fbpx September 2021 | Scienza in rete

September 2021

L'OMS riduce nettamente i limiti per gli inquinanti atmosferici

Immagine di Kentaro IEMOTO (CC BY-SA 2.0).

Mercoledì 22 settembre l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha reso pubbliche le nuove linee guida sulla qualità dell’aria, riducendo notevolmente i limiti per l’esposizione a lungo termine agli inquinanti più dannosi per la salute, in particolare il particolato fine e il biossido di azoto (qui il rapporto completo).

Equivoci su libertà e pandemia al Festival di filosofia

Il Festival di filosofia di Modena, Carpi e Sassuolo, conclusosi da poco, è stato quest'anno dedicato al tema della libertà, trattato nel contesto della pandemia, ma molte delle argomentazioni emerse derivano da un uso a dir poco semplicistico e scorretto dei dati a disposizione, enfatizzandone alcuni a discapito di altri, come nella peggiore retorica sofistica.

Crediti immagine: aboodi vesakaran/Unsplash

Nel Capitolo 22 della Genesi è narrato il famosissimo episodio della legatura di Isacco, erroneamente tradotto con «sacrificio», in quanto nessuno verrà mai sacrificato. La scena è notissima e travalica di molto i confini dell’immaginario religioso. Si tratta dell’ultima delle dieci prove che Abramo deve superare per rispondere alla chiamata divina, che in Gen. 21, 1, gli aveva chiesto di lasciare «la propria terra, la propria famiglia, la casa di suo padre» per dirigersi verso il luogo che gli sarebbe stato mostrato.

Rodolfo Canestrari, intervista dall'Antartide

Francesco Aiello e Angela Giorgi intervistano Rodolfo Canestrari, station leader della stazione Concordia in Antartide, dove i ricercatori studiano atmosfera e clima, scienze della Terra, evoluzione e adattamento degli organismi antartici, la biodiversità e molto altro.

In nome della scienza, attualmente ci sono 6 italiani, 5 francesi e un inglese che vivono ai confini del mondo. Fuori dalla stazione Concordia in Antartide, la temperatura media è di circa -70°C. L'equipaggio è circondato da 1000 chilometri di neve in tutte le direzioni. Altri umani, in un'altra base scientifica, sono a 600 chilometri di distanza. Data la stagione, l’équipe di ricerca non vede il sole da quattro mesi.

Decrescita per salvare il pianeta? Parliamone

Poiché le conseguenze di una mitigazione insufficiente del riscaldamento globale sono estremamente gravi, è necessario prendere in considerazione uno scenario che l'IPCC non ha esaminato. Si tratta della decrescita, definita come «equo ridimensionamento dei flussi di energia e risorse attraverso l'economia, con una concomitante garanzia di benessere». È stato dimostrato che questo scenario sarebbe molto meno rischioso dei percorsi che si basano solo sulla rimozione su larga scala dell'anidride carbonica e sulla transizione su larga scala e in tempi brevi verso le fonti di energia rinnovabili. La decrescita, inoltre, potrebbe essere l'opzione migliore per non superare i cosiddetti planetary boundaries e per affrontare molteplici aspetti della crisi ambientale, rendendo la società più equa. 

Crediti immagine: William Bossen/Unsplash

Testo tradotto da The missing pathway: Degrowth.

In tutto il mondo gli ecosistemi stanno cambiando in risposta al cambiamento climatico e ad altre pressioni causate dalle attività umane. La temperatura media globale è aumentata di circa 1,1 °C dalla rivoluzione industriale, con la maggior parte del cambiamento registrato dalla metà degli anni Settanta.

Storia di "The Accident", un’antica stella mancata

Nel 2018, il cittadino scienziato Dan Caselden ha scoperto casualmente una nana bruna, soprannominata The Accident, le cui peculiari caratteristiche hanno spinto i ricercatori a esaminarla in modo più approfondito. I risultati dello studio suggeriscono che possa trattarsi di un corpo celeste molto antico, di età stimata tra i 10 e i 13 miliardi di anni. Ma questo pone un’altra serie di interrogativi, perché anche se nella Galassia possono esistere simili corpi celesti, dovrebbero essere davvero pochi e la presenza di The Accident sarebbe da considerare un’autentica rarità. Altrimenti, sarebbe necessario mettere mano alle valutazioni sull’entità della popolazione di nane brune.

In copertina: immagine pittorica di una nana bruna sullo sfondo della regione centrale della Via Lattea. Per la loro luminosità estremamente bassa è piuttosto complicato individuare la presenza di queste “stelle mancate”. Crediti immagine originale: NASA / NOIRLab / NSF / AURA / P. Marenfeld / William Pendrill

Una nana bruna è una stella mancata. Un astro che, per la sua massa ridotta, non è riuscito ad accendere nel suo nucleo le reazioni di combustione nucleare che sono invece ben attive nelle stelle. Un gruppo di astronomi ha pubblicato un accurato studio riguardante una nana bruna scoperta tre anni fa in circostanze fortuite mettendo in luce alcune importanti caratteristiche di questo corpo celeste. La sua veneranda età e il fatto che si trovi a una cinquantina di anni luce dal Sole gettano una nuova luce su questa popolazione di astri.

Inquinamento dell’aria: anche sotto i valori limite danneggia la salute

Foto di Guilhem Vellut. Licenza: CC BY 2.0.

Anche livelli di inquinamento dell’aria al di sotto dei limiti indicati dall’Unione Europea, dall’agenzia di protezione ambientale statunitense EPA e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità aumenterebbero nel lungo termine il rischio di morire e di sviluppare una serie di malattie respiratorie e cardiovascolari. In particolare, anche basse concentrazioni di biossido di azoto rappresenterebbero una minaccia per la salute umana.