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Ricercatori italiani, nuove assunzioni nel 2018

Fulvio Ricci, coordinatore del Progetto Virgo, tiene una lezione sulla prima osservazione delle onde gravitazionali. 15 febbraio 2016, aula Amaldi del dipartimento di fisica alla Sapienza, Università di Roma. Credit: Stefania Sepulcri / Sapienza Università di Roma / Flickr. Licenza: CC BY-NC 2.0.

1.615 ricercatori assunti, l’80% dei quali (1.304 per la precisione) nelle università e il restante 20% (307 unità) negli Enti Pubblici di Ricerca. È questa la “nuova linfa”, per usare le parole del Ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, prevista per la ricerca italiana dall’articolo 56 della Legge di Bilancio in discussione in questi giorni al Senato. La legge riguarda il 2018 e, per quanto riguarda la ricerca, soprattutto universitaria, costituisce senza dubbio un’inversione di tendenza.

Servirà la geoingegneria a fermare il cambiamento climatico?

Densità di CO2 nell'atmosfera. L'immagine è il risultato di una simulazione realizzata a novembre 2015 dal 'Earth science program' della NASA per studiare l'impatto che una riduzione della capacità della terra e degli oceani di assorbire una parte dell'anidride carbonica prodotta dai combustibili fossili avrebbe sul livello di concentrazione atmosferica di questo gas. Credit: NASA / GSFC. Licenza: Public Domain.

A fine ottobre, a pochi giorni dalla COP-23 che si sta svolgendo in questi giorni a Bonn, è stata pubblicata dall’Agenzia per l’Ambiente delle Nazioni Unite (UNEP) l'ottava edizione della relazione sull’andamento delle emissioni clima-alteranti a scala globale.

Dieci miliardi al Mezzogiorno, ma per far cosa?

Se si avverasse l'ipotesi secondo la quale il governo sembrerebbe intenzionato a iscrivere dieci miliardi di euro nella legge di bilancio del 2018 sotto l'obiettivo “Mezzogiorno”, si potrebbe pensare di essere di fronte ad una inversione di marcia rispetto a una politica economica che da molti anni aveva fatto finta che non esistesse più la questione “Mezzogiorno”; non ultimo il caso del Progetto Industria 4.0, dove non esisteva più nemmeno la parola Mezzogiorno.

Viaggio genetico intorno al giorno

"Open your eyes". Photo by woodleywonderworks - Licenza: CC BY-SA 2.0.

 

E’ una sera d’estate: il sonno arriva dopo cena, insieme al profumo che le belle di notte esalano solo al buio, per attrarre le farfalle notturne; alle 2 si dorme profondamente, ma verso mattino si sente la necessità di tirare su il lenzuolo, perché sembra faccia più freddo. Alle 8 ci si sveglia e ci si sente sempre più attivi a mano a mano che il giorno procede, fino a che, alle 21, il ciclo ricomincia.

Nuove prospettive di cura per la fibrosi cistica

Da più di qualche anno si è aperta una nuova prospettiva per la ricerca di una cura del difetto di base nei pazienti affetti da Fibrosi Cistica (FC), al punto che è capitato di leggere in qualche incauta comunicazione mediatica “trovata cura per la Fibrosi Cistica”. La malattia è dovuta a una mutazione genetica che provoca il malfunzionamento di una proteina che agisce come canale per il passaggio degli ioni cloro fuori e dentro la cellula. Il suo nome, dal gene che la produce, è proteina CFTR.

Fine del “decennium horribilis”, parola di Valeria Fedeli

La Ministra dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca, Valeria Fedeli, in conferenza stampa al termine del Consiglio dei Ministri del 7 aprile 2017. Credit: Palazzo Chigi / Flickr. Licenza: CC BY-NC-SA 2.0.

C’era una volta l’università in perenne calo di iscrizioni e di ricerca ridotta al lumicino. C’era, appunto, da oggi si cambia marcia. Questo a dar credito a quanto dichiarato dalla ministra Valeria Fedeli davanti al rettore del Politecnico di Milano e alle altre autorità schierate sul palco dell’Ateneo per l’apertura dell’anno accademico.

Cattive acque

Bombay, Dharavi Slum. Photo by Thomas Leuthard - Licenza: CC BY-SA 2.0.

 

Il 2 settembre del 1854 a Londra, precisamente al numero 40 di Broad Street, la figlia di Thomas e Sarah Lewis di 5 mesi muore di colera. È il primo caso di un'epidemia che colpi le aree limitrofe e una delle più virulente che l'Inghilterra ricordi. Proprio in Broad Street infatti era collocato un pozzo nero dove la signora Lewis era solita sciacquare i pannolini della figlia.