Luci e ombre della riforma
Buona la riforma dell'Università quando parla di abilitazione scientifica nazionale dei docenti con possibilità di scelta da parte degli atenei secondo i propri programmi di ricerca, così come la valutazione posta in capo all'ANVUR. Troppo invece il potere dato ai rettori e scarso quello che resta al Senato accademico. Infausta l'idea di mettere così tanti esterni (provenienti dal mondo delle imprese) nel CDA delle Università. E quanto alla prevalenza della ricerca applicata, è una cattiva idea - come diceva John Dewey - legarsi al palo dell'utile con una catena troppo corta.