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Presentato Research4Life

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Comunicato stampa


 

«L’Italia deve al più presto riallinearsi con l’Europa in tema di sperimentazione animale, se vogliamo che la nostra ricerca rimanga competitiva e in grado di dare risposta ai problemi di salute ancora irrisolti». È questo l’appello che scienziati, pazienti, medici e industria farmaceutica hanno rivolto oggi alle istituzioni in occasione della presentazione ufficiale a Roma, presso il Senato della Repubblica, di Research4Life, iniziativa lanciata da parte di un ampio gruppo di enti che hanno a cuore il futuro della ricerca biomedica italiana e della collettività e che per questo hanno deciso di parlare con un’unica voce per migliorare il dialogo tra istituzioni, società civile e mondo della ricerca. Caratteristica peculiare di Research4Life è dare spazio non solo a chi porta avanti la ricerca in ambito accademico, ma anche a chi ne traduce i risultati in terapie disponibili sul mercato, a chi le eroga ai pazienti e soprattutto ai malati in attesa di una cura.

L’incontro è stato introdotto dai saluti dell’On. Pierpaolo Vargiu, Presidente della Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati, e della Sen. Emilia Grazia De Biasi, Presidente della Commissione Sanità del Senato,  e dagli interventi di Roberta Chersevani, Presidente Federazione Nazionale Medici Chirurghi e Odontoiatri, e di Sandra Petraglia, Direttore Ufficio Sperimentazioni Cliniche di AIFA. Laura Berti, giornalista TG2-Medicina 33 ha, poi, moderato la tavola rotonda a cui hanno partecipato: Giulio Cossu, Professore di Medicina Rigenerativa Università di Manchester – Associazione Luca Coscioni, Carlo Manfredi, Presidente OMCeO Massa Carrara, Francesca Pasinelli, Direttore Generale di Telethon, Roberto Speziale, Presidente Anffas, Gianluca Vago, Rettore dell’Università degli Studi di Milano.  Elena Cattaneo, Senatrice a vita e ricercatrice, infine, anche alla luce della sua duplice esperienza di Ricercatrice e di Parlamentare, ha concluso ribadendo l’importanza e l’utilità dell’iniziativa che è stata oggi presentata.

«Abbiamo scelto di iniziare da un tema complesso e scomodo come quello dell’uso dei modelli animali nella ricerca biomedica per rompere il silenzio generale che, da sempre, circonda questo argomento» ha spiegato Giuliano Grignaschi, segretario generale di Research4Life. «Una scelta di coraggio e soprattutto di urgenza, alla luce delle recenti scelte fatte dal nostro Paese: siamo estremamente convinti che una corretta informazione sia un requisito essenziale per fare scelte consapevoli, sia a livello individuale che pubblico». E l’importanza di una corretta informazione è stata ribadita anche dal Ministro della Salute Beatrice Lorenzin che, nella sua lettera di saluto a sostegno dell’iniziativa, ha  dichiarato come «il rischio è che un cittadino poco informato, o peggio, male informato, possa lasciare campo aperto a convinzioni non fondate scientificamente. Questo non possiamo permetterlo, soprattutto perché stiamo parlando di un campo estremamente sensibile quale è la salute dei cittadini».

Pierpaolo Vargiu  si è soffermato sulla difficoltà del parlamentari  di tener conto correttamente sia delle ragioni del mondo scientifico e contemporaneamente resistere alle pressioni dei media e dell’opinione pubblica, come nel caso di Stamina. Contraddizione che può essere meglio gestita se anche il mondo scientifico si impegna  a comunicare in modo chiaro e comprensibile l’oggetto del proprio lavoro.

Emila Grazia De Biasi ha sottolineato l’importanza della ricerca, compresa la fase di sperimentazione sugli animali, sia per la salute dei cittadini ma anche per il più generale sviluppo del Paese. La sperimentazione animale va effettuata all’interno sia di regole derivanti  dall’etica di responsabilità che si deve avere nei confronti anche degli altri esseri viventi, sia dei protocolli particolarmente stringenti previsti dalle normative vigenti. Una corretta ed efficace comunicazione da parte del mondo scientifico è sicuramente necessaria per superare almeno in parte le attuali difficoltà che hanno messo l’Italia a rischio di infrazione per come ha recepito la Direttiva Europea 61/2010. 

Roberta Chersevani ha sostenuto che la ricerca biomedica, compresa la fase di sperimentazione sulle cavie, è fondamentale per rispondere alle esigenze e alle speranze dei pazienti, ricordando che la Federazione degli Ordini dei Medici si è espressa all’unanimità a favore dell’utilizzo degli animali, nel rispetto dei principi etici e dei protocolli, nella ricerca di nuovi farmaci e di nuove terapie. Da qui il patrocinio di FNOMCeO a Research4Life. 

Elena Cattaneo, Senatrice a vita e Ricercatrice, ha detto: "Mi auguro che questo appello possa concretamente servire a far sì che la Commissione Europea, aprendo una doverosa procedura di infrazione per errato recepimento della Direttiva europea, aiuti la politica italiana ad aprire gli occhi su uno strumento ad oggi irrinunciabile della ricerca. E' tempo di lasciarsi alle spalle scelte incomprensibili che non trovano alcun riscontro nei fatti e il cui esito è quello di ostacolare i ricercatori e il Paese nello sviluppo e, soprattutto, nella scoperta di nuova conoscenza per terapie a beneficio di tutta l'umanità".

Prima iniziativa concreta la lettera aperta alla Commissione europea, disponibile on line, perché il nostro Paese ritorni sui suoi passi e adotti la nuova Direttiva 63/2010/UE sulla protezione degli animali utilizzati a fini scientifici nella sua versione originale, eliminando quelle restrizioni introdotte nella legge italiana che pongono l’Italia a rischio di infrazione nei confronti dell’Europa. Più in generale, la piattaforma web è uno strumento di informazione e condivisione che dà la possibilità a istituzioni, giornalisti e cittadini di ricevere informazioni aggiornate e corrette direttamente dalla voce di tutti i protagonisti di Research4Life (non solo ricercatori ma anche rappresentanti di pazienti, dell’industria, del mondo medico e politico).

 

La nuova Direttiva 63/2010/UE sulla protezione degli animali utilizzati a fini scientifici è stata elaborata con grande difficoltà in quasi dieci anni di lavoro, riuscendo a rappresentare, nella versione approvata, il punto di equilibrio tra le istanze diverse e talora contrapposte. Nonostante abbia partecipato attivamente ai lavori europei, l’Italia ha applicato una normativa, quella contenuta nel Decreto legislativo n. 26/2014, molto più restrittiva della direttiva che ha inteso trasporre, prevedendo per esempio il divieto di utilizzo di animali per gli xenotrapianti, per le ricerche su sostanze d'abuso e per le esercitazioni didattiche dei futuri ricercatori (biologi, farmacisti, CTF, biotecnologi), nonché il divieto di allevamento (ma non di utilizzo) sul territorio italiano di cani, gatti e primati non umani. La moratoria di tre anni introdotta nel provvedimento per l’entrata in vigore dei divieti relativi agli xenotrapianti e alle sostanze di abuso, pur consentendo la prosecuzione delle attività di ricerca in corso fino al 31 dicembre 2016, pregiudica sin d’ora la possibilità di accedere a bandi e finanziamenti europei e riduce, di conseguenza, la capacità di ricerca dell’Italia nei consessi internazionali.

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