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La bianca scienza

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L’allenamento musicale migliora la lettura di testi scritti

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Uno studio pubblicato su NeuroImage Reports mostra che i musicisti attivano il cervello in modo diverso dai non musicisti durante la lettura, con un coinvolgimento bilaterale del giro occipitale medio. L'educazione musicale sembra migliorare le abilità di lettura e potrebbe proteggere da disturbi come la dislessia.

Immagine Pixabay

I musicisti leggono usando il cervello in modo diverso dalle altre persone. È il risultato di un recente studio uscito su NeuroImage Reports firmato da Alice Mado Proverbio e di Elham Sanoubari dell’Università Milano-Bicocca. Una delle principali conclusioni è la notevole differenza nell'attivazione cerebrale tra musicisti e non musicisti nel giro occipitale medio (MOG) durante la lettura di testi.

Vaccini e ricerca: criticità e contraddizioni nel dibattito pubblico italiano

Publichiamo la contro-risposta dell'epidemiologo Eugenio Paci all'articolo Vaccini anti-COVID-19 e mortalità: ben venga un confronto scientifico serio.

Ringrazio Alessandria e colleghi per i loro commenti. Ovviamente, Scienza in rete non è una rivista di epidemiologia; la sintesi editoriale voleva evidenziare la difficoltà incontrata nel seguire la storia di questo dataset e naturalmente ben vengano integrazioni e arricchimento di informazioni. Francamente però trovo che la lamentela ormai abituale sulla mancanza di spazio nei media sia ripetitiva e piuttosto noiosa.

Vaccini anti-COVID-19 e mortalità: ben venga un confronto scientifico serio

L'articolo di Eugenio Paci pubblicato su Scienza in rete il 4 settembre ha chiesto un confronto scientifico serio e indipendente sui vaccini contro COVID-19, facendo in particolare riferimento al ‘caso da discutere’ di uno studio sulla provincia di Pescara, con risultati controcorrente sul rapporto tra questi vaccini e mortalità. Paci sosteneva che «errori di disegno, debolezze nella qualità dei dati, analisi non adeguate degli studi di efficacia vaccinale come quelle segnalate sono assai pericolosi… Le valutazioni» a suo dire «metodologicamente approfondite attualmente presenti nella letteratura internazionale non vanno nella direzione suggerita [dallo studio pubblicato su Microorganisms]…, con conclusioni che sono inconclusive e incerte e basate come sono su dati che mostrano problemi di qualità sostanziale». Gli autori di questo studio vogliono ora documentare come i problemi metodologici e di qualità dei dati attribuiti alla loro ricerca siano infondati, mentre essi sono presenti nella letteratura internazionale. Segnaliamo qui la contro-risposta di Eugenio Paci.

Immagine Freepik, Pixabay).

L’articolo di Eugenio Paci Vaccini e commissione Covid-19: serve un confronto scientifico serio (Scienza in rete, 4 settembre 2024) ha nel titolo una proposta che condividiamo, che coincide con quanto la Commissione Medico-Scientifica indipendente (di cui gli autori sono membri o collaboratori) non cessa di chiedere alle istituzioni, dalla sua nascita nel novembre 2021.

Ama i tuoi microbi come te stesso

Immagine molto ingrandita di batteri gialli su sfondo azzurro

La pandemia di Covid-19 ha riacutizzato il timore dei microbi, già sollecitato dalle molte pubblicità che spingono a igienizzare e disinfettare. Un approfondito saggio, molto dettagliato e documentato, ci mostra che al contrario i microrganismi sono nostri preziosi alleati, indispensabili alla vita sulla Terra. In grandissima parte utili, devono essere tutelati e trattati con rispetto, anche perché possono aiutarci a difendere la sostenibilità stessa della nostra presenza sul Pianeta. Crediti immagine: CDC/Unsplash

Preparatevi a un viaggio lungo, appassionante, molto documentato - e quindi anche piuttosto impegnativo - attraverso un immenso mondo di cui pochi immaginano l’estensione: quello dei microbi. Siamo di fronte a un saggio di divulgazione scientifica che, benché nel complesso sia chiaro e di lettura scorrevole, non risparmia alcune parti di approfondimenti tecnici, meglio apprezzabili da chi abbia qualche conoscenza di base nel campo della biologia.

Solo il 3,5% delle città europee monitorate ha una buona qualità dell’aria

Inquinamento atmosferico cittadino

Solo 13 città europee tra quelle monitorate su 370 circa rispettano il limite OMS di 5 microgrammi per metro cubo annui di PM2,5. La svedese Uppsala è la prima. Nessuna di queste è italiana. Nonostante la qualità dell'aria e le morti associate sono in continuo calo in Europa, serve fare di più.

Immagine: Uppsala, Lithography by Alexander Nay

La maggior parte delle città europee monitorate non rispetta il nuovo limite dell’OMS del 2021 di 5 microgrammi per metro cubo all’anno di concentrazione di PM2,5. L’esposizione a particolato atmosferico causa accresce il rischio di malattie cardiovascolari, respiratorie, sviluppo di tumori, effetti sul sistema nervoso, effetti sulla gravidanza.

Risposta alle osservazioni di Bolloré e Bonnassies

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Visto che a Bolloré e Bonnassies piacciono gli aneddoti, apprezzeranno sicuramente questo. Durante una lezione di logica matematica Bertrand Russell venne sfidato da uno studente: Ci dimostri che se 0=1 allora lei è il Papa. Una sfida congeniale per Russell, che si racconta rispose così. Aggiungiamo 1 a entrambi i lati dell’equazione ottenendo 1=2. L’insieme che contiene il Papa e me ha due elementi. Ma poiché 2=1 l’insieme contiene un elemento. Dunque il Papa sono io. 

Non possiamo dimostrare che Dio esista, ma abbiamo qualche prova

Le dimostrazioni assolute appartengono al dominio teorico, come la matematica, dove un ragionamento corretto conduce a una conclusione immutabile. Nel mondo reale, però, le informazioni a disposizione sono sempre incomplete, e anche un ragionamento corretto può portare a conclusioni errate: gli autori del saggio Dio, la scienza, le prove rispondono all'articolo di Hykel Hosni e Angelo Vulpiani.

Nell'immagine: dettaglio de La creazione di Adamo di Michelangelo (immagine speculare). Crediti: Wikimedia Commons. Licenza: pubblico dominio
 

Nell’articolo intitolato Perché la scienza non può dimostrare l’esistenza di Dio, Hykel Hosni e Angelo Vulpiani scrivono che il libro Dio, la scienza, le prove, che abbiamo scritto e pubblicato recentemente in Italia per le Edizioni Sonda, si sbaglia cercando di dimostrare l’esistenza di Dio attraverso la scienza.

Risoluzione Sasso: l’educazione sessuale e affettiva è ancora un miraggio per le scuole italiane

Sit in Arcigay e Tocca a noi contro la risoluzione Sasso

La risoluzione 7-00203 presentata da Rossano Sasso e recentemente approvata promuove linee guida che escludano la presunta “ideologia gender” dall'educazione sessuale nelle scuole. Un approccio che ha suscitato proteste da parte di associazioni e opposizioni, che temono una limitazione nell'accesso a un'educazione sessuale inclusiva – e che i giovani restino privi di una formazione dal ruolo non indifferente per il loro benessere sessuale e affettivo.

Nell'immagine di copertina: il sit in di Arcigay e Tocca a noi a Genova. Crediti immagine di copertina: Arcigay/Tocca a noi

«E se qualcuno pensa di sostituirsi alle famiglie, magari con sedicenti esperti provenienti da associazioni Lgbtqia+, nell'educazione di bambini di 6 anni, troverà sempre nella Lega un muro insuperabile», ha affermato qualche giorno fa su Repubblica il sottosegretario all’Istruzione Rossano Sasso, commentando la recente approvazione della risoluzione 7-00203, Adozione di linee guida volte a favorire il rispetto de

Coscienti, senzienti, emotivi: la dichiarazione di Cambridge (e qualche crepa nel nostro ego)

Quest’anno è stata proposta la New York Declaration on Animal Consciousness, che fa seguito alla Dichiarazione di Cambridge del 2012, secondo la quale molti animali non umani, dai mammiferi ai cefalopodi, possiedono i substrati neurologici per la senzienza e le emozioni. Una presa di posizione su basi scientifiche che sfida la visione cartesiana degli animali come macchine prive di emozioni. Ma l'idea fatica a radicarsi nel pubblico generale, che spesso rifiuta il concetto di senzienza negli animali.

«Si dichiara quanto segue: L’assenza di una neocorteccia non sembra precludere ad un organismo l’esperienza di stati affettivi. Prove convergenti indicano che animali non-umani possiedono i substrati neuroanatomici, neurochimici e neurofisiologici degli stati consci assieme alla capacità di esibire comportamenti intenzionali. Conseguentemente, il peso delle prove indica che gli umani non sono unici nel possedere i substrati che generano la coscienza.