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April 2019

L’impossibile e splendida immagine di un buco nero

Ecco la prima immagine del buco nero 6,5 miliardi di volte più massiccio del Sole nascosto nel centro della galassia M 87. L’anello luminoso è formato dalla luce incurvata dall'intensa gravità esercitata dal buco nero. Ad oggi, questa immagine è la prova più importante dell'esistenza di buchi neri supermassicci. Crediti: Event Horizon Telescope Collaboration

Grazie all'impiego rete globale di radiotelescopi e agli sforzi di collaborazione internazionale, è stata resa pubblica la prima immagine dell'orizzonte degli eventi di un buco nero, ossia la regione nelle immediate vicinanze del buco nero. Varcato questo confine, infatti, l'intenso campo gravitazionale è in grado di trattenere ogni cosa, compresa la stessa radiazione elettromagnetica. L'immagine, frutto dell’innovativo, delicato e complesso lavoro di indagine che ha visto il team del progetto EHT (Event Horizon Telescope) cattura un buco nero 6,5 miliardi di volte più massiccio del Sole, nascosto nel centro della galassia M 87

Dall'ossitocina alle gemelline cinesi

Crediti: MaxPixel. Licenza: CC0 Public Domain

Cosa accomuna l'ossitocina e il lavoro del ricercatore cinese che ha portato alla nascita di due gemelle con il genoma modificato attraverso la tecnologia CRISPR?L'ormone ossitocina, oltre al ruolo nel parto e nella lattazione, è coinvolta anche in fenomeni attinenti alla sfera sessuale e soprattutto sociale. Per quanto riguarda il gene CCR5, quello che He Jiankuj ha inattivato nelle gemelle, uno studio del 2016 ne aveva messo in luce il coinvolgimento sulle funzioni di cognizione e memoria. Il caso delle gemelle su cui il ricercatore cinese He Jiankuj ha eseguito un editing del genoma con la tecnologia CRISPR pone quindi da una parte il problema dell'utilizzo di tecniche ancora giovani e dagli effetti irreversibili, dall'altra quello dei possibili effetti cognitivi che la delezione del gene CCR5 può determinare. Il controllo di quelle che sono comunemente intese come le capacità superiori dell’essere umano, già forse possibili con interventi ormonali, può ora essere dietro l’angolo: non deve essere possibile esplorarle senza avere una maggiore e approfondita comprensione di cosa significhi l’introduzione nel genoma di variazioni in grado di modificare la nostra vita psichica.

Viaggio intorno al cervello

Un ricercatore nel laboratorio di neurobiologia. Crediti: Stefano Amadeo

La Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste (Sissa) parteciperà a ESOF 2020. Le tre aree di studio indagate in Sissa sono neuroscienze, fisica e matematica: a ciascuna, Scienza in rete dedicherà un articolo per comprendere come hanno preso avvio, in che direzioni si sono sviluppate, quali attività si praticano oggi e quali sfide si delineano all’orizzonte per il futuro. Cominciamo qui a raccontare delle neuroscienze, attraverso un’intervista a più voci, dove tradizione e attualità si mescolano per fornire al lettore una visione d’insieme e gettare luce sui principali oggetti d’indagine della materia. 

Tracce cruciali di un'ecatombe nel Dakota del Nord

Pesci fossilizzati accatastati l'uno sopra l'altro rinvenuti a Tanis, nel Dakota del Nord. La loro disposizione suggerisce l’azione di una violenta ondata in grado di travolgerli e gettarli a riva. La presenza di sferule da impatto (alcune rinvenute anche nelle loro branchie) indica che questa morte collettiva avvenne meno di un’ora dopo l’impatto dello Yucatan. Crediti: Robert DePalma

È stato scoperto nel Dakota del Nord un ricco giacimento di fossili risalenti a 66 milioni di anni fa: contiene i resti di mammiferi, mosasauri, pesci, microorganismi marini, insetti e parte della carcassa di un triceratopo risalenti alla prossimità del limite K-Pg. Vi è inoltre una massiccia presenza di tectiti, minuscole sfere vetrificate che indicano che il fondale del Mare interno occidentale doveva essere già esposto all'impatto dell'asteroide cui si riconduce l'origine dell'ecatombe. Il fenomeno che ha probabilmente portato al massiccio accumulo di fossili è un'onda di sessa, un moto oscillatorio generato dalle perturbazioni dell'acqua a seguito di sollecitazioni esterne

Le notizie di scienza della settimana #95

Un gruppo di giovani ricercatori e giornalisti scientifici lancia l'appello #ScienzaInParlamento - La Scienza al servizio della Democrazia per chiedere che anche il Parlamento italiano si doti di un ufficio di consulenza scientifica e tecnologica. L'idea è quella di una struttura che funzioni da intermediaria tra gli esperti e i politici, per offrire informazioni esaustive, indipendenti e funzionali all'attività legislativa riguardo ai numerosi temi di politica pubblica che hanno un contenuto scientifico e tecnologico. In Europa sono numerosi i Parlamenti che si avvalgono di una struttura di consulenza scientifica e tecnologica per la loro attività. L'esperienza più longeva è quella del Parlamento britannico, che ha istituito un ufficio con queste funzioni nel 1987 e lo ha reso interno e permanente nel 2001. Molto più giovane è l'esperienza spagnola, che nasce poco più di un anno fa su Twitter con l'hashtag #CienciaenelParlamento, lanciato da un gruppo di ricercatori, perché il Congresso istituisse un ufficio di consulenza scientifica e tecnologica. A novembre scorso il primo incontro tra deputati, scienziati e consulenti scientifici e poco dopo l'allocazione di un budget dedicato a questa attività. E in Italia? Un'esperienza c'è stata, ma ha avuto vita breve e la sua attività è stata intermittente. Perché non ripensare a una struttura con maggiore radicamento istituzionale e con uno staff di consulenti scientifici preparati che possa offrire informazione indipendente, di qualità e fruibile da deputati e senatori e offrire in anticipo una prospettiva sulle tecnologie che promettono di cambiare il volto della nostra società? Nell'immagine: la Camera dei deputati in occasione dell'elezione del Presidente Fico il 23 marzo 2018. Credit: Camera dei Deputati / Flickr. Licenza: CC BY-ND 2.0.

Robot: rischi e opportunità