Il governo ha deciso che i dati sulla pandemia verranno pubblicati ogni sette giorni, pur continuando a raccoglierli come prima. L'obiettivo è adottare un approccio non ideologico alla gestione della pandemia, valutando i provvedimenti da prendere in base alle evidenze scientifiche e facendo una informazione chiara che responsabilizzi i cittadini. Tuttavia, l'atteggiamento dimostrato in queste prime settimane verso i dati della pandemia va nella direzione opposta. La ricerca scientifica ha bisogno di dati di qualità, aperti, accessibili, facili da reperire e da elaborare. I dati che la Protezione Civile pubblicava giornalmente, e che da ora pubblicherà ogni venerdì, hanno queste caratteristiche e sono quindi diventati la base di visualizzazioni, elaborazioni e ricerca scientifica. Per quel che riguarda l'informazione chiara e la responsabilizzazione dei cittadini, non è cercando di spegnere l'attenzione sui dati che si raggiungerà lo scopo. Piuttosto occorrerebbe educare i cittadini alla lettura di quei dati e quindi soprattutto all’incertezza che essi sempre contengono.
Immagine di Marina Noordegraaf (CC BY-NC-SA 2.0).