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Darwin in diretta

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In Italia, in queste settimane, un giornalista sta realizzando notevoli guadagni con un libro dove denuncia lo scandaloso numero di parentele tra gli accademici della stessa Università. Egli non può non sapere che esistono almeno tre importanti fattori "sani" (oltre, ovviamente, alle possibili ingiustizie) che possono favorire il fatto che il figlio di un professore diventi lui stesso un professore:
Francesco Colotta espone una interpretazione in chiave evoluzionistica del cancro e delle prospettive di cura.
L'università è il cuore della società, nell'era della conoscenza. Occorre parlarne correttamente. Anche in Italia. Tenendo conto dei mali che l'attraversano. Ma anche dei suoi aspetti positivi. Ci sono settori che hanno una grande tradizione e realizzano tuttora una buona formazione. Insomma, chi vuole parlare seriamente di università deve proporre un discorso articolato e non deve lasciarsi sedurre dalle tante sirene del mercato, che vorrebbero attenuarne il carattere pubblico. E' indispensabile uscire dai luoghi comuni morbosamente diffusi da persone insoddisfatte che magari vengono da esperienze in cui il mercato ha già avuto l'effetto devastante che potrebbe avere anche da noi se continua così: lo slogan che deve campeggiare sull'Università italiana è: "La cultura superiore è il più importante investimento di una democrazia avanzata e il nostro mondo deve accettare una volta per tutte, come diceva il compianto Antonio Ruberti, che i beni immateriali portano più benessere, felicità e consapevolezza dei beni materiali".
Il processo concordato di riduzione delle armi nucleari tra Stati Uniti e Russia ha ripreso a marciare. Il presidente russo Medvedev e quello americano e Obama si incontreranno a Mosca il prossimo 6 luglio e per tre giorni faranno il punto della situazione nel tantativo di stabilire almeno le basi un nuovo trattato che preveda la ulteriore drastica riduzione delle armi nucleari offensive dei due paesi, come concordato nel loro incontro di Londra del primo aprile scorso. Se il negoziato verticale tra le due massime potenze nucleari andrà in porto, anche il più generale e orizzontale Trattato di non proliferazione potrebbe subire un'accelerazione. di ALESSANDRO PASCOLINI