fbpx Consulenza scientifica post-Covid-19 | Scienza in rete

Ripensare la consulenza scientifica in un futuro post-COVID-19

Primary tabs

Dopo la crisi Covid-19, la consulenza scientifica deve assolutamente aggiornarsi. Paesi con uffici di consulenza scientifica solidi come il Regno Unito hanno hanno reagito spesso peggio di altri Paesi, come la Corea del Sud, praticamente quasi sprovvisti di tali organi. Secondo gli autori, la consulenza scientifica deve basarsi su una scienza più diversificata (scienze sociali, ingegneristiche, ...) e su una consulenza, appunto, più moderna. In altre parole, serve una figura di consulente scientifico più multidisciplinare.

Immagine: Westminster; licenza: Pixabay License.

Tempo di lettura: 7 mins

Questo articolo sulla consulenza scientifica è stato originariamente commissionato e pubblicato dalla Campagna per le Scienze Sociali del Regno Unito nell'ambito del programma COVID-19 (Campaign for Social Science as part of its COVID-19 programme) Traduzione: Jacopo Mengarelli. Supervisione: Alessandro Allegra.

Le crisi influenzano la consulenza scientifica

Le strutture di consulenza scientifica sono state modellate dagli eventi. Nel Regno Unito, il sistema di consulenza scientifica moderno è stato fortemente influenzato dall'esperienza di aver affrontato la crisi dell’Encefalia Spongiforme Bovina (Mucca Pazza), con piccole ma significative riforme in seguito alla cosiddetta “foot and mouth crisis” e al licenziamento di David Nutt, l'ex capo dell’Advisory Council on the Misure of Drugs. Negli Stati Uniti, la spina dorsale del sistema di consulenza scientifica si è creata negli anni '70 in risposta alla crisi petrolifera (il Dipartimento dell'Energia) e a varie crisi ambientali (l'Agenzia per la Protezione dell'Ambiente); di quel periodo fanno parte anche l'Ufficio della Casa Bianca per la Politica Scientifica e Tecnologica (White House Office of Science and Technology Policy) e l'ormai defunto Ufficio di Valutazione Tecnologica del Congresso (Office of Technology Assessment). 
Sarebbe sorprendente se la crisi COVID-19 non avesse avuto un'influenza sui sistemi di consulenza scientifica nel mondo. Nessun paese passerà attraverso l'esperienza del nuovo Coronavirus senza imparare qualcosa su come la scienza e le prove informino il processo decisionale delle politiche pubbliche. Alcuni paesi con ottimi sistemi di consulenza scientifica, come il Regno Unito, hanno avuto difficoltà con il COVID-19; mentre altri con un sistema di consulenza scientifica relativamente scheletrico, come la Corea del Sud, se la sono cavata meglio (per un confronto tra i due sistemi di consulenza, vedere qui). C'è molto da imparare.

Questo articolo parla di come pensiamo che il sistema di consulenza scientifica del Regno Unito dovrebbe cambiare in modo sottile, anche sulla base dell’esperienza del COVID-19. Tuttavia, molte di queste “lezioni” britanniche sono applicabili in altri paesi e il lettore dovrebbe tenerlo presente. In breve, per quanto riguarda la "consulenza scientifica" (scientific advice) pensiamo che la "scienza" debba essere diversificata e che la "consulenza" debba essere modernizzata.

Ripensiamo la consulenza scientifica

La "scienza" della consulenza scientifica dovrebbe in particolar modo aprirsi. Solitamente la consulenza scientifica si riferisce alle scienze naturali. Il libro di Pielke del 2007 The Honest Broker stabilisce una serie di esempi di scienze fisiche come "politica dei tornado" e "politica dell'aborto". E in The Fifth Branch di Jasanoff del 1994, scienza significa scienze fisiche: "Dovremmo mangiare le mele del supermercato, usare la lacca per capelli, guidare l'auto nei centri urbani, incenerire le scorie, generare energia nucleare...?" chiede l’autrice (Cooper, 2016). 
Nel mondo reale, tutte queste questioni e domande devono trovare risposta in un'ampia gamma di scienze, comprese le scienze naturali, ma anche le scienze sociali e le scienze ingegneristiche. La politica dei tornado deve comprendere le scienze sociali di come le persone rispondono agli avvertimenti sui tornado e le scienze ingegneristiche di come le strutture dovrebbero essere costruite per resistere ad essi. Che mangiamo o meno le mele del supermercato non riguarda solo le scienze naturali dei pesticidi, ma anche le scienze sociali del rischio e le scienze ingegneristiche della pulizia e del trasporto delle mele fresche.

Con COVID-19, le scienze naturali della biologia e dell'epidemiologia sono importanti, ma lo sono anche le scienze comportamentali (che il governo [britannico, ndr] ha preso in considerazione), la sociologia o la geografia umana della vita quotidiana (che invece non lo sono state), le scienze farmacologiche e l'ingegneria dei DPI (che mancavano nel SAGE [l’organo di consulenza scientifica per le emergenze del Governo UK, ndr]). Solo a metà aprile è stato istituito un comitato di esperti per introdurre gli aspetti ingegneristici del distanziamento sociale, dai rivestimenti antimicrobici ai meccanismi che permettono di aprire le porte senza usare le mani
Un'altra manifestazione del primato delle scienze naturali è la selezione di chi ricopre il ruolo di Government Chief Scientific Adviser, che è sempre uno scienziato naturale. Un modo per aggirare questo problema sarebbe la nomina di un Chief Social Scientist e di un Chief Engineering Adviser per coordinare la consulenza in materia di scienze sociali e ingegneria in tutto il governo e per agire come punto di contatto con il Government Chief Scientific Adviser prima che consigli il Primo Ministro e il Gabinetto [Consiglio dei ministri, ndr]. Questa idea non è nuova: è stata suggerita dalla Commissione per la Scienza e la Tecnologia della Camera dei Comuni già nel 2009.

Un'altra soluzione è adottare il concetto di "consulente scientifico transdisciplinare". Cosa intendiamo con questo? Intendiamo molteplici aspetti, ma uno chiave, nei suoi termini più semplici, è un complemento all’ideale del  funzionario pubblico “a T”, che è sufficientemente ampio nella sua preparazione (la parte superiore della T) con una certa profondità di conoscenza (il montante della T). I funzionari pubblici esperti hanno spesso un’ampia base di competenze in politiche pubbliche, ma una conoscenza poco approfondita dei temi specifici. I consulenti scientifici sono spesso il contrario. 
Il semplice fatto di mettere le due cose insieme non consente di ottenere un quadro equilibrato in sé e per sé. L'esperienza di SAGE per COVID-19 nel Regno Unito ce lo dimostra. L'evidenza indica che c'è la necessità di avere un supporto diretto della scienza allo sviluppo delle politiche pubbliche. Al momento, le due cose esistono in dimensioni diverse - lo sviluppo delle politiche pubbliche è guidato da una mentalità economica che non può incorporare le scienze fisiche o ingegneristiche, il che porta a problematiche mancanze di allineamento.

È necessaria una nuova classe di decisori - di sviluppo delle politiche - dove la valutazione integri più direttamente  l'analisi scientifica e ingegneristica. Una relazione diretta tra il pensiero scientifico e ingegneristico e le competenze nello sviluppo delle  politiche crea supporti diagonali sulla “T”. Ciò contribuisce a garantire che il processo decisionale delle politiche pubbliche incanali la ricerca scientifica in maniera credibile, che sia anche saliente e legittima (Cash et al., 2003). Questo vale anche per i consulenti scientifici.

Il nostro secondo suggerimento è che la “consulenza” deve essere modernizzata. La maggior parte dei processi che compongono il sistema di consulenza sono molto vecchi: riunioni, tavole rotonde, comitati e simili. Alcuni direbbero che utilizzano metodi ben  collaudati. Altri sottolineerebbero che in realtà questi non siano stati testati
Non sappiamo quanto sia realmente di successo il modello del comitato di consulenza scientifica. Ci sono molti altri modelli da provare. Per esempio le riunioni in sale circondate da schermi con dati (come la sala del consiglio di amministrazione della P&G), l'uso strategico del silenzio (Amazon richiede memo di sei pagine preparati prima di ogni riunione, da leggere in 30 minuti di silenzio prima di una discussione) e strumenti di riunione come Slack che permettono alle squadre di riunirsi e lavorare in un unico luogo online (Mulgan, 2015) o che assicurano input equilibrati da parte di tutti i membri. Ognuno di questi metodi, che non si escludono a vicenda, potrebbe aggiungere valore al tipico incontro di consulenza scientifica.

Un'altra componente che deve essere modernizzata è la presunzione di trasparenza. Una buona scienza è trasparente, perché solo così si possono testare ipotesi, metodi e analisi. Lo stesso vale per la consulenza scientifica. È inaccettabile che i pareri del SAGE siano privati. È inaccettabile che non si sappia a quali domande il comitatoabbia risposto, quali informazioni abbia discusso e a quali conclusioni sia giunto. È inaccettabile che il governo possa affermare di "seguire la scienza" quando sappiamo che la scienza è contestata e che le incertezze sono elevate. Con COVID-19 non è stato chiaro su quali principi la consulenza scientifica sia stata fornita. Il governo possiede alcuni principi per la consulenza scientifica, ma questi includono la trasparenza, che certamente non è stata seguita. Questi principi sono stati aggiornati per l'ultima volta nel 2010 e non includono riferimenti, per esempio, all'incertezza o ai modelli informatici. È giunto il momento di aggiornarli. Un punto di partenza è rappresentato dai Principi di Lorentz del 2017.

Infine, su questo punto di modernizzazione della consulenza, è tempo di ripensare il ruolo del consulente scientifico stesso. Dopo il libro di successo di Piekle intitolato The Honest Broker, molti consulenti scientifici diranno che idealmente il loro ruolo è quello di un broker onesto di opzioni di politiche pubbliche (honest broker of policy alternatives). Noi pensiamo certamente che questo sia preferibile all'essere un promotore di cause specifiche (issue advocate), di sicuro. Tuttavia, un buon consulente scientifico è una sorta di promotore di una causa . È, o dovrebbe essere, un promotore delle abitudini e dello spirito dell'Illuminismo: dovrebbe difendere l'uso delle prove nel processo decisionale e il ruolo del rigore e della sperimentazione nel decidere cosa costituisca una prova. Dovrebbe cercare di ottenere i migliori tipi di prove, i migliori tipi di processo decisionale e, così facendo, sostenere i migliori tipi di politica.

consulenza scientifica in uk e usa

Articoli correlati

Scienza in rete è un giornale senza pubblicità e aperto a tutti per garantire l’indipendenza dell’informazione e il diritto universale alla cittadinanza scientifica. Contribuisci a dar voce alla ricerca sostenendo Scienza in rete. In questo modo, potrai entrare a far parte della nostra comunità e condividere il nostro percorso. Clicca sul pulsante e scegli liberamente quanto donare! Anche una piccola somma è importante. Se vuoi fare una donazione ricorrente, ci consenti di programmare meglio il nostro lavoro e resti comunque libero di interromperla quando credi.


prossimo articolo

Siamo troppi o troppo pochi? Dalla sovrappopolazione all'Age of Depopulation

persone che attraversano la strada

Rivoluzione verde e miglioramenti nella gestione delle risorse hanno indebolito i timori legati alla sovrappopolazione che si erano diffusi a partire dagli anni '60. Oggi, il problema è opposto e siamo forse entrati nell’“Age of Depopulation,” un nuovo contesto solleva domande sull’impatto ambientale: un numero minore di persone potrebbe ridurre le risorse disponibili per la conservazione della natura e la gestione degli ecosistemi.

Nel 1962, John Calhoun, un giovane biologo statunitense, pubblicò su Scientific American un articolo concernente un suo esperimento. Calhoun aveva constatato che i topi immessi all’interno di un ampio granaio si riproducevano rapidamente ma, giunti a un certo punto, la popolazione si stabilizzava: i topi più anziani morivano perché era loro precluso dai più giovani l’accesso al cibo, mentre la maggior parte dei nuovi nati erano eliminati.