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January 2021

Peter Doshi non ha tutti i torti (ma qualcuno forse sì)

I dubbi sul successo dei vaccini contro Covid-19 espressi da Peter Doshi sul blog del British Medical Journal hanno sollevato un polverone: Roberta Villa e Roberto Buzzetti indicano alcune delle critiche che possono essere condivisibili, e gli aspetti con i quali invece non sono d'accordo.

Quando sono iniziate le sperimentazioni sui nuovi vaccini contro Covid-19, l’Organizzazione mondiale della Sanità, la Food and Drug Administration e l’European Medicine Agency hanno stabilito a priori che, ferma restando la necessità di valutare il bilancio tra rischi e benefici prima di attribuire un’autorizzazione anche provvisoria, i vaccini da sottoporre alla loro valutazione avrebbero dovuto avere una efficacia minima del 50%1,2.

Il copia-incolla del piano pandemico e la crisi della sanità pubblica

La vicenda del Piano Pandemico italiano con contenuti identici a quello del 2006, o del "copia e incolla del Piano Pandemico", ha bisogno di considerare anche la storia degli ultimi decenni per essere inquadrata. È quanto fa l'epidemiologo Eugenio Paci in quest'articolo, fino ad arrivare a oggi. Con una conclusione: ciò che stiamo vedendo è la punta dell'iceberg, e sotto c'è la grave debolezza della sanità pubblica in Italia.

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Fino a nuovi lanci mediatici o interventi dei magistrati, l’episodio del “copia-incolla del piano pandemico del 2006”, messo in luce dal documento dell'Ufficio di Venezia dell'Organizzazione Mondiale della Sanità fatto frettolosamente ritirare (ma tenuto sempre online da Scienzainrete), sembra ora in stand-by. Si è trattato di un confronto assai aspro che, a me sembra, per essere compreso richiede di ripercorrere alcuni momenti dei primi due decenni del millennio.

Le ragioni di Peter Doshi sui vaccini: "Fidati, ma verifica"

La richiesta (negata) di Peter Doshi dell'accesso ai dati grezzi della sperimentazione sui vaccini pubblicata sul British Medical Journal è l'esempio che fa da spunto per la riflessione sul delicato rapporto tra scienza e media di Andrea Monti, professore di Diritto dell’ordine e della sicurezza pubblica dell'Università di Chieti-Pescara. 

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Chi pratica il metodo scientifico ha la testarda abitudine (incomprensibile ai più) di trarre conclusioni dall’analisi di dati secondo i criteri di un'ipotesi di ricerca e applicando un metodo che consente la verificabilità intersoggettiva dei risultati. Questo atteggiamento mentale è diametralmente opposto a chi basa le proprie opinioni e—peggio— decisioni sulla “fiducia” (spesso tramutata in “fede”) e dunque sull’autorità di eminenze varie. Non discuto questo atteggiamento nell'ambito religioso; ma in quello laico, quello della scienza, sì.

Pietro Greco e la meccanica quantistica per neofiti

Gianni Battimelli, professore di fisica a La Sapienza, recensisce Quanti, di Pietro Greco: il libro che al momento è molto probabilmente l’unica esposizione pensata per un pubblico generalista della storia della meccanica quantistica. Nell'immagine una rappresentazione della parte radiale della funzione d'onda di un elettrone nel livello 2s di un atomo di idrogeno. Le zone chiare più chiare sono quelle dove è più probabile trovare l'elettrone. Credit: PoorLeno / Wikipedia.

Bruno Touschek diceva che, in confronto allo sviluppo abbastanza lineare che ha condotto dall’elettromagnetismo alla teoria della relatività, il processo attraverso cui ha preso forma la meccanica quantistica assomiglia “a una corda attorcigliata piena di nodi”. Districare la matassa per estrarne una narrazione consistente è dunque un’operazione non banale.

A cosa serve un piano pandemico?

È stato annunciato il nuovo piano pandemico 2021-2023 di cui è circolata una prima bozza nei giorni scorsi. Pubblichiamo di seguito una riflessione dell'Associazione italiana di epidemiologia sull'importanza di affinare questo strumento soprattutto in piena emergenza Covid.

La presenza o l’assenza di un piano pandemico aggiornato è argomento di discussione sui media da tempo: serve avere un piano? serve che sia aggiornato in continuo? 

Molta politica e poca scienza dietro la chiusura delle scuole

Non abbiamo abbastanza dati per valutare se l’apertura di inizio anno scolastico delle scuole abbia contribuito significativamente alla risalita dei contagi; e questo anche perché a settembre si sono sovrapposti più eventi, come il referendum costituzionale o la riapertura stagionale delle attività lavorative. Al netto delle incertezze, però, sembra che le scuole abbiano effettivamente contribuito poco all’aumento dei casi positivi. E se ora riaprire potrebbe costituire un azzardo, dobbiamo lavorare a un sistema di monitoraggio di quanto avviene nelle scuole per renderle sicure per il futuro. L'analisi di Guido Sanguinetti.

Immagine: Pixabay License.

L’Epifania si sarà anche portata via le feste, ma certo non si è portata via la Covid-19, né tantomeno le polemiche oramai croniche sulla gestione di questa crisi pluriennale.

La salute del Mar Mediterraneo

Secondo la strategia marina europea, entro il 2020 si sarebbe dovuto raggiungere un buono stato di conservazione dei mari europei, obiettivo purtroppo  ancora lontano. Tantissime le minacce alla biodiversità, inquinamento, pesca intensiva e catture accidentali. Ma come stanno oggi i mammiferi e gli uccelli che popolano il Mediterraneo?

Uno zifio nel santuario Pelagos. Crediti foto: Fondazione CIMA

Il Mar Mediterraneo  rappresenta appena lo 0,7% della superficie marina globale, ma si stima che ospiti circa il 10% delle specie marine 1. Proprio per la ricchezza delle sue risorse, sono molte le attività economiche che da esso dipendono: pesca, turismo, produzione di energia rinnovabile e non. La crescita delle pressioni antropiche è sempre crescente, per il Mediterraneo e in generale per tutti i mari.