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L’Europa è impreparata per affrontare i rischi climatici

Alluvione

Sebbene l’Europa sia il continente che sta registrando i più rapidi aumenti delle temperature a livello globale, al momento è impreparata ad affrontarne le conseguenze. I rischi climatici minacciano molteplici ambiti: sicurezza energetica e alimentare, gli ecosistemi, le infrastrutture, le risorse idriche, la salute dei cittadini. Secondo l’Agenzia europea dell’ambiente (AEA), molti di questi rischi hanno già raggiunto livelli critici, che potrebbero diventare catastrofici in assenza di interventi rapidi. Il report European Climate Risk Assessment (EUCRA) evidenzia come la combinazione tra i pericoli climatici e i pericoli non climatici accresca complessivamente i rischi economici, sociali e ambientali a cui la collettività è esposta. Inoltre, il report mette in luce i collegamenti tra diversi rischi e la loro capacità di diffondersi sia da un settore a un altro sia da una regione all’altra.

Photo by Kelly Sikkema on Unsplash

Il primo marzo scorso l’Agenzia europea dell’ambiente (AEA) ha pubblicato i risultati della prima valutazione europea dei rischi climatici, European Climate Risk Assessment (EUCRA). Il report evidenzia che le politiche e gli interventi di adattamento adottate in Europa non procedono con la stessa rapidità con cui stanno evolvendo i rischi climatici. 

Software Heritage: l'arca di Noè digitale

Un'iniziativa per archiviare, conservare e condividere tutto il codice sorgente pubblicamente disponibile, salvandola dall'oblio digitale: è Software Heritage, lanciata nel 2016. Questa sorta di Arca di Noè per software rappresenta un punto di accesso unico a una vasta base di conoscenza tecnologica, necessaria per sostenere la trasformazione digitale e l'innovazione.

Crediti immagine: Markus Spiske/Unsplash

Immaginate solo per un momento le fotografie perse nel Lete digitale della memoria di un vecchio computer o di un vecchio cellulare che magari hanno smesso di funzionare: erano lì, ma adesso non si trovano o non si aprono, perché non esistono più i programmi con cui sono state salvate. In ogni caso, sono perse per sempre.

Regolamentare la cannabis: questioni complesse per una sostanza delicata

Alla luce della recente approvazione in Germania della legge che consente e norma consumo e coltivazione della cannabis, cerchiamo di fare il punto su rischi e benefici della liberalizzazione. Ne parliamo con Viola Brugnatelli, co-fondatrice di Cannabiscienza, un’accademia online che si occupa di aggiornamento professionale in Italia sulla cannabis medica e sistema endocannabinoide.

Crediti immagine: Esteban López/Unsplash

Con 407 voti a favore, 226 contrari e 4 astenuti, il Bundestag, il Parlamento federale della Germania, il 23 febbraio 2024 ha approvato una legge per la legalizzazione della cannabis per uso ricreativo (anche se, secondo alcuni, sarebbe più corretto parlare di depenalizzazione). Un mese dopo, il Bundesrat, il Consiglio federale tedesco, ha confermato il via libera del Parlamento.

Il Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici (PNACC): un'analisi giuridica e scientifica

Il 20 febbraio scorso è stato pubblicato il Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici (PNACC). In considerazione dell’importanza del documento e della rilevanza degli aspetti giuridici e scientifici coinvolti, la direzione della Rgaonline e la redazione di Scienza in rete, due riviste che, nei diversi settori del diritto e dell’informazione scientifica, da tempo collaborano condividendo articoli, contributi e riflessioni in materia di ambiente, hanno deciso di organizzare un esame congiunto del Piano.

L’adattamento al cambiamento climatico nella scienza

Il Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici è stato approvato dopo sei anni e quattro governi a fine 2023, consta di un documento di sintesi di 106 pagine seguito da 4 appendici: due di natura giuridica e amministrativa (2023), uno di approfondimento scientifico degli impatti e vulnerabilità (2018), e un Excel finale in cui vengono elencate 361 misure, molte delle quali “soft” e al momento senza portafoglio.

L’adattamento al cambiamento climatico nel diritto internazionale

1.I tre livelli dell’adattamento

La disciplina italiana dell’adattamento al cambiamento climatico posta da PNACC si può considerare il terzo livello della regolamentazione di quello che è il secondo pilastro del contenimento del cambiamento climatico.

Il primo è il livello internazionale, dove il riconoscimento dell’adattamento come secondo pilastro della strategia per contenere il cambiamento climatico è giunto a compimento con l’Accordo di Parigi.

L’adattamento al cambiamento climatico nel diritto comunitario

Nel paragrafo relativo al diritto internazionale, sono state ben chiarite l’evoluzione del concetto di adattamento negli anni e le diverse possibili concezioni di adattamento, che oggi ha un duplice significato: quello di contenere gli effetti del cambiamento climatico sui territori e le popolazioni (potremmo parlare di adattamento precauzionale) e quello di realizzare riforme utili a creare un futuro diverso e meno ingiusto, nel contesto di un clima che cambia (qui l’adattamento è visto come opportunità da cogliere). Come l’Unione europea ha affrontato la questione dell’adattamento?