All
Si apre una nuova entusiasmante strada di ricerca contro l'Huntington

La ricercatrice e senatrice a vita Elena Cattaneo, impegnata direttamente sul fronte della malattia di Huntington, commenta la nuova terapia genica che pare capace di silenziare il gene mutato responsabile della malattia. Quella che si spera possa diventare una cura per rallentare considerevolmente il decorso della malattia, è stata messa a punto da una sperimentazione che ha visto coinvolto UCL di Londra e l'azienda biotecnologica UniQure. Anche se è troppo presto per cantare vittoria, certamente però la ricerca si arricchisce di una nuova strada molto promettente. Qui nella foto Ed Wild e Sarah Tabrizi nel Laboratorio UCL. Credit: UCL
La notizia, di qualche giorno fa, è di quelle che fa sobbalzare dalla sedia: una terapia genica sperimentale, condotta dall'Huntington Disease Centre dell'University College London, ha dimostrato di essere in grado di rallentare del 75% la progressione della malattia di Huntington, a tre anni dalla somministrazione. Il che vuol dire ridurre la comparsa dei sintomi di questa malattia neurodegenerativa ed ereditaria, a cui da sempre il nostro laboratorio di ricerca alla Statale di Milano è dedicato.
La terapia genica per le aritmie cardiache: intervista a Silvia Priori

Un nuovo progetto di ricerca italiano, vincitore di un ERC Advanced Grant, esplora la possibilità di applicare la terapia genica alle patologie cardiache più diffuse, come scompenso e aritmie. L’obiettivo è agire direttamente sui meccanismi molecolari che alterano la funzione del cuore, aprendo la strada a terapie mirate, più efficaci e potenzialmente risolutive
Curare il cuore agendo sui difetti molecolari: è questo l’obiettivo sul quale lavorerà per i prossimi cinque anni il gruppo di ricerca di Silvia Priori, direttrice dell’Unità di Cardiologia Molecolare dell’IRCCS Maugeri di Pavia, grazie all’ERC Advanced Grant assegnato al progetto.
iLAB Sostenibilità: un nuovo laboratorio per imparare a pensare per sistemi

Al Museo Scienza e Tecnologia di Milano è stato appena inaugurato iLAB Sostenibilità, nuovo spazio educativo per riflettere sull’interconnessione tra le nostre scelte e il mondo che ci circonda. Il nuovo progetto propone un’esperienza immersiva per esplorare la complessità, comprendere le interazioni e imparare a guardare il mondo contemporaneo in termini di sistemi.
Accostarsi alla complessità della realtà in modo creativo, animando con i propri gesti e le proprie interazioni un mondo di ombre. E scoprendo concetti importanti, come quello di feedback o di soglia di cambiamento, attraverso esperimenti pratici, come un vaso pieno di acqua che solo dopo una certa quantità di aggiunte d’un tratto si colora. «Un effetto che può applicarsi anche al riscaldamento globale: la temperatura aumenta senza conseguenze apparenti, fino a che non si oltrepassa una certa soglia», spiega Enrico Miotto, fisico e curatore di iLAB Sostenibilità.
Fibrosi cistica: la ricerca che restituisce il respiro

La Fondazione per la Ricerca sulla Fibrosi Cistica ha presentato la XXIII Campagna nazionale FFC Ricerca, che attraverso il bando 2025 finanzierà 15 nuovi progetti. Abbiamo chiesto a Carlo Castellani, direttore scientifico della Fondazione, di parlarci degli aspetti più promettenti della ricerca, dei nuovi farmaci che hanno cambiato la vita di molti (purtroppo non tutti) i malati, dello studio MindKids, che si focalizzerà sulla salute mentale dei bambini con fibrosi e dello screening del portatore sano. Crediti immagine: Fondazione Fibrosi Cistica
«Mi avevano dato due anni di vita». Virginia Fiori, nata con la fibrosi cistica e responsabile della delegazione della Fondazione Fibrosi Cistica di Firenze, ha raccontato la sua esperienza diretta della malattia – e soprattutto della cura – a un pubblico attento e commosso, durante la presentazione dei nuovi progetti di ricerca 2025 della FFC a Milano, il 17 settembre scorso.
Europa in cenere: (un'altra) estate di incendi

Rosso come il fuoco, bianco come il fumo, grigio come la cenere. Sono i colori che rappresentano l’estate 2025 in Europa, ogni anno sempre più rovente e più incendiata che mai. Soprattutto in Spagna, Portogallo e Italia. I primi dati EFFIS segnalano che nel 2025 in nostro Paese, con 77.519 ha bruciati, ha superato la media storica. Intere zone lambite dalle fiamme, aree protette sommerse dalla cenere e una guerra contro il tempo e il fuoco. E, sempre più, contro le malattie. Anche a causa del cambiamento climatico
Le previsioni dell’Indice Meteorologico degli Incendi (FWI) elaborate dall’European Forest Fire Information System (EFFIS) segnalano un attenuamento del rischio di eventi estremi nelle prossime settimane, con valori in calo anche nelle aree dell’Europa occidentale e orientale più colpite.
Il cambiamento climatico aumenterà la variabilità delle rese agricole

Il cambiamento climatico non minaccia solo la quantità dei raccolti, ma anche la loro stabilità. Uno studio mostra che con l’aumento delle temperature le rese di mais, soia e sorgo diventeranno più variabili, esponendo l’agricoltura globale – e soprattutto nei paesi più poveri – a rischi crescenti di crisi e fluttuazioni sempre più imprevedibili.
Il riscaldamento globale causato dai combustibili fossili aumenterà la variabilità delle rese di mais, soia e sorgo in tutti i continenti, secondo uno studio pubblicato su Science Advances. Il gruppo di ricerca è il primo a quantificare l’impatto del cambiamento climatico sulla fluttuazione annuale delle rese di queste colture, che sono tra le più importanti per l’agricoltura mondiale.
Per favore vieni! La voce di Hind e il cinema contro il silenzio

La storia di Hind Rajab, uccisa a sei anni insieme ai soccorritori che cercavano di salvarla, diventa un film che intreccia documentario e finzione per restituire la forza della sua voce e denunciare l’impotenza di fronte alla guerra. Diretto da Kaouther Ben Hania e sostenuto da grandi nomi del cinema internazionale, La voce di Hind è un’opera che invita a ricordare, a testimoniare e a non tacere.
Lunedì 29 gennaio 2024, primo pomeriggio; nella Striscia di Gaza è in corso l’offensiva Spade di ferro, lanciata da Israele. Hind Rajab, bambina palestinese di 6 anni, è in auto, una Kia Picanto, con lo zio, la zia e tre cugini, a una stazione di servizio a Tel Al-Hawa, quartiere a sud di Gaza City. Stanno fuggendo, mentre la mamma di Hind e i fratelli più grandi sono scappati a piedi.
L’umanità perduta nelle guerre

Nel Novecento la promessa di un’umanità più giusta si è infranta contro genocidi, guerre mondiali, bombardamenti a tappeto e atrocità di massa. In "Humanity", Jonathan Glover ha cercato di capire come sia stato possibile erodere la compassione e la dignità umana fino a ridurle al silenzio. La sua riflessione, oggi più che mai attuale, interroga la psicologia morale della guerra e la necessità di un’etica che argini la disumanizzazione.
All’inizio del XX secolo sembrava che l’umanità stesse liberandosi dal ciclo di guerre, barbarie e crudeltà che l'aveva accompagnata per secoli. Dalla caduta di Napoleone erano infatti intercorsi quasi cento anni di pace pressoché ininterrotta, che facevano sperare in un futuro in cui i conflitti sarebbero stati risolti da una diplomazia sorretta da una condivisa legge morale. Come sono stati possibili, allora, gli 86 milioni di morti per cause di guerra nel periodo tra il 1900 e il 1989?
Studiare l’erosione costiera con i dati dalla citizen science

L’erosione costiera è un rischio cui l’Italia risulta particolarmente vulnerabile, esacerbato dalle attività umane e dalla crisi climatica. A Genova, un’iniziativa di citizen science nata nell’ambito del progetto PNRR Return unisce foto scattate dai cittadini, algoritmi di intelligenza artificiale e modelli di simulazione del moto ondoso. Obiettivo: capire meglio come la linea di costa evolve e fornire i dati per strategie di prevenzione efficaci.
Un’altra estate tremendamente calda si avvia al termine, e le spiagge iniziano a svuotarsi. Via gli ombrelloni, riposte le sdraio, di nuovo a casa i bagnanti.
