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Analisi dei dati epidemiologici del coronavirus in Italia (al 25 maggio)

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Oggi 25 maggio ci sono sei regioni dove l'aumento del numero totale di casi positivi rispetto a dieci giorni fa è inferiore a venti, le stesse degli ultimi quattro giorni: la Calabria, la Basilicata, l'Umbria, la provincia di Bolzano, la Sardegna e la Valle D'Aosta. Inoltre, per le prime quattro e il Molise oggi l'incidenza è nulla.

La Sardegna sembra vicina alla fine dell'epidemia, seguita dall'Umbria, dalla Calabria e dalla Valle D’Aosta.

Migliora la situazione nelle tre regioni più problematiche, la Lombardia, la Liguria, e la provincia di Trento, dove i valori oggi sono scesi in modo significativo. Ci aspettiamo che questa diminuzione sia largamente causata dal numero di tamponi oggi riportato, che il lunedì assume generalmente un minimo locale, come illustrato in figura.

Di seguito riportiamo i valori odierni dell’incidenza, ossia del numero di nuovi casi positivi al giorno per 100.000 abitanti

1 Abruzzo 0,075629
2 Basilicata 0
3 Bolzano 0
4 Calabria 0
5 Campania 0,10276
6 Emilia Romagna 0,65186
7 Friuli Venezia Giulia 0,32844
8 Lazio 0,27127
9 Liguria 1,086
10 Lombardia 1,4772
11 Marche 0,13003
12 Molise 0
13 Piemonte 1,0928
14 Puglia 0,22146
15 Sardegna -0,12098
16 Sicilia 0,079104
17 Toscana 0,1336
18 Trento 0,18481
19 Umbria 0
20 Valle D'Aosta 0,78813
21 Veneto 0,22415

 

Per Lombardia, Liguria e la provincia di Trento oggi osserviamo una riduzione significativa dei valori dell'incidenza che ci aspettiamo sia dovuta al numero di campioni notevolmente piu' basso degli ultimi due giorni. Situazione da monitorare con molta attenzione.

Ci sono quattro regioni dove la diffusione dell'epidemia sembra essere terminata, prima fra esse, troviamo la Sardegna, seguita da Umbria, Calabria e Valle D'Aosta.

L'allarme per Puglia e Basilicata dovuto all'aumento significativo dell'incidenza degli ultimi due giorni sembra rientrato, ma il valore di oggi della Puglia non diminuisce rispetto ai valori precedenti agli ultimi due giorni, come accade invece per la Basilicata. Situazione comunque da monitorare.

L'allarme per il Lazio sembra rientrato.

Lenta discesa dell'incidenza per regioni come la Campania, la Toscana ed il Friuli Venezia Giulia. Sembra rientrare l'allarme per le ultime due regioni dovuto all'aumento nei giorni scorsi. Utile osservare cosa accade nei prossimi giorni.

Sembra definitivamente rientrato l'allarme per il Molise, dove oggi l'incidenza è nulla. Anche la varianza continua a diminuire. Osserveremo cosa succede nei prossimi giorni.

Dopo aver simato per ciascuna regione il modello per l'andamento temporale dell'incidenza e calcolato la sua varianza, possiamo utilizzare i valori finali delle due quantità per formare dei "gruppi" di regioni con valori "vicini". Questo può essere fatto ad esempio con l'algoritmo del clustering gerarchico che minimizza localmente la somma delle varianze all'interno dei gruppi delle grandezze considerate. Nella figura seguente è illustrato tramite il "dendrogramma" il risultato ottenuto. Osserviamo l'evidenza di tre gruppi:

  1. Liguria, Lombardia, Molise, Piemonte, Trento e Valle D'Aosta dove i valori delle due grandezze sono grandi;
  2. Abruzzo, Bolzano, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Marche, Toscana e Veneto, con valori intermedi;
  3. Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia, Sardegna ed Umbria, con valori bassi.

La curva dell'incidenza "media" nelle regioni del secondo gruppo mostra che il valore limite al quale converge sembra maggiore di zero. E' come se ci fosse un livello di contagio che non si riesce ad eliminare

Giovanni Sebastiani
Istituto per le Applicazioni del Calcolo "Mauro Picone", Consiglio Nazionale delle Ricerche


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