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Ci stiamo finalmente avvicinando a un vaccino contro HIV?

vaccino HIV

Dalla metà degli anni '80, quando fu scoperto l'HIV e si dimostrò il nesso causale con l'AIDS, la ricerca per sviluppare un vaccino non si è mai arrestata. Ma nonostante l’impegno della comunità scientifica e una quantità ingente di ininterrotti finanziamenti, vi sono stati solo fallimenti (con un’unica, parziale eccezione): ora, però, la scoperta che una frazione di individui infettati produce anticorpi neutralizzanti ad ampio spettro ha portato allo sviluppo di nuovi vaccini sperimentali, attualmente in fase di sperimentazione clinica, con strategie innovative come il Germline Targeting.

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Nel suo libro autobiografico appena uscito, On call. A doctor’s journey in public health, Anthony S. Fauci, per 38 anni a capo del National Institute for Allergy and Infectious Diseases di Bethesda, USA, si dichiara scettico sulla possibilità di scoprire un vaccino per prevenire l’infezione dell'HIV, causa della sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS), letale al 95% in assenza di terapia. Tuttavia, la necessità di un vaccino anti-HIV, soprattutto nei paesi più poveri con scarso accesso alla terapia antiretrovirale di combinazione (cART), rimane intatta.

Cultura, leadership e “rete”: la lezione di Alessandro Liberati per la sanità pubblica

Promotore di conoscenze e della Evidence-Based Medicine, sfidando la medicina basata sull'autorità degli esperti, Alessandro Liberati ha dato un sostanziale contributo alla ricerca indipendente e alla formazione metodologica, promuovendo l'integrazione della ricerca nella sanità mirata ai bisogni dei pazienti e priva di conflitti di interesse. Il ricordo a settant'anni dalla sua nascita.

Esistono diverse possibili definizioni di “cultura”, come strumento di formazione che permette a singoli individui di acquisire un complesso di conoscenze o, più in generale, come elaborazione di queste conoscenze in un insieme di valori e di codici comportamentali propri di una società.

Nascite pretermine: il fattore clima

nascite pretermine

Gli studi stanno iniziando a evidenziare una nuova e ancora poco discussa conseguenza del cambiamento climatico: l’aumento delle nascite pretermine legato a dei periodi prolungati di caldo estremo. Durante il terzo trimestre di gestazione più alta è la temperatura, maggiore è il rischio che corrono madri e neonati.

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Tra il 2005 e il 2013 la California ha registrato numerose ondate di calore, che hanno inciso sulle condizioni di salute dei suoi abitanti. Le donne in gravidanza sono state una delle fasce più colpite dal fenomeno: le naturali difficoltà di questo delicato periodo sono state esacerbate dalle alte temperature, aumentando il rischio di complicazioni per madri e neonati.

Piante OGM, quando l’ideologia schiaccia la scienza

Una mano maschile che sostiene una piantina sradicata e danneggiata

La distruzione della prima sperimentazione in campo di riso TEA sottolinea come persista una forte resistenza ideologica alle piante OGM. Ed è quindi più importante che mai discutere, su base scientifica, le potenzialità delle piante geneticamente modificate per il benessere umano e ambientale, anche a fronte delle sfide che la crisi climatica pone all'agricoltura. 

Crediti immagine: Lombardia Notizie online - Regione Lombardia

Il 13 maggio scorso, previo parere tecnico di ISPRA, è stata avviata in Lombardia una sperimentazione con piante ingegnerizzate - o meglio editate con le Nuove Tecniche Genomiche (NGT), in Italia chiamate TEA (Tecniche di Evoluzione Assistita) che in UE sono ancora considerate OGM. Era la prima sperimentazione in campo aperto e, come ha riportato Scienza in rete, rappresentava una conquista per la libertà di ricerca.

Finalmente approvata la Nature Restoration Law

Il 17 giugno è stata finalmente approvata la Nature Restoration Law, la legge per il ripristino degli habitat degradati in Europa, dopo un iter tortuoso e sofferto che ha in parte indebolito l'efficacia del regolamento. Un risultato importante per garantire la resilienza degli ecosistemi ai cambiamenti climatici e affrontare le sfide del futuro. 

In copertina: Un cavaliere d'Italia nel Lido di Thau, Francia. Crediti immagine: Christian Ferrer Wikimedia commons Licenza:CC BY-SA 4.0

«Quando la posta in gioco è garantire una vita sana e felice alle generazioni future, è necessario prendere decisioni coraggiose. Ecco perché oggi ho votato a favore di questa legge».

Intelligenza artificiale e matematica: dal tre all'esame alla medaglia d'oro alle olimpiadi

AlphaGeometry, IA sviluppata da DeepMind, si è dimostrata capace di risolvere il 75% dei problemi delle Olimpiadi Internazionali di Matematica, risultato paragonabile alle medaglie d'oro. È un risultato che evidenzia le potenzialità delle IA specializzate rispetto alle generaliste (come ChatGPT), pur sollevando importanti questioni sul futuro e sull'impatto dell'IA nella matematica e nella nostra quotidianità.

Cinque anni fa, nell'aprile 2019, un team di DeepMind (l'azienda che ha sviluppato AlphaGo, la prima intelligenza artificiale in grado di battere un essere umano al gioco di Go) ha sottoposto a una rete neurale, addestrata appositamente per risolvere esami di matematica, una verifica di seconda superiore. Il risultato?

Come rendere più sostenibile il sistema sanitario? L’esperienza concreta della ASST Bergamo Est

Un grande ospedale formato da più edifici immersi nel verde, con alberi e aiuole e pannelli solare sui tetti.

Il settore sanitario è il primo, tra quelli che erogano servizi, per emissioni di gas serra. La diminuzione delle emissioni relative ai servizi sanitari dovrebbe essere un obiettivo primario per medici e direttori sanitari. Antonio Bonaldi ha tracciato per noi uno schema dei settori e degli interventi che dovrebbero essere realizzati. Bianca Ricciardella, direttrice sanitaria dell’ASST Bergamo Est, racconta l’esperienza nei poli ospedalieri e territoriali della ASST nell’orientare la gestione complessiva verso una maggiore sostenibilità. Crediti immagine: realizzata da DALL-E

Tra i settori che contribuiscono alle emissioni di CO2, causa dell’effetto serra e del conseguente riscaldamento climatico, si annovera anche quello sanitario. E non in una posizione secondaria, anzi: il suo contributo si calcola, secondo una pubblicazione del Lancet, nella misura del 5,2%, il che lo pone al primo posto tra i settori che erogano servizi.

Pubblicare in medicina: un libro sui problemi (e le possibili soluzioni) dell'editoria scientifica

Un’industria ipertrofica cresciuta a spese dei meccanismi di produzione culturale della scienza. Un’industria dai profitti enormi e senza margini di rischio, capace di farsi credere indispensabile da chi la ingrassa credendo di non avere alternative. Il libro di Luca De Fiore, documentatissimo e spietato, procede per quattordici capitoli così, con un’analisi di rara lucidità sui meccanismi del, come recita lo stesso titolo, Sul pubblicare in medicina. Con il quindicesimo capitolo si rialza la testa e si intravede qualche possibile via d’uscita. Non facile, ma meritevole di essere considerata con attenzione soprattutto da chi, come ricercatore, passa la vita a “pubblicare in medicina”, o a cercare di.

A spanne il problema lo conosciamo tutti. Per fare carriera, un ricercatore ha bisogno di pubblicazioni. Le pubblicazioni, per definizione, devono essere pubblicate, e a pubblicarle sono le riviste scientifiche. Ma siccome, dicevamo, il ricercatore ha bisogno di pubblicare, i suoi articoli li regala alla rivista, anzi li manda speranzoso di vederli in pagina.

Influenza aviaria, le infezioni nei bovini e la risposta sanitaria

Si riaccende l'attenzione sull'influenza aviaria, soprattutto dopo la recente scoperta di un ceppo ad alta patogenicità in bovini da latte negli Stati Uniti. Il salto di specie rimarca la capacità dei virus influenzali di adattarsi e infettare nuovi ospiti, aumentando la necessità di sistemi di sorveglianza e risposta efficaci. Nonostante i rischi, attualmente non ci sono prove di trasmissione diretta tra bovini; le misure di controllo si concentrano sulla prevenzione del contagio e la protezione dei lavoratori esposti.

Ora che la pericolosità delle infezioni da Covid-19 è stata domata, anche se non completamente sconfitta (più di 3.000 nuovi casi notificati negli ultimi 30 giorni e un non trascurabile numero di ricoveri in ospedale), i virus dell’influenza aviaria si riaffacciano all’attenzione di chi studia l’orizzonte di prossime eventuali minacce pandemiche. Soprattutto da quando, il 25 marzo 2024, i funzionari federali del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti hanno annunciato di aver identificato un ceppo di influenza aviaria ad alta patogenicità in alcuni bovini da latte.

Tumore del pancreas, alla ricerca delle fasi precoci

Uno studio su Nature indaga le primissime fasi dello sviluppo del tumore del pancreas, cercando d'identificare alterazioni molecolari precoci che indichino l'inizio della progressione tumorale. I risultati evidenziano mutazioni nel gene KRAS e che ogni precursore è un evento indipendente dagli altri: non sono futuri tumori, ma popolazioni che potrebbero in effetti darvi origine.

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Dei meccanismi mediante i quali una cellula normale cambia il suo status e prende la via della trasformazione tumorale sappiamo molto: mutazioni in geni coinvolti nel controllo del ciclo cellulare, della proliferazione, nella rimozione di basi danneggiate o inserite in modo scorretto dal DNA, mutazioni che rendono questi geni non funzionali o troppo funzionali. Sappiamo molto anche di tutti gli eventi che consentono a un tumore di crescere, invadere, infiltrare, collegarsi al circolo ematico, diventare resistente alle terapie, disperdere metastasi.