Rapporto biennale ANVUR sullo stato Università e Ricerca
Roma, 24 maggio 2016
Roma, 24 maggio 2016
Fino a qualche mese fa non avrei mai pensato che la data del 30 Aprile 1986, nota ormai col nome di Internet Day, avrebbe ricevuto tanta attenzione da parte dei media, del mondo politico, della scuola e di tante altre persone più o meno esperte del settore. Men che mai avrei immaginato che tale data sarebbe stata scolpita su una targa inaugurata la mattina dell’Internet Day a Pisa in Via S. Maria, 36, dove si trovava l’Istituto CNUCE presso il quale fu attivato il primo nodo Italiano di Internet.
Correva il governo Prodi, quando al congresso del PDS del 1997 il vicepresidente del consiglio Walter Veltroni si apprestava a prendere la parola per una difesa dell’Ulivo. Lo stesso giorno il fisico Giorgio Parisi consegnava al partito un’analisi dello stato della ricerca in Italia, per buona parte ancora valida. Purtroppo. La ripubblichiamo qui di seguito (ndr).
Sono grato dell’occasione che ho di parlare qui, perché vorrei proporvi delle osservazioni concrete che sono condivise da molti di quelli che come me lavorano nel campo della ricerca scientifica.
Il dibattito sul progetto Human Technopole (HT) per il recupero degli spazi dell’Expo è di grande rilievo, e potrebbe servire a riflettere sul modo in cui il Paese intende utilizzare le sue risorse per investire sul futuro. Temo tuttavia che molti non colgano i motivi di una discussione a volte un po’ tecnica: si tratta di un tema davvero alto, che coinvolge tutti, perché tutti concorriamo al finanziamento della ricerca scientifica.
Sviluppo economico e sostenibilità ambientale, un binomio che continuerà a essere conflittuale? In tempi di crisi, sarà la green economy a farci uscire dallo stallo economico? E la green economy dei Paesi più ricchi è la stessa dei Paesi del Sud del mondo? Viene prima il diritto alla salute o il diritto al lavoro? Condividere e riutilizzare: per risparmiare o per rilanciare nuove forme di consumo? Per un pianeta sostenibile, siamo davvero pronti a cambiare le nostre abitudini, il nostro modo di vivere, i nostri valori?
Gentile Direttore,
Il suo giornale ha pubblicato domenica 8 maggio un articolo a firma di Gianni Barbacetto, contenente attacchi a Pier Giuseppe Pelicci, uno dei più importanti scienziati italiani in attività, noto principalmente per l'impatto del suo lavoro sulla cura delle leucemie.
Specialmente a partire dalla seconda metà del secolo XVIII, che aveva visto svilupparsi la chimica come scienza autonoma, si avvertì l’esigenza di un collegamento tra le leggi del mondo macroscopico e quello microscopico, ossia all’atomismo di Democrito, Epicuro e Lucrezio. Si può dire che ciò avvenne agli albori del secolo seguente, grazie specialmente a John Dalton (Eaglesfield 1766 - Manchester 1844). L’opera A New System of Chemical Philosophy (1808) segnò non solo l’inizio di una nuova era ma anche la
Il viaggio, nello spazio e nel
tempo, parte dai media: con il Gabibbo,
il rosso pupazzone di Striscia la notizia,
che l’8 maggio 2001 incalza un ingegnere dell’ENEA, Ermete Riva, ormai in
pensione, che ha partecipato alla creazione del “grano Creso”, quello duro, usato per fare la pasta, ottenuto
mediante esperimenti di modificazione genetica con radiazioni nucleari.
Red
Ronnie, nome d'arte di Gabriele Ansaloni
(Pieve di Cento, 15
dicembre 1951), è un conduttore televisivo italiano. Ecco, cosa recita la pagina Wikipedia dedicata allo storico
conduttore del Roxy Bar ma sicuramente c’è un errore. Scorrendo velocemente,
infatti, la biografia di Red non troviamo scritto che è anche un immunologo e
divulgatore scientifico. Un dimenticanza grave dato che il buon Red,
in diretta su Rai Due, è stato il protagonista di una “lectio” sui vaccini.
Ma andiamo con ordine. Giovedì sera la
We wish to highlight the stark contrast between the hardship in Italy’s publicly funded research community (see G. Parisi Nature 530, 33; 2016) and the reportedly largely unused sums of money allocated to a single research institute over the past 12 years. After 3 years without any financial provision for bottom-up research, Italy’s government is providing €31 million (US$36 million) a year for the next 3 years to cover research in the humanities as well as science.