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La porta socchiusa delle staminali neurali per la cura della sclerosi multipla progressiva

Immagine al microscopio di cellule staminali neurali umane, marcate per la proteina Sox2 (in verde, contenuta all'interno del nucleo) e la proteina vimentina (in rosso, proteina strutturale del corpo della cellula)

Il team guidato da Gianvito Martino dell'IRCSS San Raffaele ha pubblicato i risultati del primo trail clinico di fase I per il trattamento della sclerosi multipla nella sua forma più grave (progressiva) con cellule staminali neurali: una ricerca che dura da molti anni, e che ha mostrato la capacità di queste cellule d'innescare processi rigenerativi, immunomodulanti e protettivi. 

Nell'immagine: cellule staminali neurali umane, marcate per la proteina Sox2 (in verde, contenuta all'interno del nucleo) e la proteina vimentina (in rosso, proteina strutturale del corpo della cellula). Entrambe le proteine sono marcatori delle cellule staminali neurali. Crediti immagine: Yurui Sun. 

Il 2023 è iniziato con la pubblicazione sulla rivista Nature Medicine dei risultati del primo trial clinico sull’impiego di cellule staminali neurali per il trattamento della sclerosi multipla progressiva, una variante più severa della malattia autoimmune, a oggi priva di trattamenti efficaci. 

Diventare mamma con una cardiopatia congenita: l’importanza di essere seguite fin da prima del concepimento

Il 14 febbraio è la Giornata Mondiale delle Cardiopatie Congenite, un gruppo di malattie che colpiscono circa l’1% dei bambini nati (circa 1 neonato ogni 100); alcune sono molto rare, come l’anomalia di Ebstein, la sindrome di ALCPA, della scimitarra e di Hadziselimovic.  

Crediti immagine: Alex Pasarelu/Unsplash

Le cardiopatie congenite sono alterazioni del cuore e dei grossi vasi, spesso incompatibili con la vita. Rappresentano la categoria di malformazioni già presenti alla nascita (congenite) più frequenti (rappresentano il 40% di tutte le malformazioni). Rare e no, richiedono un’assistenza specialistica e un percorso di diagnosi e cura multidisciplinare che accompagni in tutte le fasi della vita.

Ancora forti disparità di genere nelle pubblicazioni scientifiche

In ambito scientifico, per le donne è ancora più difficile, rispetto che per i colleghi maschi, firmare gli articoli (soprattutto come prime autrici) e superare il processo di peer review; ancora, le citazioni risultano inferiori per le donne. E i fattori alla base sembrano essere culturali e difficili da eradicare.

Crediti immagine: Diane Serik/Unsplash

Il discorso sulla parità di genere negli ambienti di lavoro è diventato sempre più centrale nel dibattito pubblico e politico, e l’accademia, così come la ricerca scientifica, non è rimasta immune, né per quanto riguarda l’effettiva attuazione di una maggiore parità di genere (ma più in generale il concetto può essere esteso a discriminazioni come quelle etniche, religiose o nei confronti delle disabilità), né nel campo di studi scientifici correlati alle statistiche e agli aspetti socio-economici di questa disparità.

Sempre più brevetti per l’uso dell’idrogeno verde

Report della IEA ed EPO fotografano la situazione dei brevetti relativi alle tecnologie a idrogeno depositati nel periodo 2011-2020. Cresce l’interesse per l’idrogeno verde come vettore energetico soprattutto da impiegare in quei settori difficili da decarbonizzare, come l’industria dell’acciaio, ma anche nel settore dei trasporti. Diversi Paesi si dotano di piani per sviluppare le tecnologie a idrogeno: e l’Italia? 

Crediti immagine: Roman/Pixabay

Nel 2021 la domanda globale di idrogeno è stata di circa 94 Mt; di questi, 40 Mt sono stati impiegati dal settore della raffinazione del petrolio o come reagente o come fonte di energia. I restanti 50 Mt di idrogeno sono stati utilizzati dall’industria chimica, di questi: tre quarti sono stati destinati alla produzione di ammoniaca per fertilizzanti, esplosivi e altri prodotti chimici; un quarto per la produzione di metanolo per solventi, carburanti e prodotti petrolchimici.

La cittadinanza scientifica al Museo della Scienza e Tecnologia di Milano

«Ci sono molti buoni motivi per raccontare la scienza, ad esempio perché questo risponde al nostro bisogno di conoscenza, per diffondere informazioni utili e non ultimo perché spesso la scienza è divertente. Ma a mio avviso l’obiettivo più alto per chi, come me, si occupa di divulgazione scientifica, dovrebbe essere far crescere quella che gli anglosassoni chiamano cittadinanza scientifica».

Per una diversa idea di autonomia differenziata

La qualità e offerta in termini di assistenza sanitaria è profondamente diversa tra il Nord e il Sud del nostro paese. Purtroppo, su questa situazione di già grande diversità rischiano di abbattersi, ora, gli effetti del processo di autonomia differenziata, descritto nella bozza di Disegno di legge approvata dal governo a inizio febbraio.

Crediti immagine: Wikimedia Commons. Licenza: CC BY-SA 4.0

L’Italia non è terra di uguaglianza. Lo riscontriamo ogni volta che mettiamo a confronto dati: giovani vs vecchi, Nord vs Sud, donne vs uomini (al tema delle diseguaglianze Scienza in rete ha dedicato un webinar lo scorso 8 febbraio).