fbpx February 2021 | Scienza in rete

February 2021

Mezzogiorno di Scienza: Pietro Greco e gli scienziati del Meridione

Marco Taddia racconta Mezzogiorno di Scienza. Ritratti d’autore di grandi scienziati del Sud (Dedalo, 2020), il libro curato da Pietro Greco e uscito poco prima della sua morte. Un libro nel quale si cerca di correggere l'anomalia per la quale, nota Greco nella prefazione, della scienza realizzata nel Meridione si parla come di «un fatto autonomo se non marginale».

Crediti immagine: Tatiana Rodriguez/Unsplash

Il nostro Pietro Greco, nella concisa ma densa prefazione a un libro uscito poco prima della sua morte (Mezzogiorno di Scienza. Ritratti d’autore di grandi scienziati del Sud, Dedalo, 2020), fa una giusta osservazione che riguarda in primo luogo gli storici della scienza. Egli ci fa notare che mentre della scienza realizzata in Toscana, o da toscani, in Emilia-Romagna o da emiliani e romagnoli, in Lombardia o da lombardi si parla -giustamente- di scienza e scienziati italiani, della scienza realizzata nel Meridione si parla come di “un fatto autonomo se non marginale”.

Il ritorno contrastato dei grandi carnivori

I grandi carnivori stanno tornando a occupare territori in cui erano ormai estinti in tutta Europa. E se è una buona notizia per la biodiversità e la conservazione della natura, molto resta ancora da fare, perché il fattore umano gioca un ruolo fondamentale nel determinare la presenza e la distribuzione di questi carismatici mammiferi

Crediti immagine: Janko Ferlic - Pexels

Venerati e temuti, simboli di forza e potere delle antiche casate, ma anche oggetto di persecuzione perché ritenuti animali nocivi e pericolosi: al termine della seconda guerra mondiale, nell’Europa occidentale, i grandi carnivori erano sull’orlo dell’estinzione 1, i pochi superstiti vivevano nelle zone più aspre e inaccessibili alle persone. Piccole, isolate popolazioni, a volte una manciata di individui. Un destino comune in realtà a tantissime altre specie animali, che hanno subito l’intensa antropizzazione dei territori europei.

La ricerca su COVID-19 ha bisogno di dati condivisi

Elaborazione di Scienza in rete di un ritratto di Roberto Speranza, Ministro della Salute.

Lunedì è stato pubblicato uno studio che mostra il livello di efficacia dei vaccini Pfizer/BioNTech e Oxford/AstraZeneca dopo la prima dose partendo dai dati della campagna vaccinale in Scozia. I risultati dello studio, che non è ancora stato sottoposto a peer review, sono confortanti: già dopo la prima dose l’efficacia di questi vaccini nell’evitare forme gravi di COVID-19 che necessitino di ospedalizzazione, è molto alta.

Metti la giustizia ambientale nella transizione ecologica

Quello della giustizia ambientale è un concetto stabilito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e assunto dall’Agenzia Europea dell’Ambiente; ma l'ingiustizia ambientale è diffusa in molte aree italiane, dove vivono popolazioni più esposte a inquinamento ma che non godono di maggiori benefici e spesso non beneficiano di processi partecipativi equi. La transizione ecologica dovrebbe avere la giustizia ambientale tra i suoi criteri, e anche nella ripartizione del Recovery Fund dovrebbero essere incluse iniziative finalizzate al riequilibrio di equità.

Crediti immagine: Patrick Hendry/Unsplash

Quando si parla di ambiente e salute, raramente l’argomento dell’equità e dell’ingiustizia in assenza di equità è affrontato adeguatamente.

Un pianeta affollato a Sud e invecchiato a Nord

Dal secondo dopoguerra ad oggi abbiamo assistito a una crescita demografica molto rapida che ci ha portato fino a quasi otto miliardi di persone. Le proiezioni delle Nazioni Unite stimano una crescita ulteriore fino a quasi undici miliardi per fine secolo, che però è sempre più lenta e ancora diversificata tra paesi: questo ha conseguenze politiche, sociali ed economiche.

Immagine: Pixabay License.

Lo studio della dinamica demografica della popolazione mondiale ha origine almeno dal noto «Saggio sul principio di popolazione» di Thomas Robert Malthus. Il saggio del 1798 assumeva che la crescita della popolazione procedesse per successione geometrica – quindi con andamento esponenziale – mentre la crescita degli alimenti per successione aritmetica – quindi con andamento lineare. E in questi termini si presentava il problema di impossibilità di sfamare un numero sempre maggiore di persone con quantità di cibo che non stavano al passo.

Antropofonia, il peso dell’inquinamento acustico in mare

Sott’acqua, dove gli animali possono affidarsi poco alla vista, il panorama acustico è particolarmente importante per percepire l’ambiente. Una review recentemente pubblicata su Science ripercorre l’impatto che i rumori generati dalle attività umane hanno sulla fauna marina: danni diretti, per esempio all’udito, ma anche danni indiretti che si ripercuotono sulla comunicazione, sulla riproduzione e sul foraggiamento. Ne parliamo con Gianni Pavan, direttore del Centro Interdisciplinare di Bioacustica e Ricerche Ambientali dell’Università di Pavia, Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente.

Crediti immagine: Will Turner/Unsplash

A meno di non essere habitués delle immersioni, potremmo pensare che la vita subacquea sia molto più silenziosa di quella sulla terraferma: un mondo ovattato in cui i suoni si percepiscono appena. Ma il panorama acustico del mare non è affatto povero; soprattutto, non è privo di un ruolo ecologico, perché ciascuno dei suoni che si propaga sotto le onde serve agli animali, vuoi per il corteggiamento, vuoi per individuare un predatore in arrivo o, viceversa, per individuare le prede.

Mettiamo davvero la biodiversità nell’agenda di governo

Il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare diventa Ministero della Transizione ecologica. Mario Draghi nel suo discorso al Senato nomina esplicitamente la biodiversità. Sarà necessario un impegno concreto, nel sostegno alle attività di tutela, monitoraggio e ricerca, che nel nostro Paese soffrono di una cronica mancanza di fondi adeguati.

Nel suo discorso al Senato , tra le priorità e le linee di azione del nuovo Governo, il neo presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi ha a più riprese nominato l’intenzione di dare una attenzione alle politiche ambientali.

Alice e la Regina, il virus e le mutazioni

In analogia con la corsa sfrenata della Regina rossa di «Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò», anche i virus mutano continuamente e indipendentemente dall'ambiente - che eventualmente seleziona una variante piuttosto che un'altra. Questo comportamento serve ai virus per tramandare il più possibile il loro genoma alle generazioni successive, che però non significa necessariamente diventare progressivamente più «amichevole» con gli ospiti umani (e non solo).

Immagine da Wikimedia Commons, rielaborazione di Scienza in rete.

Charles Lutwidge Dodgson era un genio. Magari non lui, matematico inglese ottocentesco, ma il suo alter ego, Lewis Carroll. Scrisse un paio di libri importanti, e qualcun altro in soprammercato. I libri si intitolano «Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie» (Alice's Adventures in Wonderland) e «Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò» (Through the Looking-Glass, and What Alice Found There).

Su Reddit non ci sono le echo chambers

Credit: DJANDYW.COM / Flickr. Licenza: CC BY-SA 2.0.

In queste settimane si discute animatamente del nuovo social media di successo, Clubhouse, una piattaforma che ospita stanze virtuali in cui avvengono conversazioni in solo formato audio. Al contrario di quanto accade su Twitter o Facebook, su Clubhouse non ci sono follower o amici, piuttosto le persone si incontrano sulla base dell’interesse verso un certo argomento.

Spediamo a Draghi la lettera di Vannevar Bush per rilanciare la ricerca

Nel suo discorso programmatico al Senato, Mario Draghi ha fatto riferimento alla necessità di un adeguato finanziamento della ricerca scientifica - «non escludendo quella di base» - per la rinascita del Paese. Un riferimento che richiama alla mente il documento redatto da Vannevar Bush e indirizzato al presidente degli Stati Uniti Franklin D. Roosevelt nel 1945 (Science - The endless frontier), con cui lo scienzato perorava un massiccio investimento da parte dello Stato nella ricerca, come «leva dello sviluppo economico, sanitario e militare delle nazioni». Nell'articolo, l'epidemiologo Luigi Bisanti ricorda la sintesi della proposta di Vannevar Bush fatta da Pietro Greco, che nell'introduzione al libro analizzava anche le ragioni per cui in Italia la ricerca scientifica non ha mai avuto il giusto riievo politico. Ma quello che non è successo in passato potrebbe succedere adesso, con Next Generation EU e il governo Draghi?

Nella foto, il dottor Vannevar Bush in laboratorio (AP).

Caro Presidente,