fbpx May 2022 | Scienza in rete

May 2022

Prevenire la guerra? Ci vorrebbe una scienza

La guerra è spesso usata come metafora della malattia - la prevenzione della malattia, invece, non è usata come metafora per la prevenzione della guerra. Ma la guerra è una questione di salute planetaria e, come mostra Paolo Vineis, i modelli di prevenzione derivati dalle politiche di promozione della salute potrebbero essere utili per affrontare la guerra. nelle sue diverse fasi e prevenirla. 

Crediti immagine: José Pablo Domínguez/Unsplash

La guerra è stata spesso usata come metafora della salute e della malattia, come quando si parla della "guerra al cancro". A mia conoscenza, invece, non è vero il contrario: le modalità di prevenzione della malattia non sono usate come fonte di metafore per prevenire la guerra. In questo breve articolo sostengo che i modelli di prevenzione derivati dalle politiche di promozione della salute possono essere utili per affrontare la guerra nelle sue diverse fasi, e per prevenirla. 

Vaiolo delle scimmie, attenzione allo stigma

Crediti immagine: CDC/ Cynthia S. Goldsmith

Possono avere caratteristiche genetiche estremamente differenti tra loro, seguire diverse modalità di trasmissione, causare infezioni con sintomi eterogenei e di varia gravità, ma i microrganismi patogeni responsabili delle malattie infettive non fanno distinzione di orientamento sessuale. E se esistono comportamenti sessuali che espongono le persone a un maggior rischio di contagio, si tratta appunto di comportamenti e non di orientamenti. Una differenza importante e non stigmatizzante.

Ricercatore straniero? Favorisca i documenti

Da molto tempo si parla in Italia del problema della fuga di cervelli. Tuttavia, la questione è mal posta, poiché il vero problema è se si possa pervenire a una sorta di equilibrio fra i cervelli che lasciano il nostro paese e quelli che vi fanno ingresso, non solo (o non tanto) a livello di quantità ma anche e soprattutto di qualità. Sorge quindi spontanea la domanda: ma il “sistema Italia” è lontanamente appetibile per un ricercatore che voglia trasferirvisi da uno stato estero, e quanto è difficile accedervi?

Algoritmi e tumori della pelle: meno accurati di quanto si pensasse

Un mosaico di immagini dermoscopiche dell'archivio ISIC.

Negli ultimi anni, grazie a un particolare tipo di reti neurali profonde, chiamate convolutional neural network e particolarmente efficaci nella classificazione delle immagini, abbiamo letto sui giornali a più riprese che i dermatologi sarebbero presto stati sostituiti dagli algoritmi, almeno nei compiti di screening delle lesioni della pelle.

Microplastiche ovunque, anche nel sangue

Per la prima volta, uno studio ha rilevato scientificamente microparticelle di plastica nel sangue umano, per la precisione 1,6 µg (microgrammi) per ml di sangue, equivalente a un cucchiaino di plastica ogni mille litri d’acqua. Di certo non una delle migliori notizie che possiamo ricevere dal mondo della ricerca. Ma forse il bello della scienza sta anche nel saper affrontare sfide complesse come questa. Sono infatti diverse le soluzioni al problema dell'inquinamento da plastica che conosciamo grazie alla scienza e di cui ci parla Heather Leslie, coordinatrice del gruppo di ricerca che ha rilevato tracce di microplastiche nel sangue. Crediti immagine: Velizar Ivanov/Unsplash

La minaccia rappresentata dall’inquinamento di plastiche e composti chimici di origine sintetica non è una novità. Fin dall’invenzione della bachelite nel 1907, prima plastica di origine completamente sintetica, l’umanità ha investito sempre di più in ricerca e sviluppo di nuovi polimeri, classe di composti tra cui è possibile trovare anche la plastica.