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March 2023

Animali non umani: un viaggio alla scoperta delle altre culture

Cos’è la cultura? Per secoli ci siamo raccontati di essere gli unici esseri viventi sulla Terra in grado di fare pensieri complessi, provare emozioni, comunicare, imparare e trasmettere conoscenza ai nostri simili. Ma si tratta di un grosso abbaglio, come ci racconta l’ecologo Carl Safina in Animali non umani (Adelphi, 2023)

Crediti foto: Francesco Ungaro su Unsplash

«Ciò che è naturale non sempre viene naturale: molti animali devono apprendere dai loro anziani come diventare ciò che sono destinati ad essere». Con questa frase si apre Animali non umani, un lungo e appassionante saggio in cui l’autore, Carl Safina, esplora la cultura e la socialità animale, trasportando il lettore nei suoi viaggi e condividendo con lui la meraviglia della scoperta.

Donne nella scienza: una strada che parte da lontano, porta lontano e non è priva di rischi

L’8 marzo è un’occasione per fare il punto sul ruolo delle donne nella scienza. Il saggio Donne nella scienza – La lunga strada verso la parità, di Maria Pia Abbracchio e Marilisa D’Amico, in uscita in questi giorni, ci aiuta sia a recuperare il contributo fondamentale, anche se spesso invisibile od oscurato, apportato dalle scienziate nella storia, a partire dal passato più lontano; sia a valutare i grandi (ma ancora insufficienti) progressi verso le pari opportunità di genere fatti fino a oggi, anche grazie alla nostra Costituzione; sia a mantenere alta l’attenzione verso i rischi che si profilano per il futuro, in particolare in relazione all’Intelligenza Artificiale, settore attualmente a larga prevalenza maschile.

Entrambe professoresse ordinarie all’Università degli Studi di Milano, Maria Pia Abbracchio di Farmacologia e Marilisa D’Amico di Diritto costituzionale, entrambe prorettrici, le due autrici di Donne nella scienza – La lunga strada verso la parità (FrancoAngeli, 2023) hanno vissuto anche personalmente la difficile ed entusiasmante strada di una vita dedicata alla ricerca.

Non ha senso rallentare il passaggio alle auto elettriche

Dopo le polemiche contro lo stop alle auto termiche in Europa dal 2035, è necessario fare il punto della situazione sull'auto elettrica. In questo articolo mettiamo insieme i vari temi: gli obiettivi europei, le indicazioni di IPCC e IEA, le emissioni di gas serra, l’approvvigionamento dei materiali, i costi, la rete e il ruolo dei Paesi ricchi.

Immagine: Pixabay

L’avvento della mobilità elettrica è inevitabile. Tuttavia, è importante precisare che non si tratterà di una banale sostituzione dell'auto termica con l' auto elettrica, ma di una complessiva modifica del sistema dei trasporti, dove è necessario, tra le altre cose, aggiornare le infrastrutture per agevolare l’utilizzo di mezzi pubblici e degli spostamenti in bici e a piedi. Almeno per quanto riguarda i trasporti urbani e su strada.

La guerra fa male alla salute. Anche un anno dopo

A un anno dall’invasione russa dell’Ucraina il previsto impatto sulla salute delle popolazioni coinvolte è stato oggetto di un bilancio disastroso: quasi 10.000 vittime civili, 200.000 soldati uccisi tra uno schieramento e l’altro, ospedali distrutti, milioni di sfollati e rifugiati, soprattutto il degrado di un sistema di assistenza che già non era brillante. «Data la natura prolungata della guerra, è giunto il momento di passare da una risposta di emergenza e reattiva a una pianificazione sanitaria a lungo termine», scrivono su Lancet tre esperti. Ma è la pace il vero determinante di salute.

Crediti immagine: jean louis mazieres/Flickr. Licenza: CC BY-NC-SA 2.0

Dalla miriade di commenti apparsi prima e dopo il 24 febbraio, anniversario dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, uno sembra raccogliere il maggior consenso: la guerra è entrata in una fase cronica ed è destinata a durare ancora a lungo. Non se ne vede la fine. Tanto che è venuto il momento di passare da una risposta umanitaria estemporanea e sulla base dell’emergenza a una pianificazione a lungo termine degli obiettivi sanitari.

Tempeste di sabbia e polvere: così il cielo diventa arancione

Sono un rischio per la salute umana e per la sicurezza alimentare, oltre ad avere un impatto negativo sugli ecosistemi, e interferiscono col traffico aereo e navale: si tratta delle tempeste di sabbia e polvere che, secondo l'IPCC, rappresentano insieme alla desertificazione un importante ostacolo allo sviluppo sostenibile.

Nell'immagine: una tempesta di sabbia in Texas, nel 1935, durante la crisi detta Dust Bowl

In condizioni di cambiamento climatico e desertificazione, le tempeste di sabbia e polvere (Sand and Dust Storms, SDS) rappresentano una delle principali preoccupazioni per le aree desertiche e semiaride, enormi distese che coprono circa il 45-47% della superficie terrestre globale e ospitano una biodiversità unica. Oltre ad avere un notevole impatto sugli ecosistemi, queste tempeste influiscono sulla sicurezza alimentare, il benessere e la salute umana. Vediamo di cosa si tratta.

Per decarbonizzare il riscaldamento il gas non serve a un tubo

Un nuovo briefing dell’Agenzia europea per l’ambiente dice che per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni europei serve abbandonare «il prima possibile» i combustibili fossili – gas, petrolio e carbone – usando le tecnologie rinnovabili esistenti, e serve al contempo aumentare il risparmio energetico.

Immagine: Alaskan Pipeline vicino la città di Coldfoot, di sopra del circolo polare artico, di ka1970

L’Agenzia europea per l’ambiente (EEA) ha pubblicato un briefing dal titolo Decarbonising heating and cooling — a climate imperative che fa il punto della situazione per quanto riguarda la decarbonizzazione del settore del riscaldamento e in genere della produzione di calore. Innanzitutto, il documento riconosce che l’Europa è riuscita a raggiungere l’obiettivo del 2020 di produzione di energia da fonti rinnovabili del 20% almeno.

Tutto quello che avreste voluto sapere sulla diplomazia scientifica (ma non avete mai osato chiedere)

In un momento in cui c’è particolare bisogno di diplomazia, arriva sugli scaffali il libro Ragione di Stato, ragione di scienza di Giacomo Destro (Codice edizioni, 2023), dedicato per buona parte alla diplomazia scientifica. Ma anche, come vedremo, alle varie forme - non tutte entusiasmanti - in cui si è declinato il rapporto fra scienza  e politica negli ultimi due secoli.

Con diplomazia scientifica si intendono parecchie cose, ma in prima approssimazione possiamo dire che ci troviamo nel campo dei rapporti fra scienza e politica internazionale, vale a dire quelle attività gestite tipicamente da agenzie internazionali che si sostanziano in accordi e trattati sui più diversi temi ed emergenze planetarie.