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Edoardo Amaldi, tra scienza e società

Il 5 settembre 1908 nasceva Edoardo Amaldi: il fanciulletto che, con gli altri ragazzi di via Panisperna e sotto la guida del trentenne Enrico Fermi, fece di Roma negli anni ’30 del secolo scorso il centro più avanzato della fisica nucleare. La capitale mondiale della nuova fisica.

Mai vista così

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Nota fin dal 1830, la Grande macchia rossa di Giove è il più grande ciclone del Sistema solare. Grazie a eccezionali osservazioni da terra è stata possibile una dettagliata analisi della sua struttura interna.
Lo studio, pubblicato sulla rivista Icarus, si basa soprattutto sulle immagini termiche raccolte da VISIR (VLT Imager and Spectrometer for mid Infrared), il fantastico rilevatore che equipaggia il Very Large Telescope, ma hanno dato il loro importante contributo anche il telescopio Gemini Sud, il telescopio giapponese Subaru e l'ITF (Infrared Telescope Facility) della NASA.

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L'energia oscura, realtà fisica o illusione?

Il modello standard della cosmologia, al contrario del modello standard delle particelle elementari, non gode di una grande generalità: è basato sulla classe di soluzioni più semplice possibile delle soluzioni delle equazioni della Relatività Generale di Einstein che descrivono la forza di gravità e legano la distribuzione della materia alle proprietà geometriche dello spazio-tempo. In particolare l’assunzione basilare riguarda il fatto di approssimare la materia come un fluido perfettamente omogeneo.

Nuove regole per i docenti

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Università

Obbligo di 1500 ore di attività, di cui 350 di lezione; libertà di organizzazione per gli atenei che raggiungono i migliori risultati nella didattica e nella ricerca; possibilità di scelta del rettore fra i migliori docenti italiani, come già fanno alcune università private. Sono alcuni degli emendamenti proposti dal PDL alla riforma dell'Università in discussione in questi giorni in Parlamento.

Per approfondire leggi l'articolo.

Correlazione degli articoli

La diagnosi scorre nelle vene

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Gli anticorpi prodotti contro le cellule tumorali non possono distruggerle, ma possono aiutarci a riconoscerle.

E’ sulla base di questo principio che alcuni studiosi tedeschi stanno sviluppando un nuovo test, che potrebbe consentire una diagnosi precoce del cancro al polmone. Incubando il siero di persone sane e quello di altre già note per essere malate con proteine cellulari tipiche della patologia, i ricercatori sono riusciti a individuare i malati con un’accuratezza del 97 per cento, anche in casi in cui il tumore era solo all’inizio.

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