fbpx December 2019 | Scienza in rete

December 2019

La proboscide artificiale

Finanziato dalla Commissione Europea, il progetto PROBOSCIS è coordinato dall'Istituto Italiano di Tecnologia. Il suo obiettivo è costruire un manipolatore di oggetti ispirato alla proboscide dell'elefante, raccogliendone le caratteristiche di sensibilità e resistenza, delicatezza e forza. Crediti immagine: Alexas_Fotos/Pixabay. Licenza: Pixabay License

Per volare o per nuotare; per arrampicarsi o strisciare, per gli studi di base, o per tenere puliti i fondali marini, o per le applicazioni in campo medico: i robot bio-ispirati sono una famiglia in continua crescita - e sempre più affascinante. Lo sa bene l'Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), che da anni si dedica allo sviluppo di robot volgendo un occhio alle più avanzate nozioni di robotica e l'altro allo studio del mondo naturale.

Impegni al ribasso per i diritti umani alla COP25

Attiviste per i diritti umani durante la COP 25 a Madrid. Credit: IISD.

Venerdì 13 dicembre doveva essere l’ultimo giorno di negoziati sul clima per il 2019 di Madrid. Nel tardo pomeriggio, durante la conferenza stampa delle 19.00, arriva l’annuncio della presidenza cilena dell’assemblea: i negoziati proseguiranno ad oltranza. Quello che non si prevedeva ancora è che sarebbe durati fino al 15 dicembre, rendendo questa il negoziato più lungo nella storia dell’UNFCCC.

Bene due ministeri per scuola e università e ricerca

Gaetano Manfredi e Lucia Azzolina, rispettivamente i nuovi ministri di Università e ricerca e Scuola.

Il Gruppo 2003 per la ricerca scientifica si rallegra della scelta operata dal governo di separare il Ministero dell’Istruzione dal Ministero dell'Università e ricerca, come proposto dallo stesso Gruppo lo scorso settembre. La scissione del MIUR in due ministeri era già avvenuta dal 1988 al 2001, e successivamente dal 2006 al 2008 (poi riuniti prima per la legge Bassanini e poi per una disposizione della Finanziaria del 2008).

Se 30.000 specie vi sembran poche

rallo di Guam

La IUCN ha annunciato l'ultimo aggiornamento delle liste rosse, che comprende la valutazione dello stato di conservazione di 112.432 specie; di queste, il 27% è considerato a rischio di estinzione. Le attività antropiche e l'effetto dei cambiamenti climatici pesano su specie animali e vegetali, in mare e in terra, spesso con ripercussioni a catena su tutto il loro ecosistema. Ci sono però anche dieci storie di successo, nelle quali è stato possibile invertire una tendenza negativa: sono le storie che dimostrano, per dirla con le parole di Grethel Aguilar, direttrice generale della IUCN, “che la natura può ristabilirsi, se le si dà almeno una mezza possibilità di farlo”.
Nell'immagine: un rallo di Guam, una delle specie per le quali si sono registrati segnali di ripresa. Crediti: Jean/Flickr. Licenza: CC BY 2.0

Sono ben 30.178 le specie di animali e piante che potrebbero scomparire nel breve termine. Rischiano l’estinzione il 41% degli anfibi, il 25% dei mammiferi e il 13% degli uccelli valutati. Ma anche il 34% delle specie di conifere e il 33% dei coralli che formano le barriere coralline. Sono questi i numeri ufficiali comunicati dall’unione internazionale per la conservazione della natura (IUCN).

È il momento di Cheops

Il 18 dicembre è iniziata l'avventura spaziale del satellite Cheops, frutto di un progetto congiunto ESA-Svizzera e con un importante contributi italiano. Scopo della missione è determinare le caratteristiche dei pianeti extrasolari già noti, fornendo ad esempio indicazioni sull'inclinazione dell'orbita planetaria e in alcuni casi anche sulla loro atmosfera. Claudio Elidoro ne parla con Isabella Pagano dell'INAF – Osservatorio Astrofisico di Catania, responsabile scientifico nazionale per la partecipazione italiana al progetto Cheops.

Con 24 ore di ritardo sulla tabella di marcia dovute a un problema al vettore Soyuz-Fregat, alle 9:54 (ora italiana) del 18 dicembre è iniziata l’avventura spaziale del satellite Cheops. Lanciato dalla base spaziale europea di Kourou nella Guyana Francese, nei prossimi tre anni e mezzo Cheops sarà impegnato a raccogliere informazioni su pianeti di piccola massa già noti che orbitano stelle vicine e brillanti.

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Lavati le mani, Fra Martino!

Come ogni dicembre, anche questo è arrivata la Christmas Edition del BMJ, lo speciale del British Medical Journal che raccoglie alcune ricerche curiose che pur non rientrando tra i contenuti pubblicati normalmente dalla rivista, trovano una loro luce sotto Natale. Tra quelle scelte quest’anno c’è l’idea di prevenire la trasmissione dei virus gastrointestinali e respiratori, comuni tra i bambini e causa della maggior parte delle loro assenze scolastiche, insegnando loro come lavarsi le mani in modo corretto.

Sbarco di cervelli

Gli studenti non comunitari delle università italiane sono 180.000, pari al 10% del totale. Di questi, una piccola parte sono i rifugiati, spesso in possesso di un titolo superiore. L’Italia è stato il primo paese ad adottare il programma europeo U4Refugees, che apre corridoi educativi per chi sbarca nel nostro paese per chiedere protezione internazionale. Su circa 200 domande all’anno presentate da rifugiati, CRUI assegna annualmente 100 borse di studio per l'accesso ai corsi di laurea e a dottorati di ricerca. A questa iniziativa si aggiunge il lavoro delle onlus che insieme ai centri SPRAR e ad alcune università promuovono attivamente il diritto allo studio di chi raggiunge il nostro paese fuggendo da guerre, miseria e persecuzioni. Con questo articolo Scienza in rete dà il via a una serie di inchieste sullo “sbarco di cervelli” per conoscere meglio questa realtà e farla crescere.
Crediti immagine: StockSnap/Pixabay. Licenza: Pixabay License

Rifugiarsi nello studio. Letteralmente. Permettere alle persone titolari di protezione internazionale di raggiungere il traguardo universitario rientra negli obiettivi del Refugee Education 2030, la strategia delle Nazioni Unite che ha il fine di promuovere l’integrazione sociale e rispondere al diritto fondamentale all’istruzione per coloro cui è riconosciuto lo status di rifugiato, come sancito dalla Convenzione di Ginevra del 1951.

Un presagio di modernità: Leonardo e il fenomeno della combustione

Pur senza potersi annoverare tra i precursori di Lavoiser, Leonardo da Vinci, di cui ricorre quest'anno il cinquecentesimo anniversario della morte, dedicò alcuni esperimenti al fenomeno della combustione. E trovò un'analogia tra il fenomeno della combustione, la respirazione animale e la vita delle piante: aveva capito che l’aria conteneva un "fluido" indispensabile per la vita e per sostenere una fiamma. Solo molto più tardi si dimostrò che si tratta dell'ossigeno.
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"La sapienza è figliola della sperienzia."
Codice Forster III

Sta per concludersi un anno che ha visto non solo in Italia ma anche all’estero, un susseguirsi di mostre ed eventi di vario tema per ricordare il cinquecentesimo anniversario della morte di Leonardo da Vinci (Vinci, Firenze, 15 aprile 1452 - castello di Cloux, od. Clos-Lucé presso Amboise, 2 maggio 1519).

Clima, delusione (con qualche sorpresa) a Madrid

Abbiamo chiesto a Chiara Soletti, di Italian Climate Network, un commento sulla COP 25 di Madrid. 

“In generale il mio bilancio sulla COP25 è negativo, la situazione è sconfortante, ma allo stesso tempo credo che il multilateralismo sia un’opzione migliore del vuoto internazionale che esisteva in passato con gli stati nazione ognuno per suo conto”.