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Sul dolce resistono al caldo

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Presto, per conservare i vaccini costituiti da virus vivi, la catena del freddo potrebbe non servire più. Da oltre Manica viene infatti una scoperta potenzialmente in grado di rivoluzionare il mondo dei vaccini. I ricercatori britannici coordinati da Matthew G.Cottingham, del Jenner Institute dell’Università di Oxford, hanno infatti verificato la sicurezza e l’efficacia del metodo semplice ed economico messo a punto dalla Nova Bio-Pharma Technologies: cristallizzati su membrane stabilizzate con saccarosio e trealosio, i vettori virali ricombinanti di un poxvirus e di un adenovirus si sono conservati per oltre sei mesi a temperature fino a 45 °C. Dopo questo tempo, bastava scioglierli con una soluzione fluida per ritrovare immediatamente quasi intatta la carica virale iniziale. Basterebbe quindi predisporre queste membrane in apposite siringhe per eliminare, perfino a temperature tropicali, la necessità di ricorrere a frigoriferi per la conservazione e il trasporto del materiale anche nelle zone più remote dei paesi in via di sviluppo, anche se prive di energia elettrica, riducendo notevolmente i costi e aumentando l’accessibilità ai vaccini.

 Sci Transl Med 2010; 2: 19ra12 doi: 10.1126/scitranslmed.3000490

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A metà maggio il ministro della Salute e la ministra della Famiglia, natalità e pari opportunità hanno firmato un decreto che istituisce un tavolo congiunto sulla disforia di genere i cui 29 membri dovranno effettuare «una ricognizione delle modalità di trattamento». Un paio di giorni dopo la ministra ha esplicitato che per lei l’identità sessuale deve rimanere binaria, come vuole la biologia, dimostrando di ignorare quello che la biologia riconosce da tempo: un ampio spettro di identità di genere. Abbastanza per temere che l’approccio di lavoro di questo tavolo possa essere guidato più dall’ideologia che dalla ricerca scientifica.

Crediti: Foto di Katie Rainbow/Unsplash

Suona davvero un po’ beffardo. Solo pochi giorni fa il ministro della Salute Orazio Schillaci e la ministra della Famiglia, la natalità e le pari opportunità Eugenia Roccella hanno firmato un decreto che istituisce un tavolo tecnico di approfondimento sulla disforia di genere «per una ricognizione delle modalità di trattamento di tale condizione nel territorio nazionale».