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July 2020

Gli epidemiologi: ecco come prepararsi per l'autunno

Un editoriale su Epidemiologia e Prevenzione a firma Vineis, Bisceglia, Forastiere, Salmaso e Scondotto affronta il tema di come essere preparati a Covid-19 nei prossimi mesi, analizzando anche l'efficacia delle misure prese durante le fasi 1 e 2 e indicando alcune necessarie e urgenti raccomandazioni per i prossimi mesi. 

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In questa estate di incertezza sul futuro a breve termine in cui ci ha gettato l’arrivo del nuovo virus SARS-CoV-2, alcune cose sembrano piuttosto chiare e Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell’Istituto Spallanzani, le sintetizza così: «Non sappiamo che cosa succederà e la preparazione è l’unica arma disponibile».

Ippolito: potenziare in fretta diagnosi e coordinamento delle sorveglianze

Giuseppe Ippolito (nella foto), direttore scientifico dell’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani di Roma e membro del Comitato tecnico-scientifico che in questi mesi ha fornito i pareri tecnici per le azioni di controllo dell’epidemia, ha letto per noi l’editoriale di Epidemiologia e Prevenzione, che elenca alcune raccomandazioni urgenti per preparare il sistema sanitario e di sorveglianza per l'autunno (qui l'articol

Inflammaging, la radice del male

Inflammaging è la crasi, possibile solo in inglese, tra le parole "inflammation" e "aging" e si riferisce alla relazione tra i processi dell’invecchiamento e l’infiammazione basale cronica, a bassa intensità, spesso presente nelle persone anziane, che è caratterizzata da un’elevata concentrazione sierica di proteina C reattiva e di citochine, comprese le interleuchine 6 (IL-6) e 8 (IL-8).

Recovery Fund: come risponde l’Europa alla pandemia?

Europa

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Dopo la proposta di maggio della Commissione Europea, il Consiglio dei capi di stato e di governo europei ha approvato un ulteriore accordo che sarà, nei prossimi mesi, analizzato ed eventualmente modificato dall’Europarlamento. Il fulcro del patto europeo è stato ed è il Recovery Fund.

Distribuzione spaziale e andamento temporale dei focolai di Covid-19 in Italia

Distribuzione spaziale del numero di focolai nelle province italiane nel periodo dal 1 giugno al 23 luglio 2020. L’intensità della colorazione aumenta con il crescere del numero di focolai.

Nei mesi di giugno e luglio 2020, l’epidemia di Covid-19 in Italia è stata caratterizzata dalla presenza di numerosi focolai distribuiti dal nord al sud del paese. Grazie alla tempestiva ed efficace azione di contact tracing e di isolamento dei soggetti risultati positivi al test per il virus Covid-19 messa in atto dalle istituzioni sanitarie, questi focolai vengono finora circoscritti tipicamente entro una-due settimane.

Le difese cognitive contro la pseudoscienza di Covid-19

La pandemia di Covid-19 rappresenta per molti aspetti un esperimento naturale per indagare il ruolo dei fattori politico-ideologici, sociali, psicometrici, cognitivi, psicologici, etici nella percezione della minaccia sanitaria, nella condivisione delle reazioni politiche e decisioni istituzionali e nella valutazione dell’adeguatezza dei comportamenti dei governanti. 

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La pandemia di Covid-19 rappresenta sotto diversi punti di vista una sorta di esperimento naturale. Si tratta di una crisi sanitaria che colpisce tutti i paesi e le comunità e che viene gestita dai governi e dalle persone sulla base di visioni culturali e forme di organizzazione politico-istituzionali diverse, grosso modo identica per cause ed effetti immediati, per cui si possono studiare empiricamente dinamiche sociali, politiche, psicologiche ed economiche indotte dalla situazione inattesa e anomala, che sarebbe impossibile creare artificialmente.

Spillover virale: predire, pronosticare, prevenire

Due articoli, pubblicati l'uno su Science e l'altro su Biosafety and Health, richiamano l'attenzione sulla pericolosità "chiara e attuale" del passaggio di virus dagli animali selvatici all'essere umano. I problemi legati al commercio legati alla fauna selvatica e alla globalizzazione sono noti; servono, ora, un repertorio globale per la catalogazione dei virus, una miglior sorveglianza dell'emergere delle infezioni, la centralizzazione dei dati ottenuti, la preparazione di operatori per il controllo dei mercati e degli animali in genere - e, non da ultimo, lavorare alla sorgente, ossia sui mercati stessi.

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I coronavirus di origine animale hanno causato, negli ultimi anni, tre malattie epidemiche umane importanti: la SARS, la MERS e l’attuale Covid-19. E non sono solo i coronavirus a essere zoonotici: lo è l’89% dei 180 virus a RNA finora riconosciuti come patogeni per l’uomo, il 70% dei quali proviene da animali selvatici.

Viaggiare e migrare: diritti tra clima e lavoro

Mondo

L’uomo, da sempre, si sposta, viaggia, migra. Queste azioni, soprattutto laddove risultano forzate, si accompagnano sempre più a una minore presenza di diritti. Basti pensare ai lavoratori considerati essenziali durante il lockdown e agli attuali e futuri migranti climatici.

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L’uomo, da sempre, si sposta, viaggia, migra. Queste azioni, soprattutto laddove risultano forzate, si accompagnano sempre più a una minore presenza di diritti. I lavoratori che durante le fasi più acute della pandemia sono stati considerati essenziali – verosimilmente responsabili della produzione e distribuzione di cibo – non hanno ricevuto gli stessi livelli di protezione sociale degli altri lavoratori.

L'autunno caldo del vaccino antinfluenzale

Per il NITAG (National Immunization Technical Advisory Group), organo di consulenza del Ministero della salute, una vaccinazione antinfluenzale per tutti non è una priorità e rischierebbe di mettere in crisi il sistema di prevenzione ordinaria nel prossimo autunno, che si prospetta complicato, con la possibile ripresa di Covid. È anche sbagliato presentare questo vaccino come facilitatore della diagnosi differenziale con Covid-19. Meglio dunque dare la precedenza alla vaccinazione dei più fragili e del personale sanitario, e il Ministero rifaccia il punto sulla questione, così come valuti attentamente se mantenere l'obbligo vaccinale istituito nel 2017 dalla legge Lorenzin. 

In un articolo del 18 giugno scorso, dal titolo “Ha senso estendere la vaccinazione antinfluenzale?”, chi scrive aveva esposto i dubbi che serpeggiavano in un settore della comunità scientifica sull’opportunità di far accedere alla vaccinazione antinfluenzale precoce e gratuita (e, in alcuni casi, fortemente raccomandata, in attesa dell’obbligatorietà imposta per legge) una parte della popolazione molto più ampia dell’attuale bacino di utenza.