Ricerca e animali
Le ragioni della ricerca biomedicae il benessere degli animali
Intervengono:
Le ragioni della ricerca biomedicae il benessere degli animali
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Cosa hanno in comune un’antilope e un leone? Convivono nello stesso ecosistema assieme a decine di altre specie. Quello che non si sapeva è che il rapporto che li lega, del tipo preda-predatore, aumenta la stabilità dell’ecosistema evitando grandi variazioni nel numero di esemplari delle diverse specie. Da sempre l'uomo ha cercato di descrivere le relazioni che intercorrono tra i diversi animali che vivono in uno stesso ambiente, ora però
La struttra del cervello è legata alle sue funzioni in un rapporto molto complesso, intuibile dall'osservazione della rete del tessuto nervoso. La trattografia MRI è una delle tecniche di raccolta dati, dalle immagini ottenute al microscopio confocale, per cercare di sbrogliare la
Le ragioni della ricerca biomedica e il benessere degli animali: questa mattina si sono riuniti in conferenza stampa, presso lo Starhotels Rosa di Milano, i rappresentati di alcuni dei principali istituti e centri di ricerca italiani che fanno uso della sperimentazione animale. Silvio Garattini, Direttore dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, ha aperto l’incontro con i giornalisti sintetizzando i motivi per cui la sperimentazione animale è ancora importante per il progresso delle terapie
Il premio Nobel Harold Kroto racconta le tappe principali dell'evoluzione della Chimica a partire dai greci e prima ancora, filosofi, scienziati e poi maghi, alchimisti fino ad arrivare al francese Lavoisier che alla fine del settecento individuò l'ossigeno e l'azoto come componenti dell'aria e studiò il fenomeno dell'ossidazione o al russo Mendeleev che nel 1869 ideò il sistema periodico degli elementi.
Lavoisier e Mendeleev hanno dato inizio alla nascita della Chimica moderna.
Oltre 135 milioni le tonnellate di rifiuti speciali complessivamente gestiti in Italia nel 2009, di cui 125,5 milioni (il 93% del totale) non pericolosi e 9,5 milioni (7%) pericolosi. Il 57,5% è stato avviato al recupero di materia, il 15,6% al trattamento chimico, fisico e biologico e ricondizionamento dei rifiuti prima dello smaltimento, mentre dritti in discarica sono finiti “solo” il 9,6% dei rifiuti. Lo rende noto l’ISPRA, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, che ogni anno
In Europa crescono i consumi? A pagarne i prezzi più alti è l'ambiente. È quanto emerge dall'European environment – state and outlook 2010, rapporto a cura dell'Agenzia europea dell'ambiente (Eea). La sezione del documento intitolata "Consumption and the environment" affronta il problema dell'aumento dei consumi in relazione alle pressioni ambientali che esso comporta: pressioni sia di tipo diretto – come quelle dovute all'impiego di combustibili fossili per il trasporto privato e per il riscaldamento domestico – sia di tipo indiretto – in quanto è proprio la