto fondamentale all’istruzione per coloro cui è riconosciuto lo status di rifugiato, come sancito dalla Convenzione di Ginevra del 1951.

Un presagio di modernità: Leonardo e il fenomeno della combustione

Pur senza potersi annoverare tra i precursori di Lavoiser, Leonardo da Vinci, di cui ricorre quest'anno il cinquecentesimo anniversario della morte, dedicò alcuni esperimenti al fenomeno della combustione. E trovò un'analogia tra il fenomeno della combustione, la respirazione animale e la vita delle piante: aveva capito che l’aria conteneva un "fluido" indispensabile per la vita e per sostenere una fiamma. Solo molto più tardi si dimostrò che si tratta dell'ossigeno.
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"La sapienza è figliola della sperienzia."
Codice Forster III

Sta per concludersi un anno che ha visto non solo in Italia ma anche all’estero, un susseguirsi di mostre ed eventi di vario tema per ricordare il cinquecentesimo anniversario della morte di Leonardo da Vinci (Vinci, Firenze, 15 aprile 1452 - castello di Cloux, od. Clos-Lucé presso Amboise, 2 maggio 1519).

Clima, delusione (con qualche sorpresa) a Madrid

Abbiamo chiesto a Chiara Soletti, di Italian Climate Network, un commento sulla COP 25 di Madrid. 

“In generale il mio bilancio sulla COP25 è negativo, la situazione è sconfortante, ma allo stesso tempo credo che il multilateralismo sia un’opzione migliore del vuoto internazionale che esisteva in passato con gli stati nazione ognuno per suo conto”. 

COP25: verso i 3,2 gradi di aumento. Perché la politica fallisce?

cancello della IFEMA conventions center, Madrid, Spain, sede della COP25. December 2, 2019. [Photo/Agencies]

COP25 sembra sostanzialmente fallita sul piano delle decisioni poltiche. Alcune parole d’ordine degli eventi paralleli che avrebbero potuto influire sullo stile della politica non sono filtrate a livello delle negoziazioni: elevare il livello di ambizione; affrontare il problema con flessibilità, capacità di risposta e senso di responsibilità; coniugare innovazione tecnologica e “advocacy” (impegno). Hanno prevalso gli egoismi nazionali secondo il classico scenario della "tragedy of the commons", la tragedia dei beni comuni che sembrano non appartenere a nessuno. Immagine: cancello della IFEMA conventions center, Madrid, Spain, sede della COP25. December 2, 2019. [Photo/Agencies]

Il Pianeta mi ricorda un malato grave che viene affidato da un ottimo diagnosta a un’equipe di chirurghi litigiosi, invidiosi e pasticcioni. COP25 sembra sostanzialmente fallita sul piano delle decisioni poltiche, con la notevole eccezione del Green Deal di Ursula von der Leyen e di Frans Timmermans, che però è esterno e indipendente dalla negoziazione.

La pseudoscienza della psicoanalisi: una constatazione epistemologica

Una forma di bias negazionista sembra difendere la psicanalisi contro l’ipotesi che si tratti di una pseudoscienza. In quest'articolo, Gilberto Corbellini entra nel merito della questione, compiendo una disamina della letteratura in merito: la psicoanalisi, conclude, è fondata su una teoria della mente che non ha un senso biologico, è generica e non è confutabile. E dunque, al di là del giudizio morale e dei risvolti bioetici, rientra tra le pseudoscienze.
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La questione se la psicoanalisi sia una scienza o una pseudoscienza, affrontata in una recente intervista, continua a far sobbalzare sulle loro sedie, oltre che gli psicoanalisti che hanno un interesse anche economico nella faccenda, persone che sarebbero del tutto disposte ad ammettere che l’agopuntura o l’omeopatia sono pseudoscienze.

Nemmeno l'Europa prende la sufficienza in ambiente

L'Europa è il luogo dove ha preso avvio la Rivoluzione Industriale: una transizione epocale che ha catapultato l'intero pianeta verso una nuova epoca. In un battito di ciglia geologico l'umanità si è imposta come una forza globale capace di lasciare segni profondi e duraturi in tutti gli ecosistemi. Oggi la crisi climatica pone l'umanità di fronte alla necessità di una nuova transizione, ambientale, economica e sociale. Se in Europa questa transizione potrà davvero partire ed essere completata, potrà essere solo l'Europa stessa a deciderlo con le politiche che sceglierà di perseguire. Ma per ora, nonostante le ambizioni, la politica europea è troppo timida. Nell'immagine: cava di lignite a cielo aperto, Germania.

«Sebbene le politiche europee sull’ambiente e il clima abbiano contribuito a migliorare la situazione ambientale negli ultimi decenni, i progressi compiuti dall’Europa non sono sufficienti e le prospettive per l’ambiente nei prossimi dieci anni sono tutt’altro che rosee».