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Approvata la legge per il ripristino della natura europea, ma è una vittoria a metà

Il 9 novembre il Consiglio Europeo ha approvato la Nature Restoration Law, la legge per il ripristino degli ecosistemi. Una vittoria auspicata che lascia l’amaro in bocca: il regolamento approvato esce da più di un anno di trattative che lo hanno fortemente indebolito nella sostanza. Il rischio è che gli obiettivi perdano così concretezza nell’attuazione.

Crediti foto Boris Smokrovic su Unsplash

Il 9 novembre il Consiglio Europeo, l’organismo che definisce le linee di indirizzo dell’UE, ha approvato la Nature Restoration Law, uno dei quattro pilastri portanti della strategia europea per la biodiversità 2030. Un ottimo risultato che lascia però un po' di amaro in bocca, se si considera che il regolamento approvato è stato molto indebolito rispetto all’originario.

Guerra o salute: a colloquio con Pirous Fateh-Moghadam

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Meno guerra: meno gas serra

I dati e le stime indicano una responsabilità del settore militare nelle emissioni di gas serra. La stima precisa paese per paese è difficile da fare (le forze armate non sono trasparenti), ma è ragionevole pensare che tutti i paesi con un alto bilancio militare contribuiscano di conseguenza a maggiori emissioni di gas serra (come scrive uno studio specifico su USA e UK). In effetti, c'è poca differenza tra potenze militari, membri del G20 e inquinatori globali. Sono sempre loro.

Foto di Jeff Kingma su Unsplash

Le forze armate di Stati Uniti e Regno Unito hanno emesso almeno 430 milioni di tonnellate di CO2equivalente dal 2015, secondo il rapporto Less War, Less Warming: A Reparative Approach to US and UK Military Ecological Damages pubblicato da Common Wealth e Climate and Community Project. I dati sono difficilmente reperibili, perché non vengono forniti in modo trasparente dagli apparati militari.

Una replica digitale della Terra per “prevedere” il clima che cambia: una lezione di Peter Bauer

Il tempo e il clima sono sistemi caotici, nel senso che piccole variazioni possono condurre a grandi mutamenti: il celebre effetto farfalla. La difficoltà di prevedere il tempo e ancora di più il clima dipende da quei dettagli (turbolenze dei venti, microfisica delle nuvole, correnti marine ecc.) che non siamo in grado di far entrare nei modelli se non attraverso approssimazioni e parametrazioni. Le previsioni del tempo hanno conquistato circa un giorno ogni decennio a costo di straordinari potenziamenti delle capacità di calcolo.

Il caso Indi: qualche domanda per riflettere

Il "Caso Indi Gregory” racchiude diversi livelli di riflessione (medico, etico, giuridico e politico) interconnessi ma spesso confusi nel dibattito sui media. Il filosofo della scienza e bioeticista Giovanni Boniolo li analizza attraverso una serie di domande, le cui risposte potranno forse aiutarci anche in casi analoghi che si dovessero presentare in futuro. Immagine: Crepuscolo, di Dilma Freddi.

Si parla e si è parlato, e come sempre in troppi, del “Caso Indi Gregory”. Indi era una bimba di otto mesi affetta da una grave, e per ora con esito fatale, malattia rara. Dicendola meglio, Indi era affetta da aciduria combinata D,L-2-idrossiglutarica: una malattia genetica autosomica recessiva causata da difetti del gene SLC25A1.

La realtà del Centro di permanenza per il rimpatrio di Milano: il dossier di Naga

Un dossier realizzato dall'associazione Naga in collaborazione con la rete Mai più Lager - No ai CPR documenta le condizioni in cui versano i reclusi nel centro CPR (Centro di permanenza per il rimpatrio) di Milano, rilevate in un anno di monitoraggio: dalle inadeguate visite mediche all'impiego di sedativi e psicofarmaci, all'impossibilità di leggere o scrivere, alla carente informazione legale, ne emerge una realtà mortificante e nociva per la salute (fisica e psichica) di chi vi è trattenuto. 

Crediti immagine: Ichigo121212/Pixabay

Il Naga è un’organizzazione milanese di volontariato laica, indipendente e apartitica fondata nel 1987 da Italo Siena; fornisce assistenza sanitaria, sociale e legale gratuita ai cittadini stranieri, rom e sinti, richiedenti asilo, rifugiati e vittime della tortura.

Adolescenza e pornografia online: quali effetti e quali predittori di consumo?

Uno studio del gruppo MUSA del CNR, condotto a livello nazionale, analizza i predittori dell’uso precoce di pornografia online negli adolescenti e valuta gli effetti di quest'ultima, mostrando come produca effetti dissimili su maschi e femmine.

Crediti immagine: charlesdeluvio/Unsplash

Negli ultimi anni si è assistito a un crescente consumo di pornografia mainstream online e alla diminuzione dell’età dei suoi consumatori. Il tema è ormai oggetto di cronaca, oltreché di storici tabù e opinioni che contrastano con la complessità del fenomeno e dei suoi riflessi sul benessere relazionale.

Scienza, comunicazione, società: il convegno a Trieste

Si tiene a Trieste, dal 28 novembre al 1 dicembre, il Convegno nazionale di comunicazione della scienza organizzato dalla Sissa e giunto quest'anno alla XIII edizione: quattro giornate per confrontarsi e ragionare sulla diffusione della conoscenza scientifica contemporanea e sulla sua relazione con società e capacità civiche.

Crediti immagine: Mike Peel/Wikimedia Commons. Licenza: CC BY-SA 4.0 DEED

La XIII edizione del Convegno nazionale di comunicazione della scienza della Sissa di Trieste rispecchia sempre di più un ecosistema in forte cambiamento, vale a dire un insieme di ambienti comunicativi dotati da una parte di una fisionomia precisa, dall’altra uniti nell’interrogarsi, in maniera più o meno consapevole, su come la comunicazione della scienza nel nostro Paese stia reggendo l’onda d’urto di fenomeni molto ampi quali la digitalizzazione, la globalizzazione e la mediatizzazione della conoscenza.

Capire il balenese: ascoltare per coesistere

Cosa dicono le balene? Cosa gli passa per la testa? L'intelligenza artificiale e le nuove tecnologie possono aiutarci a comprendere i loro messaggi? Oggi ancora no, ma in un futuro molto prossimo, grazie ad esse, potremmo essere in grado di capire e parlare il "balenese". Ce lo racconta nel suo libro il biologo inglese Tom Mustill

Crediti foto Todd Cravens su Unsplash

Se provate a cercare su un motore di ricerca come YouTube “whale sound” compariranno centinaia di video. Molti di questi hanno l’etichetta “canti di balene per rilassarsi” e sottotitoli come “un’ora di relax con suoni di cetacei non-stop e senza musica”. Se non lo avete mai fatto, provate a ascoltare il canto delle megattere e fatevi trasportare. Con quei suoni nella testa, immaginate il blu dell’oceano, di immergervi cercando di non sentirvi in preda alla vertigine mentre sotto di voi il blu si approfondisce e diventa nero.

Premio giovani ricercatrici e ricercatori edizione 2023: ecco i risultati

La terza edizione del Premio giovani ricercatrici e ricercatori del Gruppo 2003 ha finalmente i suoi dieci vincitori: dieci quanto i temi molto attuali e innovativi che sono stati presentati quest’anno dal Gruppo. Rivolto alle ricercatrici e ai ricercatori con meno di 7 anni di attività dalla fine del dottorato, il Bando ha ricevuto ben 543 candidature, un vero e proprio record (+46% rispetto alla precedente edizione), con una prevalenza femminile (286 F vs 257 M).