fbpx All | Page 3 | Scienza in rete

All

Social freezing: un diritto di tutte, ma ancora possibilità di poche

Tank con azoto liquido

Una recente petizione accende il dibattito sulla conservazione degli ovociti a scopo sociale. Cosa manca perché diventi uno strumento di autonomia riproduttiva?

Sul vocabolario Treccani la fertilità viene definita come «potenzialità riproduttiva». E potersi riprodurre non dipende soltanto da una catena di incastri biologici, ma anche - e soprattutto - dalle buone condizioni entro le quali essi si avverano. La presenza di un partner, per esempio, la disponibilità di risorse o più in generale il realizzarsi di condizioni favorevoli. 

Centrali geotermiche e terremoti indotti: facciamo chiarezza

L'estrazione geotermica dal sottosuolo richiede—a volte—una stimolazione, che consiste nell'iniettare dei fluidi nella crosta terrestre per renderla più permeabile. Questa procedura può causare terremoti a volte rilevanti. Un gruppo di ricercatori ha messo a punto un algoritmo di machine learning che prevede l'aumento di permeabilità ottenuto a partire dalla magnitudo dei terremoti indotti. Lo ha fatto sfruttando i dati raccolti da due esperimenti negli Stati Uniti e ne sta testando la validità anche in altri siti. L'algoritmo potrebbe diventare uno strumento per la selezione dei siti più adatti per sistemi geotermali migliorati e per la loro ottimizzazione. Inoltre, poter prevedere la sismicità indotta potrebbe aumentare l'accettabilità sociale di questi stabilimenti.

Nell'immagine di copertina_ il pozzo 16A(78)-32 pronto per la stimolazione idraulica presso il sito Utah-FORGE. Fonte: Eric Larson (Flashpoint SLC).Credit: Eric Larson, Flash Point, SLC.

Nel 2006 la centrale geotermica costruita da Geopower Basel, nella zona industriale di Basilea fu costretta a chiudere. La stimolazione idraulica del sottosuolo aveva infatti causato un terremoto di magnitudo 3,4 in una zona sismicamente silenziosa, provocando danni agli edifici e spaventando la popolazione. La zona era particolarmente favorevole per una centrale del genere.

Ancora qualche considerazione sulla COP30

Torniamo sulla COP30 di Belém, attesa come la “COP della verità”, che ha mostrato limiti e possibilità del negoziato climatico: come commenta Stefano Nespor, poche novità su fossili e foreste, ma nuovi strumenti di sostegno ai Paesi vulnerabili, l’avvio della Belem Mission e un segnale forte a difesa del multilateralismo.

Da lunedì 10 novembre a sabato 22 novembre 2025 si è tenuta a Belém, in Brasile, la COP30. Hanno partecipato circa 50.000 persone. Meno dei 70.000 presenti alla COP28 di Dubai, più dei 25.000 presenti l’anno precedente alla COP29 di Baku (sede non tra le più felici, anche a causa delle tensioni geopolitiche in quel periodo). Un numero ragguardevole, tenuto conto che Belem si trova nel cuore della foresta amazzonica in Brasile e notevoli erano le difficoltà logistiche da affrontare.

Un nuovo studio riscrive la storia di domesticazione del gatto

gatto su poltrona

Un grande progetto internazionale guidato da ricercatori italiani ha analizzato il DNA di 87 gatti antichi e moderni, coprendo 11.000 anni di storia. I risultati mettono in crisi l’idea di un’unica domesticazione vicino-orientale e mostrano un percorso fatto di più ondate migratorie, arrivate in Europa solo in età romana. Una scoperta che cambia il modo in cui ricostruiamo le origini del nostro compagno più elusivo.

I gatti, quegli eleganti e soffici animali domestici che tante persone hanno come compagni di vita, hanno una storia evolutiva per alcuni aspetti ancora poco chiara. In effetti, per oltre un secolo gli archeologi hanno provato a ricostruire la storia del gatto domestico partendo da pochi resti e molte ipotesi.

La falsa alternativa alla PMA cerca consensi anche in Europa

test gravidanza negativo

Esistono tecniche di procreazione assistita “naturali”? E, soprattutto, sono in grado di offrire alternative valide ed evidence based alle coppie che percorrono il faticoso cammino dell’inseminazione assistita? La NaProTecnologia, un protocollo per il trattamento dell’infertilità che si dichiara come naturale cerca di fare nuovi proseliti. 

«Non credo nemmeno di volere più un figlio. Voglio solo riavere la mia vita. Voglio dire, guardaci. Siamo un disastro. È come se non avessimo nemmeno una relazione, figuriamoci un matrimonio. Non sono tuo marito, sono solo un tipo che ti inietta ormoni ogni sera. Non facciamo nemmeno più sesso». Lo sfogo di Richard dopo l’ennesimo tentativo fallito di fecondazione in vitro con sua moglie Rachel, nel film Private Life di Tamara Jenkins del 2018, è un’efficace rappresentazione del costo emotivo e fisico della procreazione medicalmente assistita.

Regime shift: quando i sistemi naturali perdono equilibrio

elaborazione grafica della rappresentazione di AMOC

L’immissione di grandi quantità di acqua dolce negli oceani può spingere l’AMOC verso un potenziale regime shift, alterando uno dei principali motori climatici del pianeta. Un nuovo studio mostra perché questa circolazione è vulnerabile e quali segnali indicano un possibile punto di non ritorno: ne parliamo con Riccardo Farneti, ricercatore all’ICTP di Trieste.

Immagine di copertina: elaborazione grafica della mappa topografica dei mari del Nord e dei bacini subpolari con le correnti di superficie e di profondità. Crediti: R. Curry, Woods Hole Oceanographic Institution/Science/USGCRP, licenza: CC BY 3.0

Un recente studio pubblicato su Earth System Dynamics da Marcel Boot e Henk Dijkstra mostra come l’immissione di acqua dolce negli oceani Indiano e Atlantico possa alterare la Atlantic Meridional Overturning Circulation (AMOC). È una dinamica che rappresenta un potenziale regime shift: un rapido passaggio da uno stato climatico stabile a uno nuovo, più povero e incerto. Ne parliamo Riccardo Farneti, ricercatore all’ICTP di Trieste ed esperto di modellistica oceanica.

La voce della criosfera alla COP30

La COP della verità scientifica - e politica -  si è conclusa con pochi strumenti di mitigazione e adattamento. Tutto questo mentre la criosfera è sempre più vicina al punto di non ritorno: ne parliamo con Florence Colleoni, glaciologa e paleoclimatologa, che ha partecipato alla COP30 a Belem.

La COP30 di Belém, appena conclusa piuttosto ingloriosamente, coincideva con il decennale dell’Accordo di Parigi e rappresentava anche la scadenza per la presentazione dei nuovi impegni nazionali (NDC), pilastro per l’attuazione globale dell’accordo, con l'obiettivo di mantenere il riscaldamento climatico entro +1,5°C.

Nel tunnel della cattiva prevenzione

persone in macchinario TAC

Il libro di Roberta Villa "Cattiva prevenzione" (Chiarelettere, 2025) affronta il lato oscuro di una medicina altrimenti fondamentale e salvavita. Dagli screening utili e inutili, anzi pericolosi, ai popolarissimi check-up, alla affascinante ma insidiosa medicina predittiva, l'autrice fa il controcanto alla cultura tanto in voga della ricerca della longevità e l'accanito controllo e miglioramento dei sani, il cui mercato sta rubando spazio e centralità alla sanità pubblica, orientata all'appropriatezza scientifica e sociale. Il libro ha la prefazione di Silvio Garattini ed è dedicato a Roberto Satolli, la cui domanda ricorrente ("chi ci guadagna?") fa da bussola al saggio.

È successo anche a David Cameron, di cui ci si ricorda più che altro per avere autorizzato il referendum sulla Brexit: dopo il test del PSA e ulteriori accertamenti, il politico britannico ha ricevuto diagnosi di tumore maligno ed è stato quindi sottoposto a una terapia focale che l'ha eliminato pare senza spiacevoli conseguenze. Cameron ha quindi deciso di sensibilizzare i coetanei, poco inclini a preoccuparsi della loro salute, a farsi controllare di più e a tenere d’occhio possibili sintomi.

Sì, l’educazione sessuale contribuisce a prevenire la violenza contro le donne

Ragazza che tiene un cartello con su scritto "Silence=Violence"

Il “paradosso nordico”, richiamato dalla ministra per le Pari opportunità Eugenia Roccella, per cui in Svezia, con tutta l’educazione sessuale che si fa da sempre, ci sono più femminicidi che in Italia è una vecchia tesi che confronta aspetti non paragonabili. Quando si analizzano con la metodologia corretta i risultati, ripuliti dalle variabili sociali ed economiche, e prima e dopo un intervento educativo le differenze positive degli interventi a favore della parità di genere emergono chiaramente. Crediti immagine: Sacha Verheij/Unsplash

«Non c’è correlazione tra l’educazione sessuale a scuola e una diminuzione di violenze contro le donne. Lo vediamo nei Paesi dove da molti anni (l’educazione sessuale a scuola) è un fatto assodato, come per esempio la Svezia. La Svezia ha più violenze e femminicidi di noi».