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Ilaria Vinassa, ci mancherai

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Ci ha lasciato Ilaria Vinassa de Regny, responsabile delle Relazioni esterne del Museo di storia naturale di Milano. In realtà Ilaria è stata molto di più. E' stata il lievito del Museo, l'ideatrice delle nove edizioni di Evolution Day, degli happy hour evoluzionistici, e di tante altre manifestazioni che hanno fatto conoscere e amare la scienza dell'evoluzione e la natura a centinaia di migliaia di persone e famiglie che avevano preso l'abitudine di gravitare intorno al Museo di corso Venezia. Per questa sua attività le è stato conferito l'Ambrogino d'oro nel 2009.

Abbiamo avuto la ventura di conoscere Ilaria Vinassa per gli Evolution day e ne abbiamo subito apprezzato la passione e la positività che irradiava nonostante le difficili condizioni di salute. Era lei che aveva creato l'Associazione di didattica museale, e a lei pure si deve il Biolab e il Paleolab. Non era mai stanca, perché amava ciò che faceva. Fino all'ultimo.

La redazione di Scienzainrete si stringe alla famiglia in questo momento di dolore. I funerali si terranno mercoledì 30 maggio a Santa Maria delle Grazie a Milano alle ore 11.

Riportiamo qui il link al portale dell'evoluzione Pikaia (altra creatura di Ilaria), che onora con una serie di scritti la sua splendida figura.

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Uno studio pubblicato su Behavioral Sciences mette in discussione l’idea di un cervello rigidamente “maschile” o “femminile”, proponendo una lettura basata sulla complessità delle reti neurali: le differenze legate al sesso biologico, spiega l'autore, esistono ma si sovrappongono ampiamente, mentre il genere lascia tracce più diffuse, legate a emozioni e cognizione sociale. L’identità emerge così come il risultato dinamico di biologia, esperienza e contesto culturale.

Un anno fa, su queste pagine, si raccontava di uno studio che aveva fatto molto discutere: in quasi cinquemila preadolescenti, sesso biologico e genere sembravano lasciare “impronte” in reti neurali in parte diverse, suggerendo che ciò che chiamiamo sesso e ciò che chiamiamo genere non coincidono neppure nel cervello.