fbpx January 2022 | Page 2 | Scienza in rete

January 2022

La fabbrica del mondo, viaggio dentro la comunicazione della scienza

La prima delle tre puntate de “La fabbrica del mondo”, lo spettacolo di Marco Paolini e Telmo Pievani, è andata in onda su Rai 3 sabato 8 gennaio ed è stata subito convincente e appassionante. Lo spettacolo è un percorso e una riflessione sulla scienza e sulla sua comunicazione, nella cornice del rapporto dell’uomo con l’ambiente, e il suo merito  è la collaborazione tra un uomo di scienza esperto e rigoroso e un uomo di teatro, in grado di portare con sé anche un pubblico che non ne può più di pandemia.

Chi scrive ha scelto, ormai da molti anni, di non guardare più la televisione, ma ha pensato che La fabbrica del mondo, lo spettacolo di Marco Paolini e Telmo Pievani, meritava un’eccezione. E non se ne è pentita.

Convivenza col virus: dagli USA l'idea di una "rassegnazione attiva"

Mentre Israele offre la quarta dose di vaccino anti SARS-CoV-2 ai pazienti più fragili, gli scienziati di altre parti del mondo occidentale, come gli Stati Uniti, stanno avendo ripensamenti sulla politica del richiamo vaccinale ripetuto ogni pochi mesi. In questo contesto indeterminato, sono appena comparsi sul JAMA tre editoriali che esortano Biden ad adottare una strategia diversa e nuova, orientata a condurre una vita normale con il virus, invece che a tentare di spazzarlo via. Leggerli porta non solo a notare le inevitabili similitudini di molti problemi tra paesi diversi, ma anche di apprezzare tutte le posizioni di vantaggio che l’Italia, grazie al suo (pur deficitario) SSN e anche ai provvedimenti degli ultimi due (pur criticabili) governi, ha sulla grande America.

Crediti immagine: Markus Spiske/Unsplash

Mentre Israele offre la quarta dose di vaccino anti SARS-CoV-2 ai pazienti più fragili, gli scienziati di altre parti del mondo occidentale, come gli Stati Uniti, stanno avendo ripensamenti sulla politica del richiamo vaccinale ripetuto ogni pochi mesi.

Pensieri della mosca con la testa storta, un libro per indagare le origini della coscienza

L’ultimo libro del neuroscienziato Giorgio Vallortigara, Pensieri della mosca con la testa storta, è un viaggio tra le teorie e gli studi dedicati a indagare la coscienza - partendo dai cervelli minuscoli di api, mosche, limuli e altri invertebrati.

Crediti immagine: Wikimedia Commons

Cervelli minuscoli, con poche manciate di neuroni se confrontati con gli 86 miliardi di neuroni dei cervelli umani, che aprono la strada allo studio di quella che è una delle frontiere più intriganti per le neuroscienze: la coscienza. Cosa ne sappiamo a oggi, e cosa ci possono insegnare al riguardo i cervelli in miniatura di animali come api e mosche?

Il problema dei sussidi ambientalmente dannosi e la proposta della COP26

Per la transizione ecologica è necessario eliminare gradualmente, ma velocemente, i sussidi ambientalmente dannosi, così come previsto nell'accordo di Glasgow della COP26, cercando di non aggirare la vaghezza delle norme e adottando misure compensative sul piano socioeconomico.

Il problema dei sussidi statali ai combustibili fossili rimane uno degli ostacoli principali nella transizione a un’economia a basse emissioni, poiché incentivano la produzione e il consumo di carbone, petrolio e gas. Secondo l'IISD (International Institute for Sustainable Development) una completa eliminazione potrebbe portare a una diminuzione delle emissioni fino al 10%.

Perché l'editing genetico fa bene alle piante. E all'uomo

Ne I semi del futuro. Dieci lezioni di genetica delle piante, scritto dal ricercatore Michele Morgante e dalla divulgatrice scientifica Caterina Visco, vengono affrontati problemi come la natura e la sostenibilità, a cui si risponde con biotecnologie ed editing genetico. La recensione di Francesca Pescarmona.

Crediti immagine: Aaron Fernando/Unsplash

Così piccoli e leggeri, i semi sono alla base del nostro sostentamento dagli albori dell’umanità. «Un seme è un concentrato di tecnologia. È il custode delle caratteristiche genetiche desiderate e ottenute con tante difficoltà. Chi produce, possiede o distribuisce un seme ha in mano un tesoro» afferma Michele Morgante, biotecnologo e professore ordinario di genetica all’Università di Udine dove dirige anche l’Istituto di Genomica Applicata, nel suo primo libro di divulgazione, I semi del futuro.