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Perseverance e la possibile biofirma su Marte: tra scienza e geopolitica

le possibili biofirme individuate da Perseverance

Il rover Perseverance ha individuato nel cratere Jezero rocce con tracce che potrebbero essere antiche biofirme microbiche, un risultato presentato dalla NASA insieme a un articolo su Nature. Una scoperta che apre scenari cruciali per l’astrobiologia, ma che si intreccia anche con la politica spaziale statunitense: la conferenza stampa ha mostrato come, accanto alla ricerca e alla cooperazione internazionale, lo spazio torni a essere terreno di competizione e di nuove ambizioni geopolitiche.

Crediti immagine: NASA/JPL-Caltech/MSSS

Il 10 settembre 2025 si è tenuta una conferenza stampa della NASA per annunciare un importante risultato nel campo dell’astrobiologia e dell’esplorazione di Marte, in concomitanza con l’uscita dell'articolo scientifico sulla prestigiosa rivista Nature. Si parla di una potenziale biofirma: sono state individuate dal rover Perseverance della NASA alcune rocce che presentano tracce forse prodotte da antiche forme di vita microbiche.

Sabotaggio a Berlino, il blackout più lungo dai tempi della guerra

candela accesa e lampadina spenta

La scorsa settimana un blackout di oltre 60 ore ha lasciato senza corrente 50.000 famiglie e 3.000 aziende nella periferia sud-est di Berlino. Le tracce di benzina rinvenute sui tralicci fanno pensare a un sabotaggio mirato al più grande parco tecnologico d’Europa, ma al momento non si sa nulla di certo. Intanto, però, resta la sensazione di una fragilità strutturale che interpella la nostra capacità di prevenzione.

Martedì, la mia compagna mi sveglia con la più terribile delle notizie: niente caffè, non abbiamo corrente. Appena riesco a fare mente locale, mi rendo conto che i contorni della catastrofe sono più ampi di quanto credessi: neanche il bar all’angolo ha elettricità. Non c’è corrente da nessuna parte. Non c’è internet. Le strade sono vuote. A questo punto l’apocalisse zombie è già quotata a 1,5. Addentiamo un paio di biscotti. Lo smartphone pigola. Un’onda fugace è riuscita a portarci il messaggio di una collega: tutto il quartiere è in blackout, sospetto sabotaggio.

David Baltimore, il Nobel che ha cambiato la biologia molecolare

David Baltimore

Il 6 settembre è deceduto il premio Nobel David Baltimore. Scienziato brillante e instancabile, Baltimore ha rivoluzionato la comprensione dei virus e dei tumori con la scoperta della trascrittasi inversa, aprendo la strada a decenni di ricerca. E ha mostrato come la curiosità e il rigore possano generare scoperte che continuano a trasformare la medicina.

Ero entrato da poco come studente nel laboratorio di Ematologia e Oncologia dell'Istituto Superiore di Sanità. Per la mia tesi di laurea sperimentale volevo lavorare con i geni, col DNA, con l'RNA... Sono stato fortunatissimo, sarei entrato nel mondo dei geni HOX, e da lì in quello dei tumori. E avrei fatto biologia molecolare, avrei sequenziato il DNA, avrei studiato i promotori dei geni, la loro regolazione, e la loro deregolazione nel cancro.

SISSA, la prima borsa di studio sulla storia del giornalismo scientifico italiano

ilaria sisto

La SISSA di Trieste ha assegnato la prima borsa di studio sulla storia del giornalismo scientifico: nata da una donazione di Fabio Pagan e dedicata a Pietro Greco, ha premiato Ilaria Sisto, per un podcast sulle donne che hanno cambiato il racconto della scienza

È dedicata alle professioniste che hanno fatto del racconto della scienza una pratica civile la prima borsa di studio istituita dalla SISSA di Trieste per valorizzare la storia del giornalismo scientifico in Italia. Nata grazie a una donazione di Fabio Pagan e intitolata anche alla memoria del giornalista scientifico Pietro Greco, questa prima edizione ha premiato Ilaria Sisto, allieva della classe 2023-2024 del Master in Comunicazione della Scienza (MCS) “Franco Prattico”.

I campi incolti e i territori non abitati della ricerca in sanità pubblica

La polemica sulla composizione del NITAG ha riportato al centro il rapporto tra scienza, politica e sanità pubblica, ma ha anche messo in luce un problema più ampio: la mancanza di una visione organica per il Servizio sanitario nazionale. Tra ospedale e territorio, cronicità e invecchiamento, risorse limitate e silos decisionali, restano incolti interi campi della sanità pubblica, che avrebbero bisogno di più ricerca, programmazione e cultura condivisa.

La vicenda della composizione del NITAG ha avuto un involontario merito: quello di sollevare il problema del rapporto tra scienza e sanità pubblica nel nostro Paese.

L'IA svela nuovi dettagli dell'attività sismica dei Campi Flegrei

L'immagine mostra i terremoti che si sono verificati nell'intera caldera dei Campi Flegrei, circa 11 chilometri a ovest del centro di Napoli, dal 2022 al 2025, sovrapposti alle immagini satellitari di Google Earth. Credit: Xing Tan (Stanford University).

Tra il 2022 e il 2024, ai Campi Flegrei i sismologi hanno rilevato circa 12 mila terremoti. Ora grazie a un algoritmo di intelligenza artificiale, basato cioè su una rete neurale profonda, hanno rianalizzato i dati raccolti dalla rete di monitoraggio sismico e sono riusciti a individuarne 54 mila, più di quattro volte tanto.

Sport e genetica: un solo gene non basta per definire l’identità femminile

Le federazioni World Athletics e World Boxing introducono il test SRY per stabilire chi può gareggiare nella categoria femminile. Innovazione o soluzione semplicistica per un confine difficile da tracciare? Perché, se è giusto difendere il principio di equità, la scelta trascura che non possiamo ridurre l'identità sessuale alla presenza (o assenza di un gene), così come la presenza di molte varianti genetiche, non legate al sesso, che possono influenzare altrettanto profondamente le prestazioni sportive.

Tra poche settimane prenderanno il via i Campionati Mondiali di Atletica di Tokyo 2025, che porteranno in pista una novità inattesa. Non pensate però a discipline nuove o a materiali rivoluzionari nelle scarpe, perché l’innovazione è di natura genetica.

Perché la decarbonizzazione dell'ex Ilva non sia solo una favola bella

gli stabilimenti ex ilva di taranto

La vicenda ex-Ilva di Taranto apre da questa estate un nuovo capitolo segnato dall’accordo per la decarbonizzazione dell'impianto e dal rinnovo dell’Autorizzazione integrata ambientale (AIA), che prefigura il mantenimento della attività siderurgica nella città di Taranto, nonostante le opposizioni locali e il pegno in termini ambientali e sanitari già pagato dalla città in questi decenni. Inizia ora un lungo periodo di transizione che andrebbe gestito al meglio per evitare che proprio in questo intervallo fra il "vecchio" e il "nuovo" non si continui a vivere per anni in condizioni critiche. Per questo servono anche strumenti innovativi e più raffinati di valutazione di incidenza sanitaria, economica e ambientale per dare a Taranto il futuro di salubrità e sostenibilità che si merita questa "zona di sacrificio".

Crediti immagine di copertina: mafe de baggis/Wikimedia Commons. Licenza: CC BY-SA 2.0

Il nuovo capitolo della vicenda ex-Ilva di Taranto si rivela sorprendente oltre ogni aspettativa, anche considerando le innumerevoli singolarità che si sono susseguite dal primo intervento della magistratura nel 2012. Gli ultimi atti, incluso l'accordo firmato da tutte le parti per la transizione, mostrano una generale comunanza di intenti verso la decarbonizzazione, immaginata come un futuro traguardo capace di risolvere miracolosamente i problemi di ambiente, salute e occupazione. Ma è davvero così?

Le ondate di calore sono sempre di più

spiaggia affollata e calda

Le ondate di calore saranno sempre di più e impatteranno sempre di più sulla salute delle persone. Tra un aumento di 1,5°C e 3,5°C, però, si potrebbero risparmiare circa 50 milioni di persone dall'esposizione a ondate di calore senza precedenti.

Immagine Pixabay

Le ondate di calore sono in crescita e colpiscono più persone. Quest’estate ne abbiamo avute due in Europa, una tra il 17 e il 22 giugno 2025 e un’altra tra il 30 giugno e il 2 luglio.

Cooling poverty, la nuova frontiera delle disuguaglianze climatiche

un impianto di condizionamento

In molte case del mondo, l’estate arriva con il silenzio soffocante delle stanze chiuse per trattenere un po’ di fresco. E quando questo non basta si passa all’aria condizionata, non più un bene di lusso per pochi, ma una vera e propria questione di salute pubblica. Almeno per chi può permetterselo. Un nuovo studio del Centro Euromediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC) pone l’accento sul divario crescente legato all’accesso equo all’aria condizionata in un mondo sempre più caldo, fornendo la prima stima su scala globale dell’impatto dei condizionatori sui consumi elettrici domestici. Una disparità destinata a peggiorare secondo il Rapporto 2025 della World Meteorological Organization (WMO), che prevede che tra il 2025 e il 2029 almeno un anno sarà più caldo del 2024, con una temperatura di oltre 1,5 °C rispetto al livello preindustriale

Nel 2050 la domanda globale di energia per il raffrescamento residenziale potrebbe sfiorare i 1.400 TWh/anno, generando costi economici stimati tra i 124 e 177 miliardi di dollari ed emissioni aggiuntive di CO₂ tra 670 e 956 Mt (una quantità superiore alle attuali emissioni nazionali della Francia). La quota principale di queste emissioni arriverà da Cina, India e Indonesia, dove si prevede una rapida crescita nell’uso dell’aria condizionata.