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Ripensare il rischio nella "copandemia"

Anche oggi, purtroppo, la Protezione civile nel suo consueto appuntamento con le morti del giorno, comunica 15 morti da incidente stradale. La curva non accenna a scendere, facendo pensare che anche quest’anno si chiuderà intorno ai 5.000 morti, di cui il 15% giovani fra i 15 e i 24 anni e 242.000 feriti (1). Nella sua comunicazione quotidiana, la Protezione civile non manca di rimarcare che oggi sono deceduti 500 malati di cancro.

Osservatorio Impatto Covid-19: un modello per il controllo della pandemia

Crediti immagine: Alexandra_Koch/Pixabay

I dati del sistema di sorveglianza in Piemonte confermano che il mantenimento delle misure di distanziamento fisico, insieme alla ricerca attiva dei casi e dei contatti, sono in grado di mantenere a livelli controllabili la seconda fase dell’epidemia da Covid-19 e le sue conseguenze sul fabbisogno di assistenza sanitaria.

Vincenzo Balzani: tre transizioni per uscire dalla crisi ecologica e sociale

Non possiamo auspicare, uscendo dalla pandemia, di tornare alla situazione normale, quella caratterizzata dalla crisi ecologica e sociale. Sono tre le transizioni che Vincenzo Balzani, professore emerito di Chimica dell'Università di Bologna, membro dell'Accademia dei Lincei e coordinatore del comitato energiaperlitalia, ha individuato come necessarie per uscirne: energia, economia e, non ultima, cultura.

Crediti immagine: Gordon Johnson/Pixabay

Quella mattina ero l'ultimo a parlare e sulla tabella di marcia eravamo in ritardo. Per ragioni di tempo, ho pensato quindi di evitare l'introduzione del mio discorso, passando subito al dunque. In questo modo, sono poi riuscito a dire tutte le cose più importanti.

Covid-19 e riproduzione: un binomio ancora incerto ma tutt’altro che trascurabile

spermatozoi

Covid19 e infertilità: sebbene i risultati disponibili siano al momento immaturi, stanno emergendo diversi elementi a supporto dell’ipotesi che l’infezione da SARS-CoV-2 possa avere effetti negativi anche sulla riproduzione. Il tema può rivelarsi di interesse primario, considerando il calo delle nascite in corso da decenni in Italia e la potenziale ulteriore accelerazione nel 2020 e 2021, sia per cause psico-sociali, che come conseguenza del possibile impatto dell’infezione sulla funzione riproduttiva (Fraietta et al. 2020).

Ecco emergere un altro dei temi legati a COVID-19 che può essere di grande interesse per i cittadini, occasione per pianificare interventi di sanità pubblica a supporto e protezione di una fascia così importante della comunità: quella delle coppie in età fertile che possono decidere di avere bambini. Il tema è complesso dal punto di vista medico e della ricerca e in forte evoluzione, con molti aspetti da chiarire per indirizzare nuove ricerche e diverse notizie da condividere con i decisori anche se ci sono incertezze.

Politiche energetiche: opportunità eccezionale di ripresa

Eolico

L'Agenzia Internazionale dell'Energia ha proposto un piano di rilancio per il periodo 2021-2023 che unisca transizione energetica e creazione di posti di lavoro. È necessario un impegno politico ben strutturato, anche considerando il fatto che la COP26 è stata posticipata di un anno causa Covid-19.

Immagine: turbine eoliche; licenza: Pixabay License.

Tra le varie proposte di ripresa post-Covid c'è il rapporto propositivo dell'Agenzia Internazionale dell'Energia. Una serie di misure di ripresa per decarbonizzare l'economia da attuare, secondo l'Agenzia, nei prossimi tre anni. Considerando il fatto che la pandemia ha causato il posticipo della COP26 (organizzata da Regno Unito e Italia) di un anno, diventa sempre più necessario un piano ben strutturato; vediamo di cosa si tratta.

Per un'etica dei numeri e dei modelli

Tempio di Horo, Idfu, Assuan, Egitto (foto di Luca Carra).

I modelli servono? Dipende. Covid-19 ci ha fatto toccare con mano l'importanza di elaborare modelli quantitativi per cercare di fornire scenari ai decisori. I primi modelli - a partire dai più famosi di Neil Ferguson dell'Imperial College - hanno avuto la funzione di allertare l'opinione pubblica e i politici sulla gravità della situazione e a spingere verso risposte decise come il lockdown, ma certamente partivano da dati molto parziali e, secondo i critici, hanno prodotto scenari eccessivamente pessimistici. Con l'avanzare della pandemia i modelli si sono via via raffinati.

Gender inequality: la triste realtà dell’economia cinese

Mentre USA, Giappone e Unione Europea negli ultimi anni hanno cercato di colmare il divario occupazionale tra uomini e donne, il mercato cinese sembrerebbe essere andato in direzione completamente opposta. E lo fa proprio in un momento in cui si assiste a un cambiamento demografico epocale, con una più alta età media della popolazione e una decrescita della forza lavoro cinese, causata da minori tassi di natalità - un momento nel quale l’uguaglianza di genere potrebbe dare nuova linfa all’economia.
Crediti immagine: aitoff/Pixabay. Licenza: Pixabay License

Kofi Annan sosteneva che “la globalizzazione ormai è un dato di fatto, ma penso che abbiamo tutti sottostimato la sua fragilità”.

Ripensare la consulenza scientifica in un futuro post-COVID-19

Dopo la crisi Covid-19, la consulenza scientifica deve assolutamente aggiornarsi. Paesi con uffici di consulenza scientifica solidi come il Regno Unito hanno hanno reagito spesso peggio di altri Paesi, come la Corea del Sud, praticamente quasi sprovvisti di tali organi. Secondo gli autori, la consulenza scientifica deve basarsi su una scienza più diversificata (scienze sociali, ingegneristiche, ...) e su una consulenza, appunto, più moderna. In altre parole, serve una figura di consulente scientifico più multidisciplinare.

Immagine: Westminster; licenza: Pixabay License.

Questo articolo sulla consulenza scientifica è stato originariamente commissionato e pubblicato dalla Campagna per le Scienze Sociali del Regno Unito nell'ambito del programma COVID-19 (Campaign for Social Science as part of its COVID-19 programme) Traduzione: Jacopo Mengarelli. Supervisione: Alessandro Allegra.

L'evoluzione di SARS-CoV-2 dall’Asia all’Europa: la mutazione D614G

SARS-CoV-2 ha avuto ben poche mutazioni genetiche significative da quando è apparso per la prima volta in Cina. Una, però, è di particolare rilevanza: denominata D614G, determina la sostituzione di un aminoacido nella proteina Spike, che media il riconoscimento del recettore e la fusione del virus con la cellula ospite. Questa mutazione è prevalente in tutto il mondo, fuorché in Cina: ma qual è il suo significato biologico? E quali le possibili ricadute sanitarie?

Crediti immagine: Visuals3D/Pixabay. Licenza: Pixabay License

A differenza del SARS-CoV che causò l'epidemia del 2002-2003, il virus dell’attuale pandemia, il SARS-CoV-2, ha subito ben poche variazioni genetiche significative (Scienza in rete ne ha parlato qui) da quando, alla fine di dicembre 2019, è stato isolato e sequenziato in Cina. Questo virus quindi nasce apparentemente già maturo e dotato di un’infettività sufficiente a diffondersi rapidamente e a circolare per lungo tempo.