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Hebe de Bonafini e le Madres de Plaza de Mayo: la maternità che sfidò la dittatura

Hebe de Bonafini

Hebe de Bonafini, figura simbolo delle Madres de Plaza de Mayo, ha trasformato il lutto privato in una forza politica capace di sovvertire il patriarcato e denunciare il terrore della dittatura argentina. Con le altre Madres ha reinventato la maternità come gesto pubblico, collettivo e rivoluzionario, aprendo varchi nella repressione e costruendo una memoria condivisa che continua a interrogare il presente e le sue ingiustizie.

Hebe de Bonafini è venuta a mancare il 20 novembre 2022. 

In casa mia le trasmissioni di Gianni Minà erano un appuntamento a cui non si poteva mancare: fin da piccola ascoltavo quella voce inconfondibile e familiare parlare di Argentina, di desaparecidos, e ricordo la sua intervista a Hebe de Bonafini. 

In Senato si discute (male) sul Ponte sullo Stretto

ponte sullo stretto

La senatrice a vita Elena Cattaneo ha meritoriamente organizzato un confronto tra esperti in Senato riguardo gli aspetti tecnico-scientifici del progetto del Ponte sullo Stretto. Purtroppo l'evento ha faticato a soddisfare la necessità di fare chiarezza. I temi scientifici trattati sono estremamente complessi, ed è proprio per questo che in un setting del genere la scelta dei relatori è la singola scelta più importante, per cercare di non far pensare a chi ascolta che il consenso della comunità scientifica intorno alle diverse ipotesi si approssimi con la percentuale di relatori in accordo con ciascuna di esse. La mediazione è mancata del tutto, perché la mediazione culturale è un mestiere, una professione, che nessuno dei presenti pratica. Nell'immagine un rendering del ponte. Credit: WeBuild.

Si è svolto ieri presso il Senato della Repubblica, un confronto tecnico-scientifico sul progetto del Ponte sullo Stretto di Messina, organizzato dalla senatrice a vita Elena Cattaneo.

Che ognuno trovi le proprie ragioni: le scelte dei grandi nel lasciare la vita

Immagine delle gemelle Kessler del 1965

La scelta delle sorelle Kessler di ricorrere al suicidio assistito offre un'occasione di riflessione sulle decisioni di fine vita. Filosofi, scienziati, pensatori, vincitori di Nobel e persone che hanno lasciato un segno nell’arte e nella letteratura hanno fatto scelte diverse nel momento di lasciare questo mondo, chi fieramente rivendicando la propria autodeterminazione, chi accettando fino alla fine il proprio percorso. Crediti immagine: Wikimedia Commons/dominio pubblico

A egregie cose il forte animo accendono
l’urne de’ forti...

Il Paradosso del Mo.S.E: salvare Venezia danneggiando il suo capitale naturale

Immagine della laguna di Venezia con isolotto ricoperto di vegetazione e cartello segnaletico giallo su cui si legge "Venezia"

Le “barene”, formazioni tipiche della laguna di Venezia, sono isolotti coperti di erbe e piccoli arbusti, che periodicamente vengono sommersi dalle maree. Questi ecosistemi, come tutti gli ambienti umidi costieri vegetati, sono in grado di catturare e immagazzinare grandi quantità di anidride carbonica, sottraendola all’atmosfera. È il “carbonio blu”, prezioso alleato contro il riscaldamento globale. Ma il Mo.S.E., riducendo il fluire dell’acqua di mare nella laguna, può ridurre la loro azione fino al 30%. Lo afferma uno studio dell’Università di Padova sostenuto con i fondi europei della partnership RETURN. Crediti immagine: AndreaFl74/Pixabay

I veneziani, tradizionalmente, andavano in barca a farci le scampagnate: lo si vede ancora in una scena del film Pane e tulipani, in cui la protagonista, interpretata da Licia Maglietta, organizza un pic nic proprio su una barena, con cesto di leccornie e accompagnamento di fisarmonica. Non a caso, c’è una barena un tempo molto frequentata che ancora oggi è indicata qualche volta come “i tavolini” (anche se oggi i tavolini non ci sono più). Certo, bisogna scegliere con attenzione il momento di accomodarsi su una barena, per evitare di finire a mollo all’alzarsi della marea.

Riscaldamento globale: il pessimismo non serve

unep cespuglio

Gli scenari climatici sono molto migliorati rispetto a quando è stato siglato l’Accordo di Parigi. È importante riconoscerlo e darsi anche qualche pacca sulla spalla, se questo serve per darci la forza e pretendere che governi, mercati e società accrescano i loro impegni climatici. È ancora possibile stare sotto 1,5°C, ma, se non dovessimo riuscire, «ogni decimo di grado conta» per risparmiare danni a ecosistemi e benessere umano.

Immagine: Linh Do, UNEP

Dieci anni fa era il 2015 e, a quel tempo, il 2015 era stato l’anno più caldo fino ad allora registrato. Dieci anno dopo, l’anno più caldo è per ora il 2024, con un’anomalia termica di oltre 1,5°C, cioè oltre l’obiettivo più ambizioso e più vitale dell’Accordo di Parigi.

La Cop11 di Ginevra per contrastare l’epidemia di tabacco

sigaretta spezzata

Per tutta la settimana si discute a Ginevra su come aggiornare la Convenzione quadro per il controllo del tabacco. Sottoscritta da oltre 180 Paesi ha raggiunto risultati importanti per la tutela della salute delle persone, tuttavia si fatica a contrastare le strategie aggressive dell’industria del tabacco. E in questo l’Italia, purtroppo, non brilla per indipendenza.

Lunedì 17 novembre, a Ginevra ha preso il via la Cop11, la Conferenza delle parti che riunisce tutti i firmatari della Convenzione quadro dell'OMS per il controllo del tabacco (FCTC). Un avvio con molto meno clamore e copertura mediatica della Cop30 di Belem. Eppure non sono poche le ragioni per guardare all’incontro con interesse, tra cui il ruolo dell’Italia che, purtroppo si conferma sempre di più come un ruolo scellerato. Ma andiamo con ordine.

Comunicare la scienza: una questione di coraggio

Immagine dell'edificio della Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) di Trieste

Al Convegno Nazionale di Comunicazione della Scienza della SISSA di Trieste, dal 2 al 5 dicembre, si discuterà anche del nuovo ruolo di chi si occupa di scienza e di comunicarla. Il dichiarato attacco a ricerca e Università scatenato dall’amministrazione Trump impone di abbandonare la neutralità di chi si limita a riportare i fatti, e prendere posizione su determinati valori e sulle visioni di società a cui la scienza è destinata. Nico Pitrelli, responsabile scientifico e organizzativo del Convegno, ci racconta che cosa si aspetta dall’incontro alla SISSA e dal prossimo futuro. Crediti immagine: SISSA

Confrontarsi a tu per tu con un esperto, ma solo finché non suona il campanello.

Interruzione volontaria di gravidanza: quanto è semplice ottenerla?

percorso con segnali di stop

Un sondaggio on line per documentare il percorso che va dalla decisione di abortire fino all’accesso vero e proprio a un servizio che dovrebbe essere garantito per legge. Infatti possono essere ancora tanti e diversi gli ostacoli che non emergono dai dati oggi rilevati e pubblicati.

“Quando hai deciso di interrompere la gravidanza, da quali fonti hai ottenuto informazioni sulla procedura per accedere al servizio?” “Ti hanno rilasciato il certificato per l’IVG al primo consulto?” “Se te l’hanno negato, quali ragioni hanno addotto?” “Ti è stata chiesta un’ecografia per ottenere il certificato?” “Hai dovuto pagarla di tasca tua?” “Quanto tempo è trascorso dalla decisione di interrompere la gravidanza al rilascio del certificato?” “Ti è stata offerta la possibilità di scegliere tra aborto chirurgico e farmacologico?”

Endometriosi: quanto contano i traumi dell’infanzia e la genetica

mano con nastro giallo endometriosi

Un recente studio suggerisce che l’insorgenza dell’endometriosi potrebbe essere collegata al vissuto traumatico delle pazienti, aprendo nuove strade per l'identificazione dei fattori di rischio e la diagnosi della malattia.

L’endometriosi potrebbe avere radici ancora più complesse di quanto si pensasse. Questa malattia, caratterizzata dalla presenza di tessuto endometriale (per la precisione, di un tessuto simile all'endometrio ma con alcune differenze istologiche), al di fuori dell’utero (ectopico), è tanto diffusa quanto ancora poco compresa per molti aspetti – a partire dalle sue cause.